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venerdì, Aprile 19, 2024

Tari al rialzo per Barano: ecco come cresce

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Tari al rialzo per Barano. Dionigi gonfia la tassa sulla spazzatura e scopre che il ruolo TARI ha bisogno di ben 700 mila euro in più. Un aumento di quelli che fanno la differenza e che aprono, sicuramente, una parentesi dolorosa per il comune dei Maronti.
La gestione della nettezza urbana di Barano, va detto, continua a dare buoni risultati soprattutto per il grande impegno dei “ragazzi” della Multiservizi. Una squadra di operatori che, chi più e chi meno, si dedica al paese e garantisce all’ente di Via Corrado Buono di rispondere alla diverse esigenze. Ma come vi abbiamo raccontato, puntualmente e con attenzione, il settore soffre di una crisi gestionale da tempo.
La necessità di trovare un rappresentante legale, la cancellazione dell’albo dei gestori lo scorso anno fino alla parentesi dei tributi non pagati dalla gestione della Fonte di Nitrodi fanno il paio con le vicissitudini, negative, che hanno caratterizzato la gestione Di Costanzo. Con l’arrivo di Roberta, infatti, la partecipata si è trovata senza liquidità, è tornata nel tunnel dei lavoratori senza stipendio e, cosa grave, è stata oggetto di un pignoramento da mezzo milione di euro per non aver versato gli oneri contributivi nel 2018. Se questa è una società partecipata, qualche dubbio pure bisogna sollevarlo.
E in questo scenario, decisamente cupo, arriva l’aumento e, questa volta, almeno il calendario ha salvato Dionigi perché il rischio “primo aprile” era nell’aria.
«L’importo totale dei costi – si legge negli atti della delibera – ammonta dunque a 2.810.156,61 €: questa cifra costituisce anche il dato di partenza da considerare per l’elaborazione delle tariffe di riferimento. La scomposizione del costo consentirà una modalità di determinazione delle tariffe che saranno composte da una quota “generale” e da una quota “variabile”, necessaria al rispetto del principio comunitario del “pay as you throw”.
Ma veniamo alle note dolenti. La TARI è stata aumentata del 40%.
Clotilde Di Meglio è stata lapidaria: “Comune di Barano d’Ischia, aumenta la TARI, aumenta per tutti ma la stangata più pesante è per i privati. Cittadini di Barano, aumenta del 40%, fatevi due calcoli, si tratta quasi del doppio. Quelli meno penalizzati? I supermercati”. Ed è questo il dato politico che emerge in maniera chiara ma vediamo con calma cosa cambia.
Il primo dato che si evidenzia è il cambio sostanziale con cui Barano copre il costo del servizio. C’è una inversione di tendenza rispetto al passato Pagato di più le utenze domestiche che quelle non domestiche. E’ notorio, infatti, che il privato paga la TARI molto più di tante altre categorie. Un “cambio” che serve per portare acqua fresca alle casse comunali.
L’aumento, in media, è di 1,50 euro. Chi pagava 2.87 oggi ne paga 4. Chi prima pagava, 3.867 oggi ne paga 5.38. Il trend è questo.
Tra le aziende, invece, gli aumenti più sostanziosi riguardano gli hotel con ristorante che passano da 16.686 a 20.970. Quelli senza ristorante, invece, passano da 14.144 a 18.01.
Considerevole l’aumento anche per gli studi professionali che passano da 12.929 direttamente a 18.09.
Relativamente più contenuto quello di barbieri ed estetiste che volano a quota 15.68. Le attività artigianali, invece, passano 10.277 a 14.10. Le autocarrozzerie, da 10.857 a 15.150.
Osterie, pub e ristoranti passano da 18.785 a 26.990. Qui si supera la media come accade per i bar che passano da 16.355 a 23.240. Chi resta, invece, sotto la media, come già detto sono i supermercati. La loro aliquota, infatti, dal 23.690 del 2015 è lievitata solo fino a 23,240. Una TARI “azzima” per i Lombardi, gli Iacono e Di Costanzo di Barano
Ma la nuova TARI, però, ha introdotto anche nuove categorie.
C’è chi gode di “Plurilicenze alimentari e/o miste” paga 33,77. Chi, invece, rientra nella categoria “Ipermercati di generi misti” arriva a quota 19,85 mentre i “Banchi di mercato generi alimentari” salgono fino a 48,12. Discoteche, night club, sale giochi e scommesse, invece, pagano 12,91. Ultimi ma non ultimi ci sono ancora i fiorai, le pescherie, gli ortofrutta e le pizze al taglio che passano da 24.422 a un 34,77. Ed è questo uno degli aumenti più considerevoli!
Siamo arrivati alla fine. E è stato belle leggere “pay as you throw”. Peccato che non si paga come si butta.
Ma se proprio non vogliamo indignarci per l’aumento, pensiamo che i baranesi sprecano 8.132,33 euro per soddisfare il costo dell’assessore all’ambiente- In quota parte, con la monnezza, i baranesi pagano lo stipendio a Sergio Buono. Ed è tutto dire.

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