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sabato, Aprile 20, 2024

“Salva” i lavoratori Ego Eco, denunciato Enzo Rando

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Il collegio dei revisori dei conti, la dottoressa Giuseppina Acampora presidente, e i componenti Maria Pina Iorio e Lorenzo Vallefuoco, hanno consumato la loro “vendetta” nei contronti dell’ex dirigente del 3° settore del Comune di Forio, Vincenzo Rando.

Con una denuncia dettagliata alla Corte dei Conti, i revisori del comune di Forio che fino ad oggi hanno bocciato ogni atto proposto dall’ente dell’ex Green Flash e che, nonostante i loro no, l’amministrazione di Francesco Del Deo ha approvato ugualmente, accusano Enzo Rando di aver arrecato un danno erariale al Comune di Forio di 276.921,62 euro riconoscendo alla Ego Eco, come giusta delibera di consiglio comunale, l’aumento del quinto d’obbligo.

Così, la manovra salva lavoratori della Ego Eco finisce per essere la ghigliottina del dirigente foriano.

I foriani, infatti, ricorderanno lo storico consiglio comunale tenuto presso la mensa della scuola media Balsofiore nel 21 luglio 2014 quando, con i lavoratori sul piede di guerra, un paese pieno di rifiuti e la minaccia dei licenziamenti, il civico consesso deliberò di aumentare il capitolato alla Ego Eco al fine di pagare le unità in più rispetto al capitolato dovute integrare nel cantiere di Forio dalla società di Vittorio Ciummo in seguito a numerose pronunce della giustizia del lavoro che vedeva l’ente e le sue aziende “fallite” responsabile di “ingiusti licenziamenti”.

Il contratto tra Ego Eco e Comune prevedeva un canone annuo di 3.485.021,13 oltre Iva 10% per la durata dell’appalto. Il 12 dicembre del 2012, la Ego Eco – così come ricostruisce il Collegio – chiede la revisione del canone sulla variazione dell’indice FOI e sulla variazione del costo del personale. Il canone “lievita” fino ad euro 4.055.288,60 sempre oltre iva.

Il 3 aprile del 2013 arriva la prima delibera di consiglio comunale. Con Franco Regine sindaco si riconosce la variante al capitolato Ego Eco nell’ambito del quinto d’obbligo. Il consiglio comunale da mandato al responsabile del III Settore di quantificare con precisione l’ammontare del quinto d’obbligo. Tale deliberato, però, non avrà seguito con la variante al Capitolato e con l’individuazione formale dei maggiori servizi da richiedere alla Ego Eco.

«Con delibra di CC n° 44 del 21.06.2014 … si determinava il nuovo canone in euro 4.507.762,74 – scrivono i revisori – oltre IVA 10% per un totale di euro 4.958.539,01 annui, nei limiti del quinto d’obbligo, per il potenziamento del servizio di igiene urbana con modifica dell’articolo 6 del Capitolato d’appalto».

Una modifica che prevedeva il potenziamento di orari e di unità lavorative e domenicali.

“Con determina n. 732 del 4 agosto 2014 – scrivono ancora i revisori – il responsabile del III Settore dott. Rando Vincenzo, dava atto delle decisioni contenute nella delibera di C.C. n. 44 del 21.06.2014 relativamente all’integrazione del Capitolato d’oneri per il servizio di igiene integrata e che tali nuovi servizi “sono stati richiesti a partire da luglio 2014, ma liquidava, tra l’altro, la fattura numero 177 del 31 luglio 2015 di complessivi euro 690.221,17. La determina liquidava l’importo complessivo di euro 586.280,19 a cui ha fatto seguito l’emissione di mandato per il pagamento”

I revisori elencano una serie di voce dare / avere tra l’Ente e la Ego come la sottrazione del canone vendita automezzi, delle spese di trasporto, del pagamento della procedura esecutiva vinta da un dipendente e del canone di fitto dei locali.

“Da quanto riportato negli atti succitati – attaccano duro i revisori – emerge che l’integrazione del Capitolato d’appalto a fronte del potenziamento dei servizi di igiene integrata non può, a parere di questo Collegio, considerarsi una revisione del canone e legittimare il pagamento dell’integrazione del canone con decorrenza dal 1^ gennaio 2014” Questo passaggi, al netto di ogni ulteriore valutazione, pone il collegio dei revisori bocciare l’operato del consiglio comunale più che quello del dirigente. Ma passiamo alla quantificazione del danno.

Dopo essersi dogliati di non aver ricevuto risposte alle loro interrogazioni, Acampora, Iorio e Vallefuoco, chiariscono al Procuratore generale della Corte dei Conti, il dottor Cottone, la quantificazione del danno erariale prodotta da Enzo Rando ai danni del Comune di Forio.

“La liquidazione dell’importo di Euro 251.746,92 di adeguamento del canone, effettuato con determina n. 732 del 04.08.2014 e riportata nella fattura n. 117 del 31.07.2014 emessa dalla società Ego Eco srl, “adeguamento canone del 50% di quanto stabilito con delibera Consiglio Comunale n. 44 del 21.06.2014” a parere di questo collegio, non risulta fondata su presupposti contrattuali e su documenti probatori ed autorizza tori della spesa. L’intregrazione e il potenziamento del servizio di igiene integrata disposto con la delibera di C.C. n. 44 del 21.06.2014 ha stabilito un’integrazione del capitolato d’appalto con la previsione di nuovi servizi, che nella determina n. 732 del 4.08.2014 il responsabile del III Settore dichiara richiesti a partire dal 1° luglio 2014.

Il pagamento di euro 251.746,92 oltre IVA al 10% costituirebbe, in siffatta ipotesi, un effettivo pregiudizio economico concretizzatosi con il pagamento effettuato a mezzo del mandato n. 1331 del 04.08.2014, determinando un danno commisurato alla diminuzione patrimoniale causata all’Ente pari ad euro 251.746,92 oltre Iva al 10% di euro 25.174,70 per complessivi euro 276.921,62, considerato che l’Ente ha corrisposto mensilmente i canoni successivi fino alla data odierna, con l’importo del canone integrato, pertanto la somma di euro 251.746,92 oltre iva appare, allo stato attuale, corrisposta senza alcun atto a supporto di tale spesa”.

La denuncia, presentata a luglio 2015 attende, in questi giorni, la risposta da parte di Enzo Rando. Sarà poi il procuratore Cottone a decidere sul futuro di questa vicenda che, certamente, non è finita qui.

In conclusione, con la consapevolezza di chi segue da sempre lo scontro violento tra il Collegio dei Revisori dei Conti e l’Amministrazione di Francesco Del Deo, questa volta restiamo col dubbio, più che legittimo, che questa denuncia sia l’ennesimo atto di una guerra in atto.

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