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venerdì, Marzo 29, 2024

Rammaggio volontari e l’errore della pulizia

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Gaetano Di Meglio | Paolo Morgera e gli altri giovani che da settimane si danno da fare per pulire scogli, arenili e altri luoghi pubblici sono da lodare. Anche se credo che il loro apporto sia più deleterio che positivo.
Viviamo in un periodo di crisi, profonda, della pubblica amministrazione. Assistiamo a disastri quotidiani in ogni angolo dell’isola e siamo spettatori di scandali senza che ci facciamo toccare più di tanto.

Il tutto, perché, la maggior parte di questi non ci toccano in prima persona e perché, viviamo lo stesso bene nonostante tutto.
C’è un corto circuito che è bene portare in evidenza e, il fatto che sia legato solo agli eventi di Lacco Ameno è solo una causalità. Quello che scrivo oggi vale anche per quanto fatto a Ischia, a Barano e per quanto verrà fatto, magari, negli altri comuni.
In un periodo, poco chiaro, dove a forza ci vogliono far vivere in una società liquida sarebbe il caso di iniziare, nuovamente, a rimettere su gli argini e iniziare a dirci chi fa cosa.

Lo ripeto, Paolo Morgera e gli altri sono innocenti e, anzi, meritano il nostro applauso. Ma la questione è di più ampio respiro.
Il fatto che un’amministrazione pubblica, qualunque essa sia, ha bisogno della sollecitazione di un gruppo di volontari per rendere pulita le proprie zone turistiche è una vera e propria dichiarazione di fallimento.
Ma davvero dobbiamo credere che i volontari di Paolo Morgera devono dettare il ritmo di una pulizia generale su spiagge e scogli? Davvero il comune di Ischia deve avere bisogno dei volontari per pulire gli scogli sul Pontile Aragonese e quella di Lacco Ameno per ripulire gli scogli – tra l’altro impraticabili – della litoranea?

La verità condanna Enzo Ferrandino e Giacomo Pascale. Così come condannerà Dionigi Gaudioso e gli altri sindaci che dovranno essere sollecitati da volontari e altre forme di iniziativa sociale.
Quale dovrebbe essere il ruolo dell’amministrazione comunale? Quella di farsi due selfie con i volontari per ripulire una spiaggia o una scogliera? Ma davvero un’amministrazione ha bisogno di un’associazione di volontariato per prendere l’iniziativa di ripulire le sue zone turistiche?
Invece di fare i selfie e invece di applaudire, dovremmo pretendere le dimissioni di consigli di Amministrazione e di consiglieri comunali o assessori delegati.

Dovremmo essere una comunità che reagisce. Che accoglie De Luca con gli ortaggi e non che gli stende i tappeti rossi e lo accoglie festante con tanto di sindaco in fascia tricolore (forse violando anche qualche regola!). Dovremmo essere una comunità che si incazza nel vedere pontili zozzi e scogliere invase da plastica e rifiuti e dovremmo pretendere che l’amministrazione di turno se ne occupasse. Purtroppo, invece, siamo una comunità che gli prepara il mucchietto di monnezza dove sindaci e politici possono fare i galletti e possono mettersi in mostra! Dovremmo tornare alla battaglia e alla protesta. Invece indossiamo i guanti e serviamo sul piatto d’argento la giustificazione ai colpevoli e a chi non è intervenuto. Last but not least. E’ vero, se scogliere e pontili sono zozzi la colpa è nostra. Al pari di boschi pieni di rifiuti e di spiagge ricettacolo di monnezza. Questo, però, non ci giustifica quando assolviamo i colpevoli.

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