Il Barano, come tutte le altre squadre
dilettantistiche campane, è fermo per via dello stop imposto ai campionati
regionali per evitare il rischio di diffusione e quindi di contagio da Corona
Virus. Per tutto questo, non si sa ancora se le gare riprendano davvero nel
week end del 4 e 5 aprile, anche perché la situazione che ha imposto la
sospensione delle gare potrebbe non essere migliorata in quel periodo.
Comunque, gli aquilotti vivevano un buon momento di forma: la partita persa a
Pomigliano ha stoppato la serie positiva degli isolani, capaci di fare 7 punti
nelle precedenti 3 partite (10 nelle 5). Dunque, non appena tutto riprenderà
come prima (lo si spera…), il Barano vedrà intatte le sue possibilità di
raggiungere la salvezza diretta, anche se per agguantarla ci sono almeno 7
punti da recuperare. Per capire come sta la squadra allenata da Gianni Di
Meglio in questo periodo, abbiamo intervistato il centrocampista Ciro Sburlino,
buon protagonista nelle ultime uscite del team isolano. Ecco le parole del
classe 1998.
Sburlino, il Barano è uscito da Pomigliano con una sconfitta che non ha
intaccato le sue possibilità di salvezza diretta. O no?
“Si, siamo assolutamente in piena corsa. Sapevamo che la partita di Pomigliano
sarebbe stata difficile, infatti avevamo messo in conto di prendere forse un
pareggio. Abbiamo fatto una partita all’altezza, tenendo bene il campo,
rischiando di passare in vantaggio cogliendo una traversa e difendendoci bene.
Abbiamo subito gol su palla inattiva, ma ci può stare. La sconfitta non è stata
pesante, perché nelle ultime settimane abbiamo fatto un lavoro che ci ha
permesso di perdere a Pomigliano. Possiamo sia raggiungere il play out in casa
che salvarci direttamente”.
Eravate, siete, in un momento molto positivo, visto che avete fatto diversi
punti nelle ultime 6 uscite. Cosa è cambiato che vi ha fatto invertire la
rotta?
“Quando sono arrivato, la squadra giocava col 4-3-3. Abbiamo giocato 4 partite,
le prime di ritorno, ed abbiamo fatto 0 punti. Poi, il mister ha cambiato
assetto, passando al 4-2-3-1, ovvero mettendo più gente in avanti. Per
salvarci, dobbiamo giocare in maniera offensiva, dobbiamo fare gole e vincere
le partite. Se pensiamo solo a difenderci, il gol prima o poi ce lo fanno. Da
quando il mister ha cambiato il modulo, stiamo giocando con 2 esterni ed io
dietro Arcamone, è cambiato tutto. Da quando abbiamo vinto col Volla, la
squadra ci crede, è diventata più cattiva, più rognosa. Queste cose prima
mancavano un po’. La squadra, prima, non andava male, ma mancava la voglia di
vincere”.
Come si sta trovando al Barano e quindi sull’isola? Credo sia la sua prima
esperienza su una isola…
“Si, è la mia prima esperienza su una isola e mi sta facendo piacere. Non mi
aspettavo che Ischia fosse così bella. Poi, ho trovato una persona, Veronica Di
Meglio, che è assolutamente eccezionale. Le voglio molto bene, perché si mette
sempre a disposizione e cerca di risolvere ogni problema. Inoltre, c’è un
mister fortissimo, che secondo me è di un’altra categoria, perché è attento a
tutti i dettagli. Non immaginavo fosse così sull’isola. L’avessi saputo,
certamente ci venivo qualche anno prima. E’ tutto molto tranquillo, non ci sono
tante pressioni, quindi ci si esprime bene”.
Il campionato è stato fermato per evitare il contagio da Corona Virus. E’
d’accordo con la decisione?
“Assolutamente si. Prima del calcio, dei soldi, degli allenamenti, viene la
salute, quindi è giusto che il calcio si fermi. La situazione in terra ferma è
particolare. Stanno chiudendo anche i negozi. Noi stiamo vivendo la cosa in
modo tranquillo. Sabato dovevamo giocare con la Frattese, ma abbiamo fatto
allenamento e dopo siamo andati al ristorante tutti insieme. L’ambiente crede
alla salvezza. Le prestazioni ci portano a farlo. I risultati fatti nelle
ultime partite, anche la sconfitta di misura a Pomigliano, ci fa credere nella
salvezza. Si sta bene al Barano, durante gli allenamenti la squadra va a 3000 e
ci crede. Prima ci credeva di meno, perché anche la classifica costringeva ad
essere così. Oggi, avendo messo sotto il Marcianise ed essendo a 3 punti dal
Gragnano ed a 7 dalla salvezza diretta, è giusto che la squadra creda alla
salvezza”.
Crede che la pausa del campionato, che ha interrotto il vostro momento
positivo, vi possa sfavorire oppure non andrà ad incidere più di tanto?
“Credo che la situazione sia relativa. Chi stava facendo male, ha qualche
settimana per rimettersi in carreggiata. Può essere uno svantaggio per il
Barano, che era in un buon momento, ma è anche vero che ci riposeremo.
Soprattutto si riposeranno i 7-8 che giocano sempre per 80-90 minuti. Il riposo
ci farà bene. Ovviamente, eravamo galvanizzati e forse era meglio che il tutto
non si fosse fermato, ma la cosa vale per tutti quindi alla fine credo che non
cambierà nulla. Alla fine sarà tutto relativo. Io giocherei sempre, ma ci sta
fermarsi e dobbiamo prendere bene la cosa”.
Ha iniziato la stagione a Formia e poi è arrivato al Barano. Cosa si aspetta
personalmente, a parte gli obiettivi di squadra, da questa seconda parte di
stagione in bianconero?
“Ho iniziato la stagione a Formia, arrivando da una attività di 5-6 mesi. Ero
in sovrappeso e dovevo rimettermi in forma, quindi ad agosto ho fatto la
preparazione da solo. Ho fatto un buon girone di andata, ma la situazione
societaria non era buona ed ho deciso di andarmene. Al Barano ho trovato un
ambiente tranquillissimo, che mi sta permettendo di stare bene. Al campo arrivo
molto prima dell’allenamento perché mi fa piacere farlo, sto bene. Spero di
salvare il Barano, perché sarebbe una grossa soddisfazione. Voglio bene a tutti
a Barano, ai dirigenti, al mister, ad Angelo Arcamone. Ripeto, sarei venuto
prima, mi sta piacendo troppo. A livello personale, credo di star facendo bene
e spero di continuare così perché la gente inizia a parlare di nuovo di me.
Quando si sta fermi per qualche mese, la gente si dimentica di te perché ci
sono altri ragazzi. Invece, quando giochi si inizia a parlare. Anzi, già mi
stanno contattando persone per l’anno prossimo, ma non sto rispondendo a
nessuno per rispetto verso il Barano. Voglio prima raggiungere la salvezza. La
soddisfazione più grande è l’essere rientrato in queste situazioni di cui
parlo. Era difficile ritornare a fare bene come sto facendo. Era difficile
rilanciarmi, ma lo sto facendo e devo stare tranquillo. Io vivo di calcio, non
so fare altro. Lavoro per arrotondare lo stipendio ma vivo di calcio. Ora le
aspettative sono anche alte. Credo che se ci salviamo, dopo i pochi punti fatti
all’andata, sarà una soddisfazione unica. Ogni volta che andiamo a giocare, mi
dico che se il Barano fosse stato questo dall’inizio, con questo gruppo, questa
cattiveria, le cose sarebbero state diverse. Non staremmo in questa posizione
di classifica”.