Una vicenda atroce, uno spaccato di violenza brutale consumata nel silenzio colpevole delle mura domestiche o, peggio, nel dirupo fuori casa.
Questa mattina, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, i Carabinieri della Compagnia di Ischia coordinati dal Capitano Tiziano Laganà, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ilia Batrakov, ritenuto gravemente indiziato del reato di omicidio doloso pluriaggravato ai danni della compagna, Marta Maria Ohryzko, una giovane donna ucraina di appena trent’anni.
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, arriva al culmine di un’indagine condotta dalla IV Sezione “Tutela delle fasce deboli della popolazione” e ha fatto luce su quanto accaduto il 13 luglio 2024 a Barano d’Ischia: un episodio già all’epoca inquietante, oggi ancor più terrificante per i dettagli emersi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti attraverso intercettazioni ambientali, telefoniche e consulenze medico-legali, la donna — già oggetto di ripetuti maltrattamenti — fu abbandonata ferita in un dirupo, con una caviglia spezzata. In quella stessa notte, l’uomo sarebbe tornato sul posto, colpendola con un pugno all’occhio e infine soffocandola con le proprie mani, causandole la morte per asfissia meccanica.
Un atto crudele e vigliacco, aggravato da futili motivi e dalla volontà di colpire una vittima resa del tutto inerme dalle circostanze. Il GIP ha ritenuto sussistenti le aggravanti più gravi, tra cui l’aver approfittato di una condizione di particolare vulnerabilità della vittima, e ha disposto la detenzione dell’uomo nel carcere di Napoli Poggioreale. È doveroso ricordare che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e l’indagato gode della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.