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sabato, Aprile 20, 2024

Stadi, teatri e cinema riaprono, il tribunale di Ischia resta blindato

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La sezione distaccata di Ischia è diventata una sorta di deserto impenetrabile. I giudici che celebrano le udienze sono rigidamente impegnati nel rispetto dell’ordine del presidente e non consentono a chicchessia di poter entrare in aula. Salvo a quei difensori che sono interessati a quel singolo processo. E si continua a richiedere una e-mail, soprattutto al Giudice di Pace, per avere una copia. Come se fossimo nella massima emergenza della pandemia. Tutto riapre, la giustizia chiudeL’uomo era accusato di maltrattamenti in famiglia e più volte denunciato dalla consorte. La Procura questa estate ne aveva sollecitato gli arresti domiciliari, che il tribunale ha “modificato” in divieto di dimora nei sei comuni isolani. Accolto l’appello dell’avv. Gianluca Migliaccio che ha riportato il proprio assistito sull’isola e non dovrà mettere piede a Ischia, ma potrà tranquillamente abbracciare i propri figli a Casamicciola come disposto dall’autorità giudiziaria minorile

Paolo Mosè | Mentre quasi tutti aprono in presenza, il tribunale resta “serrato”, chiuso al pubblico, le udienze scaglionate e possono entrare in aula soltanto gli avvocati che sono interessati a quel processo. Gli altri dovranno rimanere all’esterno, seppur accalcati tra loro, ma questo è un tema che non è stato affrontato. Questa decisione adottata dalla presidenza del tribunale con decreto valevole fino al 31 dicembre prossimo sembra in qualche modo in contrasto con ciò che si sta verificando dal mese di settembre in poi. Le scuole sono tutte aperte e gli alunni hanno l’obbligo di presentarsi nelle aule. Tutti insieme a confrontarsi con i professori con le dovute cautele che sono state predisposte. I teatri possono accogliere fino all’80% della capienza dei posti per cominciare a gustare la bravura dal vivo degli attori. Come pure i cinema. Per non parlare degli stadi di calcio, che già da tempo sono aperti alla massa dei tifosi con una percentuale pari al 50% della capienza. Una percentuale che il governo intenderebbe aumentare fino all’80% per la possibilità di consentire ai tifosi di seguire la squadra del cuore. Si va al ristorante, si entra nei bar, tutti possono tornare alla normalità, soprattutto per coloro che sono in possesso del green pass. Perché questa differenziazione? E’ una domanda a cui è difficile dare una risposta. Si obbliga coloro che sono attori protagonisti nella vita giudiziaria a dover mandare e-mail, pec, seguire a volte dei percorsi anomali, ma a pro di che?

DISPOSIZIONI RIGIDE
Il decreto della presidenza del tribunale di Napoli ricalca per sommi gradi quello emanato durante il periodo caldo della pandemia. Controlli ferrei e interfacciarsi con le cancellerie. Ad Ischia, con l’inizio delle attività, si ricalca ciò che è stato nel passato. Giudici in qualche modo schermati dalle protezione, rigido utilizzo della mascherina (e questo è giusto), ma l’impossibilità di presenziare anche per coloro che indirettamente hanno un interesse specifico al processo in celebrazione. Anche se vi sono tutte le distanze di sicurezza che garantirebbero da una eventuale trasmissione di contagio. I dati che sono stati emanati nelle ultime settimane ci dicono che la divulgazione del Covid-19 si è attutita, pochi i ricoveri e quelli che sono costretti alle cure sanitarie, nella maggior parte dei casi è per coloro che non si sono vaccinati.
Dicono al palazzo di giustizia che è necessario mantenere alta la guardia per la sicurezza di tutti coloro che sono all’interno della struttura. Per evitare che possano esplodere focolai che costringerebbero ad una riduzione sostanziale dei processi penali e civili. Tant’è vero che nella prima postilla si stabilisce in modo chiaro quali sono le linee guida: «E’ vietato l’accesso agli uffici giudiziari ubicati nel Palazzo di Giustizia a persone che presentino temperatura corporea superiore a 37,5 gradi centigradi; in tal caso, il personale di magistratura ed il personale amministrativo e giudiziario è invitato a non presentarsi in ufficio, comunicando la circostanza al competente ufficio del personale; allo stesso fine, presso tutti gli ingressi degli uffici giudiziari sono predisposti presidi con personale dedicato».

UNA SFILZA DI PRESCRIZIONI
Ed ancora si fa riferimento a tutti gli altri obblighi che sono tassativi: «E’ fatto obbligo alle persone che avranno accesso agli uffici giudiziari di attenersi ai percorsi obbligati, ove indicati, e ad osservare scrupolosamente la segnaletica installata; non è consentito sostare né all’esterno delle aule né in piazza coperta senza giustificato motivo ed è comunque obbligatorio rispettare la distanza sociale minima di un metro lineare».
E si indicano finanche le mascherine che si ha l’obbligo di indossare ogni qualvolta si varca il tribunale e si prescrive in alcuni casi di indossare i guanti: «Tutte le persone che avranno accesso agli uffici giudiziari sono obbligate ad indossare mascherine chirurgiche, FFP1, FFP2, N95 o FFP3 (senza valvola o, in caso contrario, con mascherina chirurgica sovrapposta) e, per le attività a diretto contatto con il pubblico, guanti usa-e-getta».

Ma le prescrizioni non sono finite qua e l’ultimo capoverso riguarda proprio la blindatura delle udienze. Nessuno dovrà varcare la soglia dell’aula. C’è il pericolo del virus che incombe. In questo provvedimento non si fa affatto cenno al green pass, a coloro che si sono vaccinati per entrambe le dosi e che hanno quindi una protezione che evita l’ospedalizzazione. Rendendo, alla fin fine, il Covid una influenza. Ecco cosa si impone dalla presidenza: «E’ obbligatorio mantenere la distanza sociale di almeno un metro lineare tra le persone, in tutti i locali di lavoro ed anche negli spazi comuni.
E’ obbligatorio lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con il gel igienizzante presente negli erogatori installati nei locali lavorativi e negli spazi comuni.
Tutte le udienze si svolgeranno a porte chiuse, ossia senza partecipazione di pubblico».

LE CANCELLERIE
Ma si prescrivono altre “obbligatorietà” che nessuno potrà mai violare. Ogni entrata nel palazzo deve avere un percorso prestabilito, non tutti possono muoversi a proprio piacimento. C’è un’entrata e un’uscita. Come era stato predisposto anche presso la sezione distaccata di Ischia, ma che nessuno rispetta. Proprio per non avere quegli incroci tra persone che hanno direzioni diverse e possono in qualche modo “lanciare” qualche elemento salivare che trasporti il virus. C’è anche un discorso legato prettamente alla fruizione dei servizi di cancelleria. Dando in qualche modo uno spiraglio di movimento in più per gli avvocati: «Tutti gli utenti che intendono accedere alle Cancellerie devono essere previamente prenotati e devono esibire ricevuta della prenotazione; a tale regola fa eccezione esclusivamente il Front-Office Penale.

Possono essere ammessi in Ufficio i difensori che debbono svolgere adempimenti connessi alle udienze celebrate nella giornata, e relativamente ai soli fascicoli trattati in quella udienza». Quest’ultimo capoverso era stato in qualche modo congelato solo per il mese di agosto, ben sapendo che è un periodo di ferie un po’ per tutti e sono pochissimi coloro che si recano in tribunale per qualche adempimento.

IL SETTORE CIVILE
Stesso discorso vale per il civile, dove fino adesso si è proceduto alle udienze con la trattazione nella forma scritta, cioè mandando tutto via pec, quella documentazione che poi finisce direttamente nel fascicolo telematico che è a disposizione del giudice. Solo nei casi eccezionali, quando si richiede la presenza, questa necessariamente deve essere comunicata al presidente della sezione. E si danno anche dei termini che debbono essere rispettati: «Quei processi che, quindi, debbono essere trattati necessariamente in presenza, sono fissati ad orari distanziati tra loro di almeno 20 minuti. Laddove sia necessaria l’escussione dei testi, i Giudici potranno valutare l’opportunità di applicare l’art. 257- bis c.p.c. (testimonianza in forma scritta); l’autentica della sottoscrizione, esente da diritti, potrà essere curata dal personale della relativa cancelleria, il giorno dell’udienza o i giorni precedenti previa prenotazione.

Con riferimento ai procedimenti in materia di immigrazione e per le convalide di sfratto, i Presidenti delle Sezioni interessate adottano gli opportuni provvedimenti in relazione alla specificità di tali procedimenti e anche in attuazione dei protocolli stipulati con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati.
Sulla scorta di quanto previsto nelle linee guida deliberate dal Consiglio Superiore della Magistratura in data 04 novembre 2020, i giudici continuano a celebrare, laddove possibile, le udienze mediante la modalità della trattazione scritta».

I PROCESSI PENALI
Un capitolo a parte per il penale, in cui la presidenza ribadisce la totalità della chiusura delle aule al fine di garantire l’incolumità delle parti presenti in aula: «Restano in vigore, e sono, pertanto, prorogate fino al 31 dicembre p.v., le disposizioni di cui al decreto di questa Presidenza n. 310/2020.
In particolare: Tutti i procedimenti e i processi penali saranno celebrati a porte chiuse senza partecipazione di pubblico;
I difensori avranno cura di recarsi in Tribunale nel rigoroso rispetto dell’orario di fissazione loro comunicato e potranno sostare nelle aree antistanti l’aula di udienza, osservando il prescritto distanziamento sociale ed usando i dispositivi di protezione individuale;
Per quanto riguarda i ruoli monocratici, ciascun giudice può trattare, per ogni udienza, un numero massimo di procedimenti non superiore a 20, selezionati secondo un rigoroso ordine di priorità, vale a dire processi con imputati detenuti o sottoposti a misura cautelare, con costituite parti civili (in particolar modo per reati commessi contro fasce deboli) e, se del caso, di più risalente iscrizione, nonché processi per i quali non è imminente la prescrizione dei reati contestati».

Si dà una regola anche sul numero dei processi da discutere con degli orari prestabiliti, che molte volte saltano per una serie di motivi: «Tra i processi da trattare, ve ne siano uno o più con diversi imputati detenuti ovvero caratterizzati da evidente complessità, ragion per cui il numero potrà essere proporzionalmente ridotto secondo il prudente apprezzamento del magistrato procedente;
successivamente alla redazione dell’elenco, pervengano alla cancelleria e vengano, quindi, iscritti sul ruolo del magistrato procedente per la prima udienza nuovi processi, ragion per cui il numero potrà essere aumentato aggiungendo solo quelli nei confronti di imputati detenuti ovvero sottoposti ad altra misura cautelare.

I processi da trattare in ciascuna udienza devono essere suddivisi in due fasce orarie, la prima dalle ore 09:00 alle ore 12:00 e la seconda dalle ore 12:00 fino al termine dell’udienza.
Si invitano i giudici a prevedere una più dettagliata suddivisione oraria al fine di evitare il prolungarsi dei tempi di attesa».
Discorso un po’ diverso per il Giudice di Pace, dove già da tempo vi è una sorta di congelamento totale. Mentre ad Ischia si lavora con una certa normalità. In presenza dei giudici e molte volte degli avvocati e di eventuali testimoni. Dove dovranno essere celebrati al massimo dieci processi ad udienza, proprio per ridurre al massimo la presenza di più persone o soggetti interessati.

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