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venerdì, Aprile 19, 2024

Ritorno al passato e fine del “leaderismo”

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Ieri & Oggi di Giuseppe Mazzella | Alcuni commenti sulla stampa nazionale sembrano scritti per la nostra realtà locale dell’ isola d’Ischia. Come quello di Ilvo Diamanti apparso su “La Repubblica” di lunedì 30 gennaio dal titolo “ Avanti verso il passato”. Diamanti scrive che “un ulteriore mutamento degli ultimi mesi è determinato dall’appannarsi della prospettiva “personale”. Perché i sistemi elettorali di Camera e Senato oggi favoriscono semmai il ritorno dei “ partiti”. .. gli “uomini forti” non ci sono più …i partiti, gli attori ed i canali sono sempre più deboli.. lontani dalla società e dal territorio. Il PD in particolare erede di due partiti di massa è sempre più diviso all’ interno. Il “ radicamento” del PD nella società e nei territori declina. I suoi iscritti in calo ovunque. Paolo Gentiloni che guida il governo è lontano dall’ icona del Capo oggi di moda. Forza Italia “ partito personale” si è afflosciata dopo il declino del suo “ capo”.

Queste le osservazioni che mi hanno colpito oltre al ritorno al sistema proporzionale deciso dalla Corte Costituzionale sulla legge elettorale.

Anche da noi qui nell’ isola d’ Ischia non c’è alcun “ radicamento” del Partito Democratico che dovrebbe essere il “ centrosinistra” e di Forza Italia che dovrebbe essere il “ centrodestra”. Eppure qui il  PD esprime il sindaco d’Ischia primo dei non eletti al Parlamento Europeo mentre Forza Italia ha un senatore isolano che è anche nientemeno che coordinatore regionale della Campania. Qui non c’è nemmeno una sola “ sezione” o “ circolo” sia del PD sia di Forza Italia eppure entrambi i “ leader” hanno superato la cinquantina e si sono formati in politica nella Democrazia Cristiana. Ritengo sia stata del tutto naturale mettersi insieme cinque anni fa per una “ grande colazione” definito “ caularone” nelle elezioni amministrative di Ischia. Così come è naturale che oggi si parla ancora di “ grossa coalizione”. Non ci sono differenze – di fatto – tra “ centrodestra” e “ centrosinistra”. Non c’è alcun senso di appartenenza perché la consigliere regionale di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala, non risponde affatto dei comportamenti degli stessi aderenti a Casamicciola o Barano o  Forio.

In maniera molto lenta oppure veloce – a seconda dei punti di vista – stiamo avviando un ritorno al passato ed alla Prima Repubblica che era di gran lunga migliore della lunga e confusionaria  fase della Seconda Repubblica.

Un uomo solo al comando non solo non è democratico e partecipativo ma non risolve i problemi di governo del territorio. Come si è visto in questi ultimi vent’anni.

Bisogna riavviare la partecipazione civile attraverso i “ partiti”. Fino al 1992 al tempo della Prima Repubblica nei sei Comuni dell’ isola d’ Ischia c’erano due grossi partiti: la DC ed il PSI. Erano concorrenti sul piano locale ma alleati sul piano provinciale, regionale e nazionale. Avevano loro “ sezioni” aperte in luoghi “ fisici”. Avevano centinaia di iscritti, quadri dirigenti locali, eletti nei sei Comuni che rispondevano ai loro iscritti. Ancora più a “ sinistra” c’era un consistente PCI ed ancora più a “ destra” c’era un consistente MSI. Insomma la politica era viva e resa vivente da molte persone non solo da un sindaco-podestà o da un sol uomo al comando. Le differenze “ programmatiche” erano notevoli e venivano rimarcate in tutte le occasioni.

L’ elezione del sindaco da parte non del popolo ma del consiglio comunale poteva portare ad una instabilità politica dell’ esecutivo ma consentiva una partecipazione democratica sia da parte dei consiglieri sia da parte dei militanti in questi partiti. Il sistema era certamente migliore dell’ elezione diretta del sindaco che ha finito per annullare il ruolo decidente del consiglio comunale.

Il risultato del referendum del 4 dicembre 2016 ripristina la Prima Repubblica. La legge elettorale per il Parlamento che resta di due Camere è la chiave di svolta per il ritorno alla dialettica dei partiti. Se ritorna questa dialettica dovrebbe far tesoro degli eccessi del passato e favorire sane “ coalizione” perché è nella natura della democrazia italiana il parlamentarismo e non il presidenzialismo.

Solo con una dialettica ripresa e contenutistica  si possono smuovere le acque stagnanti della progettualità politica in un momento economico, anche locale, che è di piena recessione e non più di stagnazione dopo oltre trenta anni di sviluppo che si riteneva che fosse esponenziale. Le “ rendite di posizione” sono finite sia in politica sia in economia.

Anche sul piano locale dopo la lunga fase di “ più mercato e meno Stato” trasformatosi in “ solo mercato e niente Stato” bisogna ritornare a “ più Stato e meno mercato” ma con la correzione di un “ costo” della politica diminuito con un abbattimento della cosiddetta “ casta”.

Anche nelle prossime elezioni al Comune di Ischia credo che non basta una disponibilità ad essere “ leader” o “ sindaco”. Bisogna pensare prima alle “ squadre” e con queste “ squadre” predisporre un programma di rilancio sia dell’ Istituzione-Comune sia del sistema economico locale.

Se non c’è dialettica questi passaggi non si possono fare.

Ma sul piano locale siamo favoriti da questo cambiamento del vento nazionale.

A volte il passato deve ritornare per progettare un futuro che tuttavia faccia tesoro degli errori passati.

La Storia resta ancora Maestra di vita.

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