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giovedì, Aprile 25, 2024

Sanità, i sindaci dell’isola di Ischia chiedono una seconda TAC per il Rizzoli

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Con una nota i cinque sindaci dell’isola di Ischia hanno chiesto al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e al Direttore Generale ASL D’Amore, sia l’installazione di una seconda TAC presso l’ospedale A.Rizzoli, che un incontro per discutere del necessario ampliamento della nostra struttura ospedaliera.

Leggiamo.

“I sottoscritti,  Sindaci dei Comuni di Barano d’Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Ischia e  Serrara Fontana ( interpretando anche la volontà dei cittadini del  Comune di Lacco Ameno, al momento commissariato) chiedono che venga installata, con urgenza, come già promesso, la seconda Tac presso l’unico ospedale presente sull’isola d’Ischia, “ Anna Rizzoli”.

La presenza di un’unica Tac ha comportato spesso, per problematiche connesse alla manutenzione  e ai guasti continui, la sospensione totale del servizio diverse volte durante l’anno e anche per un mese continuo.

La condizione di insularità, che già di per sé arreca disagio in quanto non garantisce la continuità territoriale, crea notevoli problemi non solo alla popolazione residente ma anche agli stessi degenti della struttura ospedaliera e ai turisti che frequentano l’isola.

Vogliamo ricordare a noi stessi che la popolazione isolana residente è di circa 67.000 abitanti, senza tener contro del notevole flusso turistico che interessa l’isola d’Ischia durante l’anno, toccando punte di presenze, come accade nella settimana di ferragosto,  di oltre 300.000 persone.

Fu promesso l’ampliamento della struttura per poter portare i posti letto dagli attuali insufficienti 60 a circa 117, come risultato del rapporto popolazione/ posti letto, sempre senza tener conto del flusso turistico.

Sicuri della disponibilità e delle capacità concrete del Presidente De Luca, i sottoscritti Sindaci, non  pretendendo certamente le branche specialistiche di un policlinico, chiedono un incontro  urgente al fine di trovare delle soluzioni anche per quanto riguarda l’oncologia, la ginecologia, la chirurgia, l’ortopedia e la medicina: settori base, un tempo risultati essere delle eccellenze, che devono necessariamente esistere in una zona già tanto disagiata.

Particolare attenzione  va rivolta inoltre ai disagi, sempre connessi alla condizione di insularità, del personale medico e paramedico che non vive sull’isola, come la stragrande maggioranza dello stesso.

In attesa di incontrarLa, porgono cordiali saluti.”

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