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mercoledì, Aprile 24, 2024

Sindaci per Ischia!

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Ischia ha bisogno di allargare, di cambiare, di scegliere. C’è bisogno di concorrenza, di idee in circolo, di sfide, di affronti, di dibattito. E’ arrivato il momento di riempire il vuoto che Giosi Ferrandino e Domenico De Siano hanno procurato per far decollare le loro carriere politiche. E’ l’ora dei coraggiosi!

Davide Conte e Peppino Mazzella hanno commentato al mio appello per Ischia che ho rivolto a Maria Grazia Di Scala. Davide, nel suo 4ward, traccia un punto di riflessione ben chiaro (servono persone che abbiano esperienza di governo locale, una seria idea di Paese, la credibilità di proporla all’elettorato come attuabile e l’autorevolezza e le capacità oggettivamente indiscutibili di perseguirla e concretizzarla nel ruolo pubblico che andrebbero a rivestire), Peppino Mazzella nel suo “i fatti e le Idee”, invece, apre alla sinistra (e ai laici, socialisti,comunisti, liberali che nel 1974 potevano avviare il “ cambiamento epocale”? Sono finiti nel più completo dimenticatoio. Nel dimenticatoio anche le grandi battaglie come la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economia. Come il Comune Unico).

Due punti di vista che arricchiscono il dibattito, che allargano l’orizzonte e che, in parte, ci consentono di iniziare a muovere passi verso la rinascita.
Da troppo tempo, almeno 10 anni, siamo fermi a causa di troppi motivi. Abbiamo subito i cambiamenti, non ci siamo adeguati, abbiamo permesso a figuri strani (vedi i nuovi di Lacco Ameno) di avvelenarci i “pozzi” e, soprattutto, siamo finiti in un letargo politico e di visione che deve terminare.

E, per questo, abbiamo bisogno di modificare i nostri usi e costumi. Peppino Mazzella ci proietta sulle dimensioni nazionali, su quelli che sono gli effetti del governo e su quelle che sono le dinamiche politiche lontane dall’isola. Io credo che sia una chiave di lettura poco applicabile all’isola. Soprattutto perché, e non è un caso, sull’isola è scomparso il Cinquestelle. C’era ed era quello che era, ora sono rimaste solo le scorie più insignificanti.

Ma dagli interventi di Davide e Peppino vorrei trarre un altro spunto. Ischia deve andare verso una nuova dimensione. Escludendo Barano, le ultime elezioni che abbiamo vissuto ci hanno dato un racconto chiaro: bisogna superare lo scontro due contro due.

Ce lo ha insegnato Forio (se Vito Iacono non avesse lasciato il posto ad un illustre sconosciuto, Francesco Del Deo non sarebbe arrivato al ballottaggio, ad esempio). Ce lo ha insegnato Ischia. Se Luigi Boccanfuso avesse avuto il coraggio di sfilarsi dalla coalizione di Gianluca, Enzo Ferrandino non avrebbe superato il 50%. Se oltre a Domenico De Siano e Giacomo Pascale ci fosse stato un terzo candidato sindaco, anche con 10 voti, beh, Lacco Ameno avrebbe scritto una storia diversa.
E torniamo ad Ischia.
C’è bisogno di allargare, non tanto le squadra e le coalizioni, c’è bisogno di allargare i leader.

Siamo una società che vive una stagione politica da troppo tempo senza leader, senza menti coraggiosi che indichino una strada, senza menti al lavoro per offrire una nuova speranza ai cittadini, senza un nuovo sogno da inseguire, senza un cuore da buttare oltre l’ostacolo più vicino.
Da tempo, e sempre restando coerente, Davide Conte ha sempre dichiarato la sua disponibilità a candidarsi a Sindaco. Bene. Dato assodato e da tenere in considerazione.
E ora? Ischia ora già uno scenario da 4 sindaci che, spero, si possa allargare.

Davide Conte, Maria Grazia Di Scala, Enzo Ferrandino e Gianluca Trani sono i nomi che oggi, tra giuste rivendicazioni e volontà sono sulla scena ma spero aumentino.

Ischia ha bisogno di allargare, di cambiare, di scegliere. C’è bisogno di concorrenza, di idee in circolo, di sfide, di affronti, di dibattito.
E’ arrivato il momento di riempire il vuoto che Giosi Ferrandino e Domenico De Siano hanno procurato per far decollare le loro carriere politiche.
E’ l’ora dei coraggiosi! E’ l’ora di chi batte i pugni sul tavolo. E’ l’ora di chi ha il coraggio, il cuore, la mente e la voglia di impegnarsi per il nostro comune. E sarà Davide? E sarà Maria? E sarà Enzo? E sarà Gianluca? E sarò io? Lo deciderà il popolo sovrano. Però, nel frattempo, cerchiamo di preparare una bella alternativa, una buona speranza, un meritato riscatto, un necessario cambiamento, una fertile rivoluzione.

1 COMMENT

  1. Una precisazione: spiegai in tutti i modi sia a Domenico De Siano che a Gianluca Trani che per sconfiggere il cartello capeggiato da Enzo Ferrandino bisognava creare un’altro candidato sindaco e mi resi disponibile.
    Entrambi risposero che sarebbe stato visto come un segnale di debolezza ed allora mi sfilai e me ne andai una settimana in vacanza in Sardegna facendo candidare al mio posto mia figlia Roberta.
    Ora attenzione a non fare lo stesso errore alle prossime amministrative perchè Enzo Ferrandino va a casa solo se si creano le condizioni per andare al ballottaggio ed oggi i presupposti ci sono tutti.

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