Mi auguro, inoltre, che i Comuni provvedano in tempi stretti ad approvare il Piano intercomunale di protezione civile, da tempo predisposto, la cui necessità è a tutti evidente” partiamo da queste parole del Commissario Giovanni Legnini perché, all’indomani del violento acquazzone che martedì mattina ha mandato in crisi Forio in particolar modo e altre zone dell’isola perché, è evidente, che questo particolare processo di unificazione sta stretto a qualche primo cittadino.
“Partorito” male (i sindaci litigavano sul ruolo dal capofila soprattutto dopo le incursioni e le esternazioni dell’assessora di Casamicciola), il piano intercomunale di protezione civile dell’isola d’Ischia, potrebbe essere una prima risposta agli eventi come quello di martedì scorso e potrebbe anche servire a fare chiarezza dove, ad oggi, non esiste. Un esempio su tutti? Ieri le scuole di Forio e Ischia sono state chiuse mentre quelle degli altri comuni, invece, sono rimaste aperte. Un segno chiaro di come si vuole continuare a guardare il singolo albero e, invece, non si guarda alla foresta.
Nel frattempo, a dimostrazione di quanto ancora la macchina organizzativa dell’isola sia frammentata e in affanno, resta la cronaca di una giornata segnata dalla pioggia e dalle sue conseguenze. Da una parte i sindaci che, nel dubbio, scelgono ognuno la propria strada, dall’altra i cittadini che subiscono scelte incoerenti e contraddittorie. È accaduto con le scuole, ma lo stesso discorso vale per la gestione delle allerte, per la comunicazione alla popolazione e persino per le decisioni prese sui presìdi di soccorso.
La sensazione diffusa è che ogni Comune continui a muoversi come se fosse un’isola a sé, in aperto contrasto con quella logica di coordinamento che dovrebbe invece rappresentare il cuore di un piano intercomunale.
Non è solo una questione tecnica o burocratica, ma di visione politica e di responsabilità verso una comunità che, in ogni occasione, mostra le proprie fragilità. Gli eventi meteo estremi che colpiscono Ischia con frequenza crescente non lasciano margini di improvvisazione: servono procedure uniche, catene di comando chiare e soprattutto decisioni tempestive. L’esempio di martedì conferma che l’attuale frammentazione rischia di trasformare ogni emergenza in un caos annunciato.
Legnini ha richiamato con forza la necessità di un cambio di passo, ma il rischio è che il suo appello resti l’ennesima voce nel deserto. Troppi interessi, troppi calcoli di parte, troppe resistenze locali hanno già rallentato il percorso. Eppure, dopo il dramma vissuto a Casamicciola e i segnali di vulnerabilità che continuano a ripetersi ad ogni pioggia, continuare a rinviare significa giocare d’azzardo con la sicurezza di un’intera isola.
Il contrasto tra l’impegno formale assunto dai Comuni con la firma del Protocollo d’Intesa e l’adesione all’avviso regionale da un lato, e le difficoltà concrete emerse con l’ultimo acquazzone dall’altro, fotografa bene la distanza che ancora esiste tra la pianificazione sulla carta e la gestione effettiva delle emergenze.
Da un lato ci sono i finanziamenti, le risorse europee, gli strumenti digitali e la promessa di una governance unitaria che guarda alla prevenzione; dall’altro, invece, resta l’incapacità di tradurre questo disegno in prassi condivise, con ordinanze differenti da Comune a Comune, scuole chiuse in alcuni centri e regolarmente aperte in altri, e cittadini costretti a subire decisioni incoerenti. È proprio in questo scarto che si misura la fragilità del sistema: un’isola che si proclama unita nei protocolli ma che, alla prova dei fatti, continua a dividersi nelle scelte più immediate e decisive per la sicurezza collettiva.
Il progetto intercomunale e le sue fasi
IL FINANZIAMENTO
Nei mesi scorsi, la Giunta di Forio, insieme alle altre, ha approvato l’adesione formale all’Avviso pubblico della Regione Campania per il finanziamento finalizzato alla pianificazione della Protezione Civile su scala provinciale/ Città Metropolitana, intercomunale di contesto territoriale, comunale nell’ambito del Programma Regionale FESR Campania 2021-2027. Si tratta di un passaggio strategico per l’intero territorio isolano, che vedrà per la prima volta i sei Comuni dell’isola di Ischia agire congiuntamente per rafforzare la resilienza locale contro rischi naturali e calamità.
Viene così sancita, a parole, la nascita di una struttura tecnico-amministrativa condivisa per la gestione delle attività di Protezione Civile, attraverso un Protocollo d’Intesa sottoscritto da Ischia (Comune capofila), Forio, Barano, Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Serrara Fontana.
PIANIFICAZIONE CONDIVISA E RISORSE EUROPEE
Il nuovo piano intercomunale di cui già si è parlato si fonda sull’articolazione territoriale in “Contesti”, così come definita dalla D.G.R. n. 422/2021, e consente ai Comuni aderenti di partecipare in forma aggregata all’Avviso pubblico regionale. L’obiettivo è unificare le strategie di prevenzione, gestione e comunicazione del rischio, armonizzando gli strumenti di pianificazione esistenti e potenziando le capacità operative dei territori.
Tra gli interventi finanziabili previsti dall’avviso: l’aggiornamento e digitalizzazione dei piani di emergenza sulla piattaforma informatica DSS Multirisk, l’organizzazione di incontri pubblici per la partecipazione civica, l’acquisto di attrezzature specifiche per l’emergenza (come radio, mezzi, centralini e strumentazioni informatiche), e campagne informative per la cittadinanza sui rischi e le misure di autoprotezione.
Secondo quanto stabilito dall’Avviso, al contesto territoriale dell’isola di Ischia, con una popolazione residente di oltre 62.000 abitanti (dati Istat al 31/12/2023), spetta un contributo massimo di circa 230.000 euro, così suddiviso: il 40% destinato alla pianificazione tecnica (aggiornamento dei piani), e il 60% alle attività complementari come formazione, informazione e acquisti strumentali.
UN’ISOLA FRAGILE UNITA NELLA PREVENZIONE
La delibera di Giunta ribadisce un concetto ampiamente espresso in questi ultimi anni, dopo l’alluvione del 2022. La decisione di agire in forma congiunta nasce dalla consapevolezza delle vulnerabilità del territorio ischitano: un’area a forte rischio sismico, idrogeologico e vulcanico, che negli ultimi anni ha subito eventi calamitosi con conseguenze drammatiche per la popolazione e l’ambiente. L’esperienza condivisa ha spinto i sei Comuni a intraprendere un percorso di cooperazione strutturata, orientato non solo alla gestione dell’emergenza ma anche alla prevenzione e alla cultura del rischio.
La delibera ricorda come il Comune di Forio avesse già approvato il proprio Piano Comunale di Protezione Civile nel 2021 e ne abbia disposto l’aggiornamento a dicembre 2024. Similmente, anche gli altri Comuni hanno adempiuto ai propri obblighi: Lacco Ameno e Ischia, in particolare, risultano già beneficiari di precedenti finanziamenti regionali e hanno assolto a tutti gli obblighi di approvazione dei piani secondo le convenzioni firmate con la Regione Campania.
UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE TERRITORIALE
Il Protocollo d’Intesa firmato tra i Comuni fissa ruoli precisi e responsabilità condivise. Il Comune di Ischia è stato individuato come ente capofila per la presentazione della candidatura e per la gestione amministrativa delle risorse, mentre il Comune di Forio ha nominato l’ing. Giovangiuseppe Iacono come referente tecnico per le attività previste nel protocollo. Le funzioni comuni includeranno la previsione dei rischi, l’adozione di misure di prevenzione e preparazione all’emergenza, la coordinazione dei soccorsi e la valorizzazione del volontariato locale.
Questa nuova fase di pianificazione condivisa non si limita agli aspetti tecnici o amministrativi: coinvolge anche le comunità locali, attraverso percorsi di partecipazione pubblica, educazione alla sicurezza e promozione della cultura di Protezione Civile. In un contesto come quello ischitano, dove la conformazione naturale e l’elevata densità abitativa amplificano gli effetti di qualsiasi evento calamitoso, la prevenzione diventa una responsabilità collettiva.
La firma del protocollo d’intesa rappresenta quindi non solo un atto formale, ma un impegno concreto verso un futuro più sicuro e resiliente per tutti gli abitanti dell’isola d’Ischia.










