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Quella G galeotta | #4wd

By Redazione Extra

June 02, 2021

Ovunque si trovi in questo momento, il buon Carlo Aze(g)lio Ciampi starà certamente ridacchiando, da buon sornione livornese, della magra rimediata ieri in Campidoglio con l’erronea omissione della G sulla targa col suo nome da scoprire nell’intitolazione di un largo del Lungotevere. Una gaffe bella e buona che ha costretto tutti gli illustri ospiti dell’evento, Presidente Mattarella in primis, a lasciare il luogo della cerimonia senza che questa potesse svolgersi come da programma.

Ulteriore bocciatura senza appello alla povera sindaca Raggi, alla quale -diciamolo con sincerità- non ne va bene manco una. I livelli di degrado e abbandono raggiunti da Roma nei suoi cinque anni di mandato sono sotto gli occhi di tutti e non trovano attenuanti sufficienti, emergenza Covid compresa. Perché se come diciamo a Napoli “è ‘a varca ca chiamma ‘e marenare”, anche quest’ultima dimostrazione di palese disorganizzazione è la testimonianza vivente e inappellabile che la prima cittadina pentastellata capitolina, sin dal suo insediamento, non sia riuscita a circondarsi del fior fiore delle specchiate competenze disponibili in giro. A differenza sua c’è chi, come il collega parmense Pizzarotti, è ancora saldamente in carica dopo aver sonoramente e da anni mandato a quel paese i suoi sponsor politici.

E a proposito di “cinque stelle”, anche Voi -come me- trovate patetica questa guerra tra poveri tra Casaleggio-Rousseau e i grillini, questi ultimi facenti capo a “Giuseppi” Conte incaricato da Grillo di rifondare il movimento? Siamo al lancio degli stracci, in cui vengono rivendicati anche i debiti da saldare, dopo che il Garante per la Privacy ha imposto al co-fondatore dissidente di fornire alla controparte l’elenco degli iscritti. L’ex premier, dal canto suo, ancora crede alla favola che “ci sono tanti cittadini a cui ridare voce”. Intanto, qualcuno ridia la G al buon Ciampi, magari togliendone una delle tre a Virginia Raggi. Insieme alla poltrona.