
Ida Trofa | Dopo lo stop alla revoca della concessione ottenuto tra agosto e settembre si è giocato ieri, mercoledì 20 gennaio, lo scontro giudiziario nella annosa querelle tra il Comune di Lacco Ameno e la Marina di Capitello scarl.
Il Tar Campania la scorsa estate aveva accolto l’istanza della società Marina di Capitello, concedendo la sospensiva circa la revoca della gestione dell’approdo, lamentando il mancato pagamento del canone 2019 da 170mila euro. La camera di consiglio fu fissata a metà settembre quando Marina di Capitello Scarl ottenne la misura cautelare. Ieri l’ennesima puntata della telenovela. I legali rappresentanti della Scarl hanno chiesto il rinvio dell’udienza, sperando di “lucrare” gli effetti della decisone incassata a settembre mentre il comune si è opposto. L’ente locale è intenzionato a mettere la parola fine, pertanto, a favore o contro che sia, vuole una decisone.
L’udienza non si è discussa da remoto, ma c’è stato solo con scambio di note. Al momento la discussione non è stata rinviata dal giudice, ma trattenuta in decisione. Il tribunale potrebbe sciogliere la riserva e rinviare. In caso di decisione si prevedono tra i 7 e i 10 giorni di attesa.
Una lunga contesa
Lo ricordiamo la società Marina di Capitello, che gestisce il porto turistico di Lacco Ameno in virtù della concessione quinquennale, si era rivolta al Tribunale Amministrativo della Campania chiedendo l’annullamento, previa sospensione e concessione di misura cautelare, del provvedimento emesso poco prima di ferragosto dal dirigente del settore Lavori Pubblici. Provvedimento con cui il Comune aveva disposto la revoca della concessione, ufficialmente denominata come “riqualificazione del sistema degli ormeggi per la nautica da diporto mediante la concessione della progettazione, dell’esecuzione e della gestione degli approdi del Comune di Lacco Ameno per cinque anni”. La revoca disposta dal Comune era stata motivata col mancato pagamento del canone dell’annualità 2019, pari a 170mila euro.
Il Tar per il momento ha accolto le doglianze della società ravvisando “sussistenti i presupposti di estrema gravità ed urgenza a sostegno della invocata tutela cautelare monocratica”.
La Marina di Capitello, a margine delle contestazioni mosse, ha stigmatizzato il comportamento dell’amministrazione comunale, rilevando di aver subito oltre che un danno patrimoniale che potrebbe portarla al licenziamento di ben 21 unità, anche un danno alle attività. Infatti i rappresentanti della Scarl da tempo, in verità, accusano il municipio di aver ostacolato il pieno utilizzo della concezione. La società ha messo sotto accusa anche le modalità dei lavori di riqualificazione spettanti all’ente, che anziché via mare furono eseguiti prevalentemente via terra, senza apporre opere difensive dirette a evitare i danni. Danni che furono ingenti in seguito alla mareggiata del 23 febbraio 2019. Per i pontili e le strutture gestite dalla Marina di Capitello, ammontando a quasi 173mila euro. Somme che sarebbero state anticipate dal Privato atteso l’inamovismo ed il mancato intervento del Pubblico.. Secondo Marina di Capitello, il pregiudizio patrimoniale subìto dalla società per l’impossibilità di esercizio della concessione nella stagione 2019 sarebbe da quantificare addirittura in oltre 300mila euro.
C’è dunque attesa e trepidazione per al decisone del TAR, in relazione alla quale si capirà il destino della concessione. Come andrà a finire? Lo scopriremo solo vivendo.