Gaetano Di Meglio | La settimana scorsa ha raggiunto il tempo della salvezza e il luogo che le aveva preparato Gesù, Flora Energe. Una ragazza di 35 anni con un sorriso impattante e una vita esuberante che ha combattuto fino alla fine contro il suo tragico male. Prima e dopo di lei abbiamo salutato per l’ultima volta Massimino, Renato, Teresa e Antonietta. Il motivo? Il tumore.
L’altro ieri abbiamo salutato una delle regine della Spiaggia di San Pietro, Maria Di Meglio. Due giorni prima Teodoro Stilla.
Sabato mattina, alla Cattedrale di Ischia, l’isola della cultura (con indegna polemica annessa) ha salutato Antonino Italiano. Forio ha dato il suo ultimo saluto al “Postino” Aniello Petrone.

Morti che all’improvviso abbiamo fatto diventare di secondo piano. Poco più di un mese fa è volato in cielo, sul campo di calcio di Barano, il giovanissimo papà Swen Trani. E, parlando di calcio, credo che il cielo gialloblu stia ancora piangendo Guglielmo Buonocore. E così potremmo continuare con il racconto dei deceduti. Ma davvero il racconto che dobbiamo subire (e che una logica, che non ci appartiene, ci suggerirebbe di sostenere) è che siamo preoccupati per 2 morti di Covid?

Io non voglio fare le classiche dei morti o le graduatorie dei lutti però, sinceramente, quando la mia comunità continua ad agitarsi solo ed esclusivamente per alcuni “alberi” e non per la “foresta”, non riesco ad adeguarmi.
Siamo ad agosto 2021 e la narrazione del terrore (che in alcuni momenti anche noi de Il Dispari abbiamo creduto opportuna) non può essere più sostenuta. Non può essere più sostenuta in una comunità che ha compreso l’importanza del vaccino e che non si lascia agitare dal primo vento che soffia.
Abbiamo celebrato 5 funerali a cavallo di Ferragosto. Davvero avremmo dovuto credere che 2 avevamo un livello di importanza e che 3, invece, un altro livello, magari più basso?

Grazie a tanti fattori, tra cui i vaccini e le cure, oggi siamo tornati a morire di tumore. Siamo tornati a morire di altre malattie. Siamo tornati a morire di ictus. Siamo tornati a morire di infarto. La possiamo smettere di fare questa classifica dei morti e queste graduatorie dei lutti?
Ieri in Campania, per rispondere a chi ama i numeri e titola “Ischia, 300 positivi e 2 morti” abbiamo registrato 558 positivi (in un giorno) e 7 deceduti (nelle ultime 48 ore; 2 deceduti in precedenza ma registrati ieri).

In un periodo passato da poco, in quei giorni tristi del 2020, si moriva solo di Covid. Abbiamo le nostre croci, i nostri morti, i nostri dolori legati al coronavirus, ma siamo usciti fuori dal quel periodo di terrore. Grazie alla tecnologia, sopratutto sanitaria, abbiamo i vaccini e altri modi di vivere. Nessuno canta più sui balconi e nei supermercati di assembriamo come prima senza fare la fila nei parcheggi. Per fortuna, siamo tornati a morire anche di altro. Sono parole assurde, ma vere. E nella normalità ci riprendiamo, giorno dopo giorno, deve tornare ad esserci anche quella del rispetto delle morti.

Non ci sono morti che ci preoccupano o morti che ci lasciano indifferenti. Purtroppo la curva comunicativa a cui siamo sottoposti, con le notizie che “passa” il medico del Rizzoli raccomandato dal PD, è la vergogna nella vergogna. Non ci sono dati ufficiali, c’è l’assoluta censura su tutto quello che concerne il covid ad Ischia, ma il medico sa sempre come trovarsi un modo per mettersi sul “cerasiello”. A breve le interviste con qualche guarito o il piagnisteo sui morti. Nel frattempo, i sindacati fanno a pezzi la gestione del nostro ospedale, ma la distrazione di massa continua ad produrre i suoi effetti.

Non si muore più solo di Covid. Possiamo smetterla, tutti, di questa narrazione del terrore perchè qualcuno, così, intasca l’indennità o ha più potere di gestione.