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giovedì, Marzo 28, 2024

Senza Castello: IMMENSA ISCHIA. L’isola del dialogo in diretta su RAI 2

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Gaetano Di Meglio | Federico Quaranta, ieri, ha mandato in onda uno dei programmi “turistici” e di destinazione sulla nostra isola che, senza timore di essere smentiti, stacca tutti gli altri in bellezza, unicità, racconto e diffusione.
Solo un po’ di Castello Aragonese, non uno dei soliti raccomandati che appaiono in tv, ma una produzione che racconta un’altra isola. Un’isola verace, selvaggia, forte, naturale. Una narrazione diversa, oltre il solito luogo comune, figlio di una classe politica e di quel pacco di raccomandati che, di solito e purtroppo, si trovano ad avere interfaccia con produzioni e soggetti televisivi.

Un peschereccio, una rete, qualche onda che si sente, un pastore, un artigiano e tanta isola vera. Da Luciano Di Meglio a Topolino d’Ischia, dalle tre donne dei D’Ambra (Silvia, Sara e Marina), Sandro Morgera e per finire con Gaetano Catuogno: pastore sognatore.
Una produzione, una narrazione e un messaggio che arriva come insegnamento per un’isola che ha smarrito la sua identità, la sua rotta e la sua mission.

E per farvelo rivivere, ecco il racconto della mia prof, Sandra Malatesta.
«Stavo in cucina, un amico mi scrive di accendere e mettete su RAI Due. Lo faccio e, resto ferma incantata a guardare e ad ascoltare. Ischia si Ischia bellissima in ogni suo angolo. Una trasmissione molto scientifica. L’origine vulcanica, il sollevamento della crosta terrestre che genera il Monte Epomeo, il tufo verde, le parracine a secco, l’Osservatorio Geofisico, i Pizzi Bianchi, Bocca di Serra, Le Fumatole.

Tra scienza e leggende con Tifeo seppellito dal Dio dell’Olimpo sotto la nostra isola e che continua a generare calore. Un calore che si avverte solo camminando. A Bocca di Serra uno dei panorami più belli del mondo, un giovane pastore di capre che dice di non sapere ancora chi è ma di sapere che quando apre la mattina le sue capre è libero.
Sara e Marina D’Ambra che in modo appropriato parlano delle tradizioni tramandate dal nonno al padre a loro per fare un buon vino che sia sempre più buono rispettando la natura. L’incontro li, in quei posti con Tony Esposito che fin da ragazzo ama Ischia e che stava studiando il suono su strumenti particolari come pentole di alluminio e altro. Una delle figlie di Riccardo e Loretta D’Ambra, Silvia, che racconta delle fosse dei conigli, che ogni casa contadina in passato aveva.

Il coniglio cresciuto in modo naturale che è un coniglio diverso e che ricorda le tradizioni. Infatti se un giovane andava a chiedere in sposa la sua fidanzata al padre e questo diceva di sì, subito dopo si mangiava il coniglio in segno di consenso. Le zampe anteriori del coniglio ai bambini per dire che da sempre le mamme danno la parte più tenera ai figli. Poi il mare con la storia del Cala Cala che i pescatori di anni facevano sotto la collina di Campagnano e che era un collante tra mare e campagna.
Infatti i contadini lanciavano alle barche verdure o pezzi di pane. Poi Topolino (un appassionato cantante e suonatore di chitarra ischitano) che racconta di quando a Londra in un locale il proprietario gli disse di avvicinarsi a quattro giovani. Lui lo fece e spiegò loro come faceva il movimento con le mani sulla cassa armonica: erano i Beatles. Per finire Luciano Di Meglio ha raccontato di essere figlio e nipote di pescatori e capitani di navi e di avere la passione di costruire piccole barche in legno riproducendo perfettamente e con una maestria che solo artigiani appassionati possono fare.

Luciano non fa questo di mestiere, ma il mare, i ricordi, le barche, i gozzi, suo padre imbarcato, gli hanno lasciato addosso l’essenza che solo la distesa blu che circonda Ischia può dare ai suoi abitanti.
Vedere quei posti in tv e sapere che si trovano dove vivo io, mi ha fatto tirare il respiro e a tratti ho provato un orgoglio incredibile. Avrei voluto che tutti vedessero. Ho fatto foto, mandato foto, chiamato amici. Guardate su RAI Due guardate su RAI Due fate presto!
Ischia è troppo bella in tutti i sensi. Sono così contenta di essere riuscita a vedere anche se solo in parte questa trasmissione che subito ho avuto voglia di scrivere quasi come se avessi paura di dimenticare le cose viste e ascoltate.

Dobbiamo essere fieri di trovarci su un’isola che manda calore in varie forme. Fumo caldo, acqua termale, acqua calda e sangue che circola meglio in ognuno di noi, perché quel dolce calore ci rende sereni sapendo che in ogni momento possiamo staccare la spina della stanchezza e andare in uno dei posti incredibili dove non si sentono rumori ma si respira aria pura e si guarda qualcosa che sembra non finire mai»

1 COMMENT

  1. Francamente nonho apprezzato molto la trasmissine della Rai su Ischia.Certamente qualvolta bisigna uscire dai soliti canoni televisivi, ma Ischia ha bisigno di essere pubblicizzata al meglio della sua bellezza, l’unica cosa bella è stata la scena del pescatore, su un’Isola, cosa puoi pretendere.Poi l’obbrobrio di casamicciola fatiscente e che doveva essere la casa dei terremoti, uno schifo, le capre, le uniche che girano l’isola, le pietre bianche di serrara. Non ho parole, Ischia si merita qualcosa di più, altrimenti viva i MaoMao

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