lunedì, Novembre 10, 2025

Roberto Fico apre la campagna elettorale a Ischia: il campo largo parte da qui

Alle 16 al Bar Calise di Ischia l’ex presidente della Camera, oggi candidato del Movimento Cinque Stelle, dà il via alla sua sfida per le Regionali del 22 e 23 novembre. Accanto a lui l’area progressista isolana, i giovani del PD e i reduci del M5S. Nella coalizione anche Maria Grazia Di Scala, che lascia la destra per schierarsi con Fico. L’isola diventa così il primo banco di prova per gli equilibri del dopo-De Luca.

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Oggi pomeriggio, alle 16, Roberto Fico, candidato presidente del Movimento Cinque Stelle, aprirà la sua campagna elettorale proprio a Ischia. Un ritorno nell’isola che in passato gli è stata amica, per l’ex presidente della Camera chiamato ora a indossare la casacca che è stata di Vincenzo De Luca, colui che lo ha “massacrato” in lungo e in largo. Un’eredità ingombrante, quella del governatore uscente, che dopo invettive televisive e altre sceneggiate sembra destinato a restare impigliato nel ruolo di chi, a furia di ringhiare, finisce per mordere se stesso.

La cornice scelta per il debutto isolano è il Bar Calise, simbolo di una socialità che difficilmente un Fico dei tempi d’oro avrebbe accettato. Ma la politica cambia pelle, e oggi l’ex presidente della Camera si presenterà come federatore del fronte sinistrato, tentando di ricomporre la frantumazione di un’area che sull’isola appare più confusa che compatta.

La missione, in fondo, è chiara: trasformare Ischia nel primo palcoscenico del “campo largo” post-deluchiano. Fico rappresenta, secondo la narrazione interna al centrosinistra, il “volto nuovo” del dopo-De Luca, colui che dovrà tenere insieme i reduci della stagione deluchiana, gli orfani del riformismo e le anime residue di un Movimento Cinque Stelle che non c’è più. Il paradosso è che questa stessa alleanza dovrà misurarsi proprio con le macerie amministrative che dieci anni di De Luca hanno lasciato: trasporti, sanità, e un’isola troppo spesso dimenticata da Napoli.

Accanto a Fico ci sarà il piccolo esercito di giovani e meno giovani della Ischia sinistrata con i Laezza in prima linea e il Partito Democratico napoletano pronto a far sentire la propria benedizione. Tra i presenti è atteso anche l’assessore uscente del Comune di Ischia, Luigi Di Vaia, che sui social ha già confermato la sua partecipazione. Il parterre, c’è da scommetterci, sarà popolato da volti noti del “sistema sinistrato” isolano.

Da un punto di vista strategico, però, il debutto a Ischia è una mossa che merita rispetto. È un segnale politico: mettere piede per primo sull’isola grande del Golfo di Napoli significa riconoscerne il peso simbolico e tentare di restituirle centralità. Chi crede ai segni – e nella sinistra i ceri si accendono sempre – ci vedrà forse un buon auspicio per il futuro.

Sul fronte delle candidature, la sorpresa arriva da Maria Grazia Di Scala, ex esponente di Forza Italia e Fratelli d’Italia, che, “schifata” dai vertici della destra campana, ha scelto di schierarsi con la coalizione di Fico, in tandem con Armando Cesaro di Italia Viva. Una lista minore ma ambiziosa, che conta di ritagliarsi spazio grazie al travaso di voti moderati e all’abilità di Cesaro nel muoversi tra i nuovi equilibri del centrosinistra.

Sempre nella galassia di Fico, la base grillina dovrà ratificare la candidatura di Ferdinando Caredda, uno dei volti storici del Movimento sull’isola. Non un nome da copertina, ma un militante di lungo corso, che potrà giocarsi qualche carta utile nel dopovoto, quando inizierà la consueta spartizione dei ruoli nel sottobosco regionale.

Il fronte amministrativo ischitano, intanto, si muove con cautela. L’amministrazione del Comune di Ischia cercherà di bilanciare i propri appoggi: da un lato chi sosterrà Lucia Fortini e la lista “A Testa Alta”, dall’altro chi guarda al tandem Manfredi-Fiola, già proiettato ad indossare gli abiti che contano neòla futura maggioranza regionale. Una doppia fedeltà utile a non restare tagliati fuori da nessuno dei due tavoli che contano e anche un’occasione per misurarsi sul piano interno e locale.

Diversa la situazione sul fronte degli esclusi, che si starebbero orientando verso la coalizione del candidato Cirielli, insieme a Giosi Ferrandino, Francesco Del Deo e Giacomo Pascale. Tre nomi che da soli bastano a capire che l’obiettivo non è tanto vincere, quanto farsi contare e contrattare.
A Forio lo schema cambia. I Laezza e l’area più vicina al PD napoletano resteranno con Fico, mentre il gruppo di Stani Verde e Gianni Mattera – abituato a muoversi con chirurgica precisione elettorale – punterà tutto su Fratelli d’Italia. Dopo il passaggio di Giosi Ferrandino nell’orbita di Fulvio Martusciello, la dogana a Forza Italia è chiusa: la linea del Cavallaro resta invalicabile.

A Barano e Serrara Fontana, invece, la partita è già scritta. La sindaca Irene Iacono manterrà un equilibrio misurato per non scontentare nessuno, mentre a Barano l’egemonia di Dionigi Gaudioso è totale. Il primo cittadino non è solo un alleato del gruppo Manfredi-Fiola, ma uno dei decisori più ascoltati nel disegno della nuova governance regionale.
E noi, elettori semplici, ci ritroveremo ancora una volta a tracciare una “x” su una scheda piena di volti noti, vecchi e nuovi. Il compito è arduo, certo. Ma almeno, stavolta, possiamo tirare un sospiro di sollievo: abbiamo tante attenuanti.

  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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