fbpx
mercoledì, Aprile 24, 2024

Stanziola dal carcere prepara la “controffensiva”

Gli ultimi articoli

Il tenente della Polizia municipale di Barano legge l’ordinanza e appunta le accuse più critiche. Per martedì sono previsti gli interrogatori degli indagati. Nella mattinata compariranno dinanzi al giudice per le indagini preliminari Pasqualina Paola Laviano gli indagati che hanno ricevuto il provvedimento di obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel pomeriggio, nella saletta riservata ai magistrati della struttura penitenziaria, verrà sentito con tutta calma e chissà per quante ore lo Stanziola. Si prevedono anche possibili “fuochi pirotecnici” per alcuni risvolti che camminano parallelamente con l’inchiesta giudiziaria

Paolo Mosè | Dopo l’esecuzione dei provvedimenti disposti dalla magistratura, si passa necessariamente ad una fase successiva. Quella di ascoltare le ragioni degli indagati. Con l’interrogatorio che avverrà nei prossimi giorni da parte del giudice per le indagini preliminari Pasqualina Paola Laviano. Forse con la presenza del pubblico ministero Giuseppina Loreto, che fino a qualche mese fa era in forza alla sezione reati contro la Pubblica Amministrazione, prima di essere promossa alla Direzione distrettuale antimafia. Ci saranno coloro che hanno ricevuto la misura e ovviamente lo schieramento difensivo che si sta attrezzando per rintuzzare i vari passaggi dell’accusa per rendere meno pesante l’intera impalcatura costruita dal pubblico ministero e dai carabinieri. Sono al lavoro e stanno analizzando i vari aspetti: procedurali per quanto riguarda le pratiche rilasciate dalla Pubblica Amministrazione, delle attività che hanno svolto i singoli personaggi. Ma soprattutto interessa sciogliere il nodo delle intercettazioni telefoniche. E’ su queste che si basano le convinzioni sia del pm che del gip, che in fin dei conti si sono trovati d’accordo nel ritenere che sussistano i gravi indizi di colpevolezza, necessari per emettere un’ordinanza di custodia cautelare che limita la libertà personale di un cittadino. In questi interrogatori dovranno dire la loro, soprattutto rispondere alle domande del giudice e degli altri presenti, se lo vorranno, per fare luce sulle diverse contestazioni. Se per le altre posizioni il discorso diventa più semplice e che si può concludere in tempi ragionevolmente brevi, diventa complesso, articolato e a quanto pare ricco di colpi di scena. Stiamo parlando, ovviamente, della posizione del tenente della Polizia municipale di Barano Antonio Stanziola. Per il quale il gip ha scaricato una serie di contestazioni che dalla lettura degli atti approfondita le ha ritenute fondanti in questa prima fase. Ora è il tempo di ascoltare l’indagato Stanziola, cosa ha da dire a sua discolpa. E potrà farlo tranquillamente dal primo pomeriggio di martedì. Così ha deciso il giudice Laviano, spogliandosi di tutti gli impegni più importanti che aveva per questa giornata particolare.

Sempre di martedì verranno sentite le altre posizioni, ma sarà molto più lineare e per nulla complesso soffermarsi sui punti più specifici. Soprattutto per quanto riguarda la posizione dell’avv. Maria Grazia Di Scala. Come abbiamo detto nel servizio di ieri, si era già presentata al cospetto del pubblico ministero. In quella sede aveva già consegnato una documentazione che da sola era sufficiente a riequilibrare quello che contestavano gli investigatori. Le sue dichiarazioni poi ricostruivano gli antefatti e i fatti del rapporto che aveva tenuto con lo Stanziola in quanto difensore in una causa civile dell’altro coindagato Raffaele Piro. E di essersi confrontata con un funzionario del Comune di Barano che ricopriva un ruolo di coordinatore dell’Ufficio tecnico dell’edilizia privata. Il quale aveva emesso un’ordinanza di demolizione per alcuni lavori realizzati presso la struttura ricettiva “Casa bianca”, posta proprio sulla spiaggia dei Maronti. Contatti telefonici che avvengono molto spesso tra gli avvocati e i funzionari comunali, come avviene quotidianamente quando ci sono contenziosi di natura edilizia. Chi si meraviglia, chi storce il naso, chi fa commenti alquanto superficiali, lo fa sapendo di non essere nel giusto. Perché è risaputo che molti si muovono cercando la strada del rispetto dei ruoli, ma altri tentano qualche scorciatoia, qualche amico pronto a essere disponibile. Basandoci sugli atti, perché quelli fanno fede fino a prova contraria, non c’è stata alcuna forzatura, minaccia, pressione o quant’altro che veda l’avv. Di Scala protagonista. Sono piccole intercettazioni telefoniche che si basano su come stai, tutto a posto, che succede a Barano, se la pratica che interessa la causa civile che sta andando in definizione è pronta o meno. Poi alla fine di tutta questa telenovela, se così la vogliamo definire, quella causa è stata persa e l’avv. Di Scala al pubblico ministero lo ha spiegato e come, con annessa documentazione comprovante quello che ha dichiarato a verbale.

Ed allora, se questo è accaduto nel mese di luglio scorso, quando si presume il pubblico ministero abbia già trasmesso la richiesta, sono serviti o no questi chiarimenti? Quella documentazione, quel verbale di interrogatorio è arrivato a conoscenza del gip? E’ uno dei punti sui quali il difensore di Maria Di Scala, Luigi Tuccillo, sta riflettendo in queste ore per preparare al meglio un confronto che potrebbe risultare determinante per la soluzione per la posizione del consigliere regionale. Il gip, infatti, potrebbe anche ricredersi e modificare sostanzialmente il suo giudizio annullando il suo provvedimento. Non molto spesso, però, accade nel palazzo ove ha sede l’ufficio gip. Lo fanno soltanto quei giudici che hanno una personalità forte, capaci anche di ricredersi e di ammettere di aver adottato un provvedimento senza tenere conto di alcuni aspetti che invece emergono nell’interrogatorio di garanzia. Anche perché strutturalmente l’intera impalcatura accusatoria nei confronti di Maria Di Scala non è che sia delle migliori, se è vero come è vero che la misura applicata è di quelle ritenute meno afflittive e come abbiamo detto noi nel servizio di ieri, è sembrata una scelta, o meglio una via di mezzo di fronte ad un professionista che da poco siede sui banchi regionali.

Come dicevamo prima, la posizione di Antonio Stanziola è più complessa e questo molto probabilmente potrebbe innescare una scelta di contrattacco. Conoscendo il personaggio, che non si fa pregare due volte nel reagire, davanti al gip cercherà di spiegare quello che gli è capitato. Che le colpe non sono sue, di non aver chiesto alcunché come mazzetta per la parte degli ambulanti e commercianti che intendevano esporre le merci nella fiera di Testaccio. Potrebbe diventare un vero e proprio fiume in piena e se ben leggete le intercettazioni che abbiamo pubblicato, traspare in modo evidente il personaggio. Uno che non porge l’altra guancia, che è pronto a contro-accusare chi secondo lui lo ha incastrato. E secondo quello che già andava dicendo, le sue colpe sarebbero state quelle di non essersi fatti i c.… suoi per questioni legate a rapporti più o meno sentimentali che sarebbero sfociati a Barano. Per alcuni sono dicerie, ma per lo stesso indagato fatti certi, come amava abilmente proclamare durante le sue innumerevoli riunioni quotidiane, parlando del più e del meno in strada. E’ chiaro che di fronte a comizi del genere e a racconti anche piccanti, le voci corrono velocemente e arrivano ai destinatari, che si sentono in qualche modo diffamati, accusati ingiustamente. C’è chi reagisce e chi no. Sono questioni di paese, molto collinari, e sulle quali si sono poi innestati altri soggetti che avevano conti aperti, che non si sono fatti pregare creando così un’azione congiunta per scoprire le malefatte del tenente della Polizia municipale.

E’ certo, dunque, che Antonio Stanziola non si soffermerà solo nel rispondere di quello che avveniva nel cortile della fiera di Testaccio, dei rapporti intercorsi con questo o con quel commerciante. Se ammetterà o meno di aver avuto qualche benefit in denaro o in un’altra soluzione (come i famosi panini che sarebbero stati “regalati” su sua esplicita richiesta). Andrà a fondo della questione, di quello che c’è dietro all’inchiesta. Al gip interessa più che dica sui rapporti intercorsi con gli altri coindagati e con i vari soggetti che, chi più e chi meno, lo hanno accusato di essere in qualche occasione invadente e determinato nelle richieste. Sarà l’interrogatorio che potrebbe portare anche ad una svolta, ma in quale direzione vada è difficile pronosticarlo a distanza di quarantotto ore.

Nel frattempo è rinchiuso a Poggioreale, a meditare sulla sua troppa faciloneria, dal carattere irascibile e dai rapporti difficili con il prossimo. In queste ore si sarà letto e riletto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e si annoterà quali sono i punti nevralgici a cui rispondere al gip. Che saranno diversi e alcuni anche complessi. Avendo al suo fianco il suo difensore di fiducia che lo segue anche nei diversi processi penali dove è stato rinviato a giudizio per episodi legati sempre alla sua attività e per il suo modo di fare. Sarà un’attesa che alla fine ci svelerà se questa indagine è circoscritta a questi episodi o se avrà la possibilità di svolgere ulteriori approfondimenti su altri che non sono stati ancora toccati o scoperti. Tutto dipende anche dalla imprevedibilità dello Stanziola.

3 COMMENTS

  1. Perche’ non pubblicate le intercettazioni, cosi vi si rende conto se il disegno criminale c’ era o meno? No, perche’ sembra che un pm ed un gip ragionino e colpiscano a casaccio.Non e’ cosi.

    • Caro Geppy, resta sereno. Stiamo affrontando l’intera vicenda con dettaglio e senza rincorrere nessuno. Pubblicheremo tutto, come abbiamo sempre fatto. Sempre. Seguiremo gli interrogatori, le fasi successive, il possibile riesame e tutto il processo. Sereno, le strumentalizzazioni sempre supportate da gettoni economici degli altri, non caratterizzano la nostra informazione. Grazie di essere sempre attento e di leggerci.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos