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giovedì, Aprile 25, 2024

Rivoluzione Condoni. Il comune di Forio approva!

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Con un impeccabile cravatta a pois bianca e blu, il più elegante in questa seduta di consiglio comunale che stenta a partire è Cristian “Scellino” Castaldi. Il presidente Regine apre l’appello alle 9.35. Assenti, al momento Nicolella, Parpinel, Verde, Colella, Orlacchio, Galasso, Migliaccio. (alle 9.39 entrano in consiglio Stani Verde e Nicola Nicolella. Alle 9.43 Donatella Migliaccio in una rossa e avvolgente maglia rossa. Alle 9.50, arrivano Giuseppe Colella, Migliaccio e Galasso).

La convocazione urgente fa “saltare” i preliminari. Vito Iacono, nel veloce intervento chiede che dopo la votazione si possa discutere di Ego Eco. La proposta Del Deo viene introdotta da Michele Regine.

Regine illustra la proposta del Sindaco, con un discorso prettamente politico senza entrare nel merito. Una panoramica molto larga.

Vito Iacono: “Ho accolto di buon grado la convocazione monotematica del consiglio comunale e vi ricordo che già nel 2013 avevo sollecitato un intervento nel merito. Ancora a giungo 2014 ho chiesto di intervenire al civico consesso e ancora il 17 ottobre 2015 con una missiva a Raia e poi, ai vari dirigenti, ma fino ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta Nel mio carteggio chiedevo la formazione di un accordo con la Soprintendenza e la formazione di una task force per la definizione delle pratiche di condono. Oggi siamo convocati d’urgenza per approvare il topolino che ha partorito la “montagna” Del Deo. Non comprendo perché Del Deo non ci abbia convocato. Gli altri comuni procedono con la “Giunta”, noi chiamiamo in causa il consiglio comunale forse per coinvolgere nelle decisioni e nelle successive conseguenze anche giudiziarie, tutti i consiglieri comunali. Mi sembra ardito e azzardato procedere con la notifica dell’avvio del procedimento tramite l’affissione all’albo. La legge dice molto altro! Ma qual’è la vostra urgenza? A chi dovete proteggere? Il consiglio comunale non può legittimare lo sportello dei favori!. Legittimità e legalità non possono passare per le vostre urgenze”.

Nicolella interviene subito. Non possiamo discutere di un argomento così importante con così poco tempo vista la convocazione. Un argomento molto delicato che già altre volte abbiamo affrontato in consiglio comunale e oggi, nonostante i notevoli(?) sforzi, il consiglio comunale sta compiendo l’ennesimo errore, proprio come quella sciagurata decisione assunta dalla precedente amministrazione. Oggi ci troviamo ad approvare una delibera zeppa di illegittimità che, addirittura, potrebbe portare all’annullamento della concessione in sanatoria chiesta. Ho letto la proposta e mi rendo conto che la stessa “premessa” non sia il blocco alla delibera stessa. Non abbiamo i mezzi per poter approvare i condoni. Le concessioni rilasciate secondo l’articolo 9, in passato, hanno significato guai per i richiedenti. Sull’argomento demolizioni, poi, è giusto sottolineare che in passato mi sono anche scontrato con il giudice Aldo De Chiara, fino al Consiglio Superiore della Magistratura. Il giudice, infatti, non poteva costringere la pubblica amministrazione a chiedere i mutui per le demolizioni. Già all’epoca ne abbiamo dibattuto. Secondo questa proposta – continua Nicolella – oggi vogliamo condonare anche secondo la Legge 326/2003. Assurdo! Votando questa delibera, non diamo una speranza ai nostri cittadini, ma li mettiamo nei guai. Tra un anno, infatti, qualcuno si troverà a pagare le conseguenze  di questo voto in consiglio comunale.”

Peppe Di Maio riceve la critica della consigliera Conti. Arriva la polemica della maggioranza. “Hai invitato solo chi volevi” è l’accusa di Chiara Conti che mette in imbarazzo l’intera maggioranza. “Ho invitato solo chi poteva dare un contributo tecnico”. Difesa che fa male alla partecipazione politica!

Dopo la polemica, l’assessore Di Maio, che difende la sua proposta è chiaro: “Siamo il terzo mondo della materia edilizia privata.  In questi mesi il giudice penale ha inviato istanze agli uffici chiedendo perché i condoni non sono stati ancora esaminati. Oggi i nostri uffici sono obbligati, anche dal giudice, ma prima di tutto dai nostri cittadini, ad ricevere una risposta. E’ vero, c’è chi non avrà il condono approvato, ma ci sono molti cittadini che, dopo 40 anni, possono migliorare la qualità del proprio immobile, lo possono legittimare. Abbiamo 8000 pratiche di condono per quanto riguarda i primi due condoni e 3000 per la 327672003.  Di Maio, durante la sua illustrazione, difende anche l’articolo 9 e l’applicabilità relativa alle prime due leggi condonistiche. Sotto il profilo edilizio – lo ribadisce Di Maio – siamo indietro di 10 anni rispetto a zone diverse della nostra Campania”.

Verde incalza Di Maio sui tempi. Di Maio si difende con i denti. “Prima del 16 gennaio 2016 non potevamo intervenire perché contro la legge regionale che aveva stabilito la procedura semplificata c’era un ricorso del governo Renzi. Il giorno dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, siamo partiti con l’elaborazione della proposta”.

Di Maio viene incalzato ancora dalla Conti. Scricchiola la maggioranza di Del Deo.

“Questo provvedimento -incalza la Conti – produce nocumenti ai cittadini? E vorrei una risposta anche da Nicolella!”

Di Maio è chiaro: “Non possiamo rinunciare a realizzare uno strumento solo perché qualcuno è in condizione di non vedersi approvata l’istanza di condono presentata. Noi creiamo le condizioni, sarà il cittadino e i suoi tecnici che valuteranno le singole posizioni”.

Per Domenico Savio è chiaro. “I lavoratori del Comune di Forio non lavorano, ecco perchè siamo costretti a infornare altri e nuovi incarichi esterni”.
Dopo questa premessa, tra la solita demagogia che caratterizza l’anziano politico isolano, Savio presenta un emendamento composto da due proposte. La prima, rinvia la decisione alla Commissione consiliare.
Sull’emendamento Savio, si astengono la Conti e Stani Verde. Tutti gli altri votano contro. Così per il secondo emendamento. Astenuto anche Vito Iacono.

Stani Verde: “Potevate avere consigli, invece, fate come al solito. Questa è una proposta dal chiaro sapore di propaganda politica. Semplice propaganda. In passato molte amministrazioni hanno già deliberato con atti di giunta. Oggi fate solo demagogia di maggioranza. Mi rivolgo a chi è venuto in consiglio solo ad alzare il braccino. Ci avete abituato ai vecchi metodi democristiani. Del -Deo prende in giro tutti, me prima di tutto e me ne pento. Anzi, faccio mea culpa. Oggi i consiglieri comunali non devono venire a lavarsi le coscienze in consiglio comunale. E’ una schifezza! Il Piano di dettaglio di Forio è un fantasma. Appare e scompare. Non rispettate i consiglieri di maggioranza come potete mai rispettare i vostri consiglieri e i nostri cittadini. Il consiglio comunale non è la lavatrice della vostra coscienza!”

Lite Del Deo – Savio. Sull’intervento di Francesco Del Deo nasce una lita forte con Domenico Savio. Vi annuncio che c’è qualcuno che per scappare dalle proprie responsabilità non voterà! I conigli restino nelle coniglierie. I cani restano cani.

Affondo di Chiara Conti contro l’amministrazione. Rivolta all’assessore Di Maio: “Noi non ci parliamo. Non mi hai coinvolto nella stesura di questo documento perchjè, forse, mi hai reputato ignorante ma la partecipazione politica è ben altra. Poteva essere  il fiore all’occhiello della nostra maggioranza.”

 

Passa la rivoluzione dei condoni. Votano contro Stani Verde e Chiara Conti.

1 COMMENT

  1. Domenico Savio: I lavoratori del Comune di Forio non lavorano, ecco perchè siamo costretti a infornare altri e nuovi incarichi esterni.

    Senti chi parla…lui e il figlio li vedo sempre tutti sudati tanto che lavorano!

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