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martedì, Aprile 16, 2024

Scerì, cià può ‘ffa!

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E’ già passato un anno e più dall’elezione di Vincenzo De Luca a Presidente della Giunta Regionale della Campania e gli effetti sono già ben chiari a tutti. Se dicessi che il cosiddetto “Sceriffo” mi sia antipatico sarei un bugiardo, complice anche un’imitazione di Crozza che mi diverte tantissimo, ma ad onor del vero anche gli ottimi risultati da lui conseguiti come primo cittadino di una Salerno decisamente cresciuta grazie al suo operato. Purtroppo, però, con lui alla Presidenza della Regione Campania, anche i suoi più inguaribili sostenitori tra la gente comune si sono accorti che il Governatore è tutt’altra cosa; e tra un proclama e l’altro, ecco che tutte le più ovvie difficoltà di chi approccia per la prima volta ad un ruolo così importante in un territorio tutt’altro che facile da amministrare sono puntualmente emerse, una dopo l’altra, aggravate alla grande da un fare a dir poco verticistico di cui anche molti dei suoi alleati cominciano a lamentarsi.

davide-188x80Mi esimo da quegli appunti pur motivati che potrei muovere alla nuova maggioranza regionale da componente del Co.Re.Com. Campania, perché ritengo non sia questa la sede deputata ad accoglierli; da ischitano, però, credo che quanto stiamo subendo sulla nostra Isola sia lapalissiano. Dalle nostre parti sono stati tantissimi, nonostante l’ottimo lavoro del centrodestra, a preferire il “cambiamento” nello scegliere la novità-De Luca al posto della politica di risanamento di Caldoro, che certamente avrebbe dato i suoi frutti nel (mancato) secondo mandato a Palazzo Santa Lucia. Ma proprio come successe per Giosi Ferrandino, quando nel 2007 fu eletto per la prima volta sindaco d’Ischia per poi deludere gradualmente, nel corso del tempo, chi si era fatto abbagliare da fiorellini e luminarie in quella Casamicciola poi ridotta sul lastrico da quel genere di amministrazione dissennata, De Luca sta riuscendo ad ottenere lo stesso risultato, bruciando però le tappe in termini temporali e lasciando che noi Ischitani capissimo ben prima del previsto di che pasta fosse fatta la sua agenda politica.

Poco ci importa, a dire il vero, se De Luca abbia annunciato l’inizio della rimozione delle storiche ecoballe: i trasporti su gomma e marittimi qui ad Ischia vanno sempre peggio e non abbiamo ancora assistito ad un’iniziativa degna di recepire il plauso della cittadinanza e, soprattutto, dei nostri Ospiti. Le politiche del turismo vivono nella precarietà più totale, senza nemmeno tener conto di quella Legge Sommese che pur presentando diverse lacune, aveva in qualche modo guardato al futuro nel toccare argomenti dimenticati da oltre un trentennio. Le nomine, più che rispondere a criteri di competenza e fattività, sembrano espressione unica del Presidente e della sua smania accentratrice, dimostrando in modo eclatante quanto esse siano totalmente lontane dalle esigenze della comunità. E proprio nella sanità, questo genere di criterio sta raggiungendo l’apice dell’assurdo, se consideriamo che Ischia sta subendo notevoli penalizzazioni in seno all’Ospedale Rizzoli: l’UTIC a rischio chiusura, i paramedici insufficienti, i contratti pendenti, i primari ancora in attesa di nomina (tieni duro, Cirù), la guardia medica turistica non rinnovata, la rianimazione in coma (non è una battuta) e il 118 e il Dipartimento di Salute Mentale che proprio non sanno che fine faranno; il tutto, mentre la popolazione sull’isola d’Ischia, di qui a breve, si triplicherà puntualmente. La vicina e tenace Procida –va detto- solo grazie al TAR Campania è riuscita a scongiurare il rischio di soppressione del suo piccolo presidio medico, ottenendo la sospensiva degli effetti di un piano ospedaliero regionale a dir poco devastante per tutti, posto in essere dai neo-nominati esperti deluchiani. E per scansare una querela certa, evito di ripetere il pur sano concetto che quel gentiluomo del mio amico oncologo Dott. Maurizio Matarese, esasperato più che mai dalla ministra Lorenzin in giù, ha recentemente esposto su Facebook parlando di corruzione al potere.

Molti altri, invece, stanno puntando il dito sulla grande attenzione che il territorio salernitano, di cui De Luca è originario (peraltro egli è nato a Ruvo del Monte, un Comune in cui tantissimi nostri concittadini hanno messo su casa), stia ricevendo in termini di notevoli privilegi. Credetemi, sarà anche vero, ma questo aspetto non mi appassiona affatto. Come e più di sempre, ciò che mi preoccupa è invece la lucidità amministrativa del Governatore, che proprio come quella del sindaco d’Ischia sembra essere latitante e lontana dalle reali, storiche esigenze della più importante realtà turistica della Regione Campania, finanche rispetto alla più ordinaria amministrazione ed alle più elementari fonti di normalità. Ecco, se avessi modo di poter fare una chiacchierata con l’ex Sindaco di Salerno, approdato per un breve periodo finanche al ruolo di Vice-Ministro, proverei a dirgli proprio questo: non sono stato un suo elettore, questo è sicuro, ma lo esorterei a non deludere chi, a differenza mia, ha creduto in lui come in un uomo tenace e capace, utile ad imprimere la tanto agognata marcia in più alla nostra Campania, magari mettendo anche me nelle condizioni di ricredermi. Gli racconterei la brutta storia degli ultimi nove anni di malgoverno nel Comune di Ischia, della sua immagine infangata da strane tarantelle, da dimissioni presentate e poi ritirate pur di restare in sella, di più che discutibili e proficui contratti a parenti, di vendettucce di bassa lega a danno di chi non appartiene al “bottone”, di aziende trovate floride e portate in pochi anni in scioglimento e liquidazione, dei “chiattilli” imperanti a palazzo, di un paese abbandonato a sé stesso, di gente tanto assopita quanto demotivata, di giovani provati dalla perdita delle più flebili speranze di un avvenire soddisfacente, divenuto invece sempre più incerto e lontano da Ischia; ma soprattutto di un’Isola che, nonostante questa indegna classe dirigente, riesce ancora a stupire, a far innamorare, a piacere alla follia a centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Questo mi piacerebbe far capire al Presidente De Luca: essere diverso dagli altri non è impossibile, basta volerlo. E riuscirci, molto spesso, non significa necessariamente strafare. La strada giusta al bivio, in parte già tracciata da quello Stefano Caldoro che, con un pizzico di superbia in meno, oggi sarebbe ancora meritatamente Governatore della Campania, è ancora alla sua portata: lasciare quella vecchia e sbagliata è tanto semplice quanto indispensabile. Scerì, in fin dei conti, cià può ffa!

2 COMMENTS

  1. Per favore, basta con questa leggenda che De Luca ha fatto crescere Salerno!!
    Salerno era una perla anche prima di De Luca, una città ordinata ed efficiente che non sembrava della Campania. Perciò anche facile da amministrare.
    E infatti è stato facile per De Luca trovare il terreno già zappato a Salerno e fare lo sbruffone, come da personaggio.
    E tutti i fessi ad acclamare il miracolo che De Luca ha fatto a Salerno.
    La verità è che Salerno ha fatto il miracolo a De Luca!!!

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