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giovedì, Marzo 28, 2024

Retromarcia Pascale. Demolite gli abusi sulla spiaggia di San Montano

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Ida Trofa|Retromarcia Pascale. Il sindaco di Lacco Ameno si insabbia sull’arenile di San Montano e lungo la costa del litorale. Dopo il rigetto da parte del TAR Campania delle “scorciatoie“ per favorire gli abusi perpetrati presso la rinomata spiaggia, anche il Comune di Lacco Ameno, segue le orme del Comune di Forio. Una manovra telefonata nel tentativo di riemergere dalla secche sabbioso di un demanio più rovente che mai. Al sindaco Giacomo Pascale non resta che “abbozzare” e lasciarsi trascinare dalla corrente e dai pesanti risvolti degli atti scritti. Verba volant, scripta manent. Non è sempre campagna elettorale. Così anche il comune del Fungo ordina, con ben due dispositivi diversi, la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi in relazione alle concessioni ricadenti nel proprio territorio finite nel mirino per illeciti, forzature e via dicendo. Ma la questione spiaggia e demanio a Lacco Ameno è ben lungi dal risolversi…anzi.

Andiamo con ordine e narriamo i fatti. Il responsabile del Settore tecnico Alessandro Dellegrottaglie con ben due dispositivi ordina e diffida a demolire e ripristinare lo stato dei luoghi. Si tratta delle ordinanze diffida numero 9 e numero 10. Rumors e indiscrezioni parlano di diversi accessi agli atti da parte delle forze dell’ordine e delle autorità su delega della magistratura inquirente proprio nel merito della intricata questione demaniale lacchese. L’ultimo appena pochi giorni fa. Un demanio oggetto, da mesi, di un tesissimo braccio di ferro politico ed istituzionale, condotto a suon di denunce ed esposti alla procura. Nel merio è stato aperto un fascicolo.

Il responsabile Dellegrottaglie fonda i suoi provvedimenti sulle relazioni tecniche redatte dal Tecnico Comunale ingegner Flavia Ramona Cesana Romano redatta addirittura, in un caso il 6 luglio 2020 ed il 2 marzo 2021 ed in un altro caso il 9 settembre dello stesso anno. E’ davvero il caso di dire che finalmente qualcuno le ha lette. Fin’ora, infatti, queste stesse relazioni erano finite sotto pile di documenti in qualche cassetto del palazzo comunale. Relazioni dal contenuto pesantissimo da cui si rileva che i gestori privati dell’arenile in sfruttamento ai privati, tra questi la Spiaggia di San Montano hanno illecitamente eseguito in rilevante numero di opere. Nella stessa condizione molti altri concessionari. E’ scritto agli atti 

Ordinanza diffida sugli abusi rilevati il 9 settembre 2020 
L’ordinanza- diffida n. 9, sulla base della “relazione Romano” del 9 settembre, parla di abusi afferenti le seguenti opere: parte iniziale del percorso pedonale che collega il litorale costiero alla scogliera in concessione per diversa posizione (ricade in zona non concessa) e forma della stessa; scala d’accesso dalla costa la scogliera per riduzione della lunghezza autorizzata; cabina prefabbricata in legno a tetto spiovente e un armadietto in legno a tre ante, su solo in concessione; soletta in calcestruzzo realizzata sul suolo in concessione al posto di uno sbalzo in legno, e locata alla destra della già autorizzata scaletta in acciaio inox che dalla scogliera porta al mare nei pressi dell’ingresso dello stabilimento balneare; soletta in calcestruzzo sul suolo non in concessione, in ampliamento la soletta autorizzata e posizionata nelle vicinanze della seconda scaletta in acciaio inox che dalla scogliera porta al mare.

Ordinanza diffida sugli abusi rilevati il 7 luglio 2020 
L’ordinanza-diffida n.10, sulla scorta della relazione firmata dal responsabile Ing. Cesana Romano hanno illecitamente eseguito le seguenti opere: pedana in ferro con tavolo atto in legno, in sostituzione di una scala in calcestruzzo, per accedere al terrazzo annesso ristorante; scala con corrimano in ferro che dalla pedana di cui al punto precedente porta la spiaggia privata; nuova porta d’ingresso ristorante; struttura di copertura in legno, realizzata con lastre in plastica e suoi in canne di bambù; struttura prefabbricata in legno con funzione di cassa.

Ripristinare lo stato dei luoghi
Stante le contestazioni e gli illeciti rilevati, all’architetto Dellegrottaglie non resta che riordinare e diffidare alla rimozione delle opere realizzate sine titolo.Rilevato, infatti, che le sopraddette opere sono prive di titolo abilitativo; sono soggette a regime di norme specifiche che subordinano il rilascio del titolo edilizio al parere di compatibilità con il vincolo paesaggistico; sono state realizzate su un’area detenuta in virtù di regolare concessione demaniale marittima ad uso turistico ricettivo. La legge trascorso infruttuosamente il termine prestabilito in diffida, verrà emesso ordinanza di demolizione ed in caso di inadempienza sarà data esecuzione d’ufficio con l’addebito al destinatario dei costi inerenti la battimento. Responsabile del procedimento è stato nominato l’ingegner Flavia Ramona Cesana.la polizia municipale, in particolare tutti gli altri agenti della forza pubblica, sono stati inoltre incaricati, come da prassi, di prestare la necessaria assistenza e verificare per inciso adempimento. Avverso il provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tar della regione Campania nel termine di 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza, oppure in alternativa, ricorso straordinario al presidente della Repubblica da proporre entro 120 giorni dalla notifica dell’atto. È disposto inoltre che i materiali di risulta provenienti dalla demolizione dovranno essere conferiti presso discariche o impianti autorizzati al trattamento e un recupero di detti materiali mediante utilizzo di veicoli autorizzati al trasporto con il relativo documento di accompagnamento (F.I.R.).Provvedimento è già stata notizia dalla sezione urbanistica della procura della Repubblica di Napoli, la soprintendenza beni ambientali architettonici per l’area metropolitana di Napoli il settore pianificazione del territorio urbanistica antiabusivismo della regione Campania e le forze dell’ordine.

Si scrive cosi l’ennesima pagina di un gioco cruento fatto di mala amministrazione, forzature ed ammiccamenti, squadrismo politico. Un gioco al cui termine, continuando cosi l’andazzo, non si conteranno i morti.  E non è solo un eufemismo.

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