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sabato, Aprile 20, 2024

Ridurre la Tari: utopia tutta ischitana

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4ward di Davide Conte

Senza andare troppo indietro con la memoria, risale al 2007 la mia ultima dichiarazione ufficiale da Amministratore pubblico che identificava nei rifiuti (e l’ambiente più in generale) e il traffico (insieme ai trasporti) le priorità indifferibili per la rinascita della nostra Isola. Nel primo caso, ho sempre sostenuto che un impianto di trattamento/compostaggio realizzato in quel dell’Arenella nell’area già destinata a tali attività rappresenterebbe un toccasana per la nostra economia, non solo per le ricadute positive in termini occupazionali, ma principalmente per la conseguente, sensibile riduzione dei conferimenti di rifiuti in terraferma e, quindi, dei costi di gestione del ciclo integrato per le nostre famiglie e le nostre imprese. Con una soluzione del genere, le aziende operanti ad Ischia nel settore dei rifiuti riuscirebbero a ridurre al minimo le onerosissime spese di traghettaggio degli automezzi in terraferma, degli straordinari agli autisti (spesso oggetto delle solite clientele politiche) e dei costi di discarica, mettendo finalmente i Comuni nelle condizioni di spendere meno e pretendere altrettanto dai contribuenti in termini di TARI.
Utopia di questi tempi? Forse ad Ischia, grazie alla miopia o all’incompetenza (o tutte e due) di chi ci amministra, ma non nel resto della regione. E’ di ieri la notizia che attraverso il “Patto per la Campania” sottoscritto dall’ex premier Renzi e dal Governatore De Luca, ci sono in ballo ben 222 milioni di euro per finanziare 25 delle 37 manifestazioni di interesse presentate di recente da vari Comuni di tutte e cinque le province, in vista della realizzazione di altrettanti impianti di compostaggio rifiuti. Tra le dieci richieste pervenute nella provincia di Napoli, spicca quella del Comune di Anacapri. Sì, avete letto bene: la nostra illustre dirimpettaia ancora una volta ha saputo guardare oltre, a differenza nostra, concorrendo per un impianto da tremila tonnellate annue che potrebbe renderla autonoma nella gestione dei rifiuti, rivalutando in tal modo sia la propria immagine sotto il profilo ecologico, sia le casse dei suoi due Comuni.
Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Barano d’Ischia e Serrara Fontana, da quanto risulta, non hanno minimamente pensato che questo tipo di opportunità facesse al caso loro; e ciò che fa più rabbia è la pressoché totale assenza di una progettualità in cui le varie amministrazioni, presuntivamente impegnate nel portarla avanti, avrebbero potuto reperire una benché minima giustificazione rispetto a tale “distrazione” (Dio, come sono buono oggi…).
Siamo a ormai pochi mesi dalle elezioni in due dei Comuni isolani (Ischia e Barano d’Ischia) ed è a dir poco obbligatorio compiere valutazioni importanti in vista delle scelte che ciascuno di noi sarà chiamato a compiere, entrando in cabina con scheda e matita in mano. E’ vero che il Paese è logoro a causa di questo modo balordo di amministrare, ma è altrettanto vero che non c’è più tempo per sovvertire la scala delle priorità, mettendo da parte quelle squisitamente personali a vantaggio di ciò che, oggettivamente, rappresenta l’interesse di tutti. Questa indispensabile inversione di tendenza da parte di chiunque di noi eserciterà il diritto alla scelta dei propri rappresentanti locali rappresenta il primo, vero passo verso un cambiamento che, nonostante tutto, è ancora possibile. Se nella seconda Repubblica il programma elettorale ha rappresentato solo un blando corredo burocratico alla presentazione delle liste elettorali, ovvero il libro dei sogni per illudere la gente pur di vincere le elezioni, oggi esso diventa la vera guida al voto, il canovaccio del da farsi, lo specchio fedele di quella che dovrà essere l’agenda politica almeno per i prossimi cinque anni. Abbiamo il dovere di pretendere con chiarezza non solo le enunciazioni del momento, quelle che tutti, più o meno, sono in grado di mettere insieme, ma soprattutto la dimostrazione di fattibilità di ciascuna ipotesi progettuale e solo su tale base andranno compiute le giuste valutazioni di conferimento del consenso, prescindendo anche dai rapporti di amicizia più stretti e ponendo solo ed esclusivamente ISCHIA al primo posto.
Chi mi conosce sa bene della mia pressoché totale assenza di prospettive personali nella politica locale; ne consegue che le riflessioni che sto cercando di estenderVi puntano esclusivamente a rivalutare la coscienza civica troppo sopita in ciascuno di noi, anche a causa di quella politica al Valium di cui parlo da due lustri e di cui siamo sia vittime, sia complici. Uno status che, per quanto mi riguarda, proprio non va più giù e che spero abbia fine prima dell’estate, attraverso una proposta politica seria e, soprattutto, con il contributo di tutti. Che piaccia o no, le elezioni restano l’unico strumento, unitamente alla partecipazione alla vita pubblica, in cui il cittadino ha la facoltà di esercitare la sua sovranità e rivendicare i diritti di una democrazia tanto sbandierata quanto inefficace nella sostanza, di questi tempi. Della serie, l’opportunità esiste! Poi non lamentiamoci di non averla sfruttata a dovere…

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