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venerdì, Aprile 19, 2024

Stani Verde: «Opere pubbliche? Del Deo ha buttato a mare 9 milioni di euro!»

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In Consiglio comunale l’opposizione è andata all’attacco: «Il sindaco ha dichiarato che le opere a difesa della costa in prossimità del porto non sono collaudabili perché già distrutte. E stanno valutando se i materiali usati fossero adatti…». Incertezza sui lavori alle scuole e un altro guaio per la pluviale

Sul disastro opere pubbliche in primo piano nella seduta del Consiglio comunale abbiamo ascoltato le gravi accuse alla maggioranza mosse da Stani Verde.

– Su vostra richiesta in Consiglio comunale si è parlato delle opere pubbliche che ha realizzato questa Amministrazione e che, secondo voi, molte cose non sono andate per il verso giusto, soprattutto per quanto riguarda il lungomare tra il Soccorso e Citara.
«Noi siamo seriamente preoccupati perché questa Amministrazione si è contraddistinta nel senso che ogni opera pubblica che ha realizzato  e messo in cantiere è diventata un disastro. E dal Consiglio comunale di oggi è emerso qualcosa di veramente preoccupante, che i lavori a mare a difesa della linea di costa proprio in prossimità del porto di Forio, della diga foranea, purtroppo non sono collaudabili perché opere per 9 milioni di euro sono già state distrutte dal mare.

Alle nostre domande il sindaco ha dato una risposta che ci ha lasciato sgomenti, perché ci ha dichiarato una cosa gravissima. Il sindaco stamattina ha dichiarato che stanno valutando se i materiali utilizzati per quell’opera costata 9 milioni di euro fossero adatti. Lì veramente, dopo un attimo di sgomento, è sorta spontanea la domanda: ma è mai possibile che la qualità dei materiali adatta per realizzare un progetto si valuta dopo la realizzazione del progetto stesso? Questa è una cosa che ci preoccupa molto, perché stiamo parlando di un importo elevatissimo e se sono stati commessi degli errori e se questi errori sono stati commessi dalla stazione appaltante, cioè dal Comune di Forio, qui veramente si rischia il dissesto».

– Avete fatto luce c’è sulla situazione delle scuole di Panza e di Forio?
«Sì. Per le scuole di Panza e Forio abbiamo chiesto delucidazioni perché inizialmente i lavori dovevano iniziare già qualche mese fa, poi l’inizio è stato spostato a una data ancora da definire. Quindi abbiamo chiesto di conoscere più o meno i tempi e anche qui è emerso qualcosa di preoccupante, il fatto che comunque non si hanno ancora certezze su dove andranno a fare lezioni i bambini quando inizieranno i lavori. Ed è emerso che questi lavori inizieranno non prima di 8-9 mesi».

– Durante il Consiglio abbiamo comunque ascoltato il solito schema da parte della maggioranza. Voi parlate e arriva la solita supponenza a voler ridurre le vostre segnalazioni ad argomenti di secondo piano. Un comportamento che in qualche modo caratterizza un po’ l’andamento dell’Amministrazione Del Deo svilendo il discorso politico e anche il confronto. E’ triste.
«E’ triste perché poi siamo noi gli attori del Consiglio comunale. Quindi se il sindaco fa scendere il Consiglio comunale a questi livelli bassissimi, nostro malgrado facciamo parte anche noi di questo circo, e dico circo perché a volte vengono messe in atto scene che sono proprio delle pagliacciate da parte del sindaco. Noi comunque cerchiamo di riportare nell’alveo della normalità il dibattito, ma con grande fatica, perché spesso il presidente del Consiglio ci blocca, ci toglie la parola.

E’ quindi con grandi difficoltà che cerchiamo di far emergere quello che è il dibattito, quelli che sono i problemi di cui vorremmo parlare, che vorremmo affrontare. Oggi ad esempio è emerso un altro fatto importante, per quanto riguarda i lavori della pluviale che da Panza dovrebbero arrivare a Citara. E’ emerso che se ci avessero ascoltato anni fa ci saremmo veramente evitati tanti problemi e tanti danni economici che adesso peseranno sulle tasche dei cittadini. Anche perché è venuto alla luce un ulteriore problema inquietante. Quando sarà completato il lavoro di regimentazione delle acque da Panza a Citara non potrà essere messo in funzione, perché per loro stessa ammissione non si può sovraccaricare quella linea che oggi collega il tratto pluviale dall’Hotel Mediterraneo a Citara, in quanto perde come un colabrodo».

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