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martedì, Marzo 19, 2024

Proroga & Cratere. Non possiamo vivere di proroga in proroga, di 6 mesi in 6 mesi

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Castagna: “...serve un provvedimento “ad hoc” per garantire il cratere. IMU? Non lo pagate, pronta la delibera di giunta”

Ida Trofa | Conclamata la mancata approvazione degli emendamenti circa la proroga delle misure in favore della popolazione colpita dal sisma del 21 agosto 2017 sia nel Decreto Mille Proroghe sia in provvedimenti legislativi successivi dove sono state inserite ulteriori misure in favore delle popolazioni del Sisma Centro Italia (negate alle popolazioni isolane) la questione dell’assistenza ai terremotati dell’isola d’Ischia resta un fatto grave dopo il “ratto” dello Stato d’Emergenza che, invece, li garantiva.
Eppure, nonostante la mancata considerazione delle esigenze isolane, come già ampiamente ribadito e riportato attraverso queste pagine, gli oltre 2400 sfollati, corrispondenti a circa 600 nuclei familiari, a seguito del sisma del 21 agosto 2017, hanno diritto a delle risposte chiare e a una assistenza dignitosa, così come garantito per tutte le altre realtà terremotate italiane.

Così, sebbene sia evidente lo stato disastroso del paese, pur di farsi sentire e di ottenere la giusta considerazione per le esigenze locali, il sindaco di Casamicciola Terme, Giovan Battista Castagna, ha inoltrato l’ennesima nota, l’ennesimo grido al governo tentando di ottenere l’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi; del Ministero dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e speriamo anche del Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, che per primo dovrebbe farsi portavoce delle giuste istanze del territorio.
Speriamo serva a qualcosa. In questo assurdo paese, la speranza, deve sempre restare l’ultima a morire.
E tra meno di sei mesi scade anche la Legge Genova.
Fatti e circostanze pesanti, gravissime che denunciamo da tempo e la cui deriva è causata sicuramente dalle carenze locali, ma innegabilmente e principalmente, dal disinteresse del Governo Centrale e dallo scarica barile costante del commissariato per la Ricostruzione che dovrebbe arginare, per primo, il dramma in cui è piombato il paese.

Sindaco Castagna, così non si può andare avanti. Costantemente costretti a rincorrere le proroghe delle misure pro terremoto senza nessuna pietà per il dramma e senza mezzi. Da 4 anni sosteniamo che non si può ricostruire rincorrendo le scadenze e le disposizioni normative ballerine. Tra meno di sei mesi scade anche la Legge Genova sulla ricostruzione. Insomma?
“Siamo partiti, ma sì, effettivamente non si può rincorrere sempre le scadenze. Abbiamo più volte chiesto sostegno, stabilità e nuove misure. Agli atti d’ufficio sono presenti circa 1500 schede Aedes per un totale di circa 800 fabbricati totalmente inagibili per i quali sono state emesse le relative ordinanze sindacali di sgombero; solo nel settembre 2020 è stata approvata la modifica all’art. 25 della L. 130/2018, con l’introduzione del comma 3 bis, riguardante il ristoro del contributo di ricostruzione anche sui fabbricati inagibili con istanza di condono pendente e da quel momento si è riscontrato un aumento nella presentazione di pratiche di ricostruzione, e dell’integrazione delle istanze di condono, al fine del rilascio del titolo in sanatoria”

Si può pensare di superare il terremoto rincorrendo la burocrazia e le letterine di convenevoli istituzionali? Tra le misure non approvate, una delle più gravi oltre al mancato “riconoscimento” di CAS e assistenza alla gente, è quella relativa alla negazione dell’esenzione del pagamento dell’IMU. E’ impossibile dove pensare di vivere di sei mesi in sei mesi aspettando una proroga…
“Si, tra le misure più gravi non approvate che necessitano di proroga risulta quella relativa alla negazione dell’esenzione del pagamento dell’IMU per i fabbricati resi inagibili dal sisma del 21 agosto 2017. Solo recentemente il 21 maggio 2021 sono state prorogate le unità a supporto degli uffici comunali, ma in misura ridotta rispetto a quanto richiesto e per quasi sei mesi le attività di ricostruzione sono state pressoché ferme ed immutate a discapito della popolazione da assistere. La popolazione risente fortemente di questa situazione di disagio e non si è certi di riuscire a contenere possibili proteste, soprattutto in un contesto aggravato dalle problematiche legate alla pandemia da covid19 in atto; per la mancanza del personale assunto per fronteggiare le esigenze del sisma 2017, non si è riusciti a garantire tempestivamente la primaria assistenza alla popolazione con il contributo di autonoma sistemazione e che le attività comunali di ricostruzione sia pubblica che privata sono pressoché ferme da sei mesi. E’ evidente che non si può andare avanti cosi, lo sa bene il commissario e lo sa bene il governo al quale rileviamo le problematiche costantemente. Per tutte le misure negate abbiamo predisposto apposite richieste e sull’IMU anche se non ci sarebbe stata necessità abbiamo preparato una delibera di Giunta per rafforzare la previsione relativa alla esenzione”.

La stessa legge sulla ricostruzione è in scadenza. A dicembre la Legge Genova cessa la sua validità e questo sarà un altro disastro, con il paese costretto a rincorrere le misure e le previsioni normative necessarie. Avete già chiesto nuovi termini in merito?
“Le misure relative alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, così come previsto dalla L. 130/2018 e la relativa contabilità speciale di cui all’ art.19 della stessa legge, scadranno il 31 dicembre 2021. Qualsiasi proroga delle misure in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 21 agosto 2017 risulterà inefficace se concessa a singhiozzo di sei mesi in sei mesi, senza una programmazione almeno su base triennale al fine di poter garantire il rientro nelle proprie abitazioni alle famiglie sfollate dalle proprie case da quasi quattro anni“.

E quindi?
“Abbiamo chiesto a tutte le autorità, ognuna per quanto di propria competenza, di sollecitare la proroga di delle legate alla L.130/2018 almeno fino al 2023”

Può essere più specifico?
“Certo. Nello specifico abbiamo chiesto e predisposto un emendamento che risolva il problema.

L’emendamento
All’ articolo 18, comma 1, è sostituita con la seguente: i-ter) provvede, entro il 30 aprile 2020, alla cessazione dell’assistenza alberghiera e alla concomitante concessione del contributo di autonoma sistemazione alle persone aventi diritto; dispone altresì la riduzione al 50 per cento dei contributi di autonoma sistemazione precedentemente concessi in favore dei nuclei familiari residenti in abitazioni non di proprietà, che possono comunque essere concessi fino al 31 dicembre 2021. A tal fine sono equiparati alla figura del proprietario i comodatari legati da vincoli di parentela in linea retta e in primo grado con il proprietario dell’immobile inagibile.

Ancora che all’articolo 32 sono apportare le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole “fino all’anno di imposta 2020” sono sostituite dalle seguenti: “fino all’anno di imposta 2023”; b) al comma 2, le parole “ciascuno degli anni 2019 e 2020”, sono sostituite dalle seguenti “ciascuno degli anni 2019-2020-2021-2022-2023”; c) al comma 3, le parole «biennio 2019-2020» siano sostituite dalle seguenti: «quinquennio 2019- 2020-2021-2022-2023».
d) al comma 4, le parole “dal 2018 al 2020 dei mutui” sono sostituite dalle seguenti: “dal 2018 al 2023 dei mutui”; e) al comma 5, le parole “fino al 31 dicembre 2020” sono sostituite dalle seguenti “fino al 31 dicembre 2023”; f) dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma: “6-bis. Fermo restando quanto previsto al comma 6 lettera b), per i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale in servizio presso i Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio d’Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, la proroga fino al 31 dicembre 2023 avviene anche in deroga ai limiti di durata previsti da disposizioni di legge o dalla contrattazione collettiva di categoria.”; 3. all’articolo 33, comma 1, sono apportare le seguenti modificazioni: a) al primo periodo, le parole “è sospeso fino al 31 dicembre 2020” sono sostituite dalle seguenti: “è sospeso fino al 31 dicembre 2023”;b) al secondo periodo, le parole “a decorrere dal 1° gennaio 2021” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere dal 1° gennaio 2024”;4. all’articolo 34, comma 1, sono apportare le seguenti modificazioni: a) le parole “fino al 31 dicembre 2020” sono sostituite dalle seguenti: “fino al 31 dicembre 2023”;b) le parole “a decorrere dal 1° febbraio 2021” sono sostituite dalle seguenti: “a decorrere dal 1° febbraio 2023”; 5. all’articolo 35, comma 1, le parole “fino al 31 dicembre 2021 e riprendono dal 1 gennaio 2022” sono sostituite dalle seguenti: “fino al 31 dicembre 2023 e riprendono dal 1 gennaio 2024”.

Sembra quasi di dire che chiedete sempre le stesse cose. Diritti concessi come favori?
“Mi rendo conto. Ma proprio per questo abbiamo anche chiesto, al di là delle opportune proroghe legate alla L. 130/2018, di provvedere ad emanare un provvedimento legislativo “ad hoc” a salvaguardia dei diritti della popolazione dei territori colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, che permetta una programmazione almeno su base triennale delle attività post-sisma, al fine di poter garantire un’assistenza dignitosa alla popolazione colpita dal sisma del 21 agosto 2017, sia in termini di contributo di autonoma sistemazione che di attività di ricostruzione pubblica e privata, così come già previsto per altre realtà italiane già gravemente colpite da eventi sismici. Se tale appello resterà inascoltato da Sindaco, mi dispiace dirlo, non potrà garantire di riuscire a contenere inevitabili proteste da parte della cittadinanza, soprattutto in un contesto aggravato dalle problematiche legate alla pandemia da covid19 in atto”.

Addirittura inevitabili?
“Credo che tutti, giustamente, abbiamo raggiunto un livello di sopportazione tale, che va ben oltre l’umana comprensione e la pazienza. Per questo sono fiducioso di un celere riscontro alle nostre istanze che reputo sacrosante“.

E come cantava Mina, per ora sono solo parole, parole parole

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