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mercoledì, Aprile 24, 2024

Procida: il pagellone dei 12 mesi

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Chi sale e chi scende nella politica procidana a un anno dalle elezioni.

Salvatore Mattera | Zero all’intero Consiglio Comunale che sta gestendo, Sindaco in testa, malissimo la vicenda Ospedale. Fanno i capipopolo a favore delle telecamere, senza chiari obiettivi istituzionali. Non si capisce quale può essere il punto di arrivo della faccenda. L’istituzione dovrebbe fare l’istituzione. Il popolo di Procida è generoso e combattivo come sempre, ma se, alla fine, proporranno un accordo al ribasso, SENZA MODIFICARE IL PIANO OSPEDALIERO, state certi che il popolo si rivolgerà contro di loro. E’ il destino dei Masaniello.

1 Uno all’ex Sindaco Vincenzo Capezzuto, che lascia il consiglio comunale e continua a farsi sentire con inutili proclami. Anche alla luce delle sue, peraltro ingiuste, vicende giudiziarie, continua ad essere un mistero la sua cocciutaggine di allora a volersi ricandidare a Sindaco. Ha perso da tempo la sintonia con i cittadini.

1 e ½ Uno e mezzo alla Segretaria Comunale dott.ssa Letizia. Si comporta da assessore aggiunto e bacchetta la stampa nella peggiore tradizione politica. Inconsistente e inadeguata.

2 Due a Luisa Bossa, nume tutelare della maggioranza procidana. Moralista con svariati avvisi di garanzia, appalti e quant’altro. Ma è veramente la sinergia giusta per dare una mano all’amministrazione, e all’isola?

2 a Eugenio Michelino. Costretto a dimettersi da consigliere, tenta inutilmente, finora, di fare il presidente del Porto Turistico. Non rinuncia, però, a operare, in potenziale conflitto d’interessi, con la concorrenza della Chiaiolella.

2 e ½ Due e mezzo all’Assessore Carannante. Chi l’ha visto?

4 Quattro a Maria Capodanno e Lella Aiello. E’ vero: nella Prima Repubblica c’erano ottime qualità e le due consigliere di opposizione hanno sicuramente capacità politiche da vendere. Solo che fanno opposizione a modo loro e, naturalmente, rimangono, nonostante i loro ripetuti tentativi, conditi da tanto “fair play”, totalmente invise alla maggioranza. Meglio se tornano nella Prima Repubblica!

4 e ½ Quattro e mezzo al Sindaco Dino Ambrosino. E’ SOLO! E trasmette a tutti una sensazione di solitudine, se non di angoscia. E’ ancora preoccupato di tenere compatta la maggioranza e, in effetti, all’interno del gruppo dei consiglieri – a parte mugugni e qualche defilata strategica- riesce ancora a primeggiare. Ma perde pezzi di consenso storico. Per ultima la lettera di Cosenza, padre nobile della sinistra procidana – che sembrava, piuttosto, un preavviso di sfratto – e altri distinguo netti di quella parte dell’intellighenzia” che orbita su Procida e si sente estranea al nuovo corso amministrativo. Non ha peraltro neanche tentato di recuperare nuove fasce di partecipazione e ha voluto marcare netta discontinuità anche col proprio passato politico. Magari è una strategia dai tempi lunghi. Chissà. Riuscirà, nel lungo periodo, a mostrare di avere ragione? Ma per fare cosa?

4 e ½ Quattro e mezzo al vice Sindaco Titta Lubrano. Si muove un po’ di più del passato. Ma rimangono domande insolute sulla isola ecologica, che in passato ha osteggiato e di cui è diventata la paladina. Inoltre continua a fare disattendere il contratto con la Tekra. Dov’è la spazzatrice, che non si è più vista? Dove sono il chioschetto informativo permanente e la periodica campagna di informazioni dell’azienda?

5 e ½ Cinque e mezzo all’assessore Rossella Lauro. Stavolta evita di farsi i selfie, con il Sindaco, quando nottetempo rimuovono i macchinari del PARCHEGGIO CHE NON C’E’. Si districa bene nella comunicazione interna tra i fan e i pasdaran dell’amministrazione. Meno bene all’esterno. Si conferma leggerina. Ma il punto in più di stima per l’avvenenza e la gioventù rimane. Ma siamo sicuri che è ancora in…GARANZIA GIOVANI?

5 e ½ Cinque e mezzo a Luigi Muro. Rimane una delle menti più lucide della politica delle nostre isole, e forse, di tutta la politica campana. Il fatto stesso che sia in graduatoria, però, non va bene. Sembrava, infatti, avesse scelto un dignitoso silenzio dopo le vicende preelettorali. Invece non riesce a frenare la passione calcistica e irrompe sulla scena per difendere la squadra di calcio isolana. Poi si affretta a recuperare il ruolo di capobranco di Per Procida sulla vicenda ospedale.  Diventando, quindi, il naturale bersaglio dei “nuovisti”.  E’ un peccato veniale, ma… ne valeva la pena?

6- Sei meno a Nico Granito e Giovanni Scotto di Carlo. I quali, pur se non si muovono sempre in sintonia, sono accumunati da destini convergenti. Come previsto, non sono riusciti ad essere efficaci e chiari con gli Itinerari Procidani, scontando la loro inesperienza amministrativa. Sono grandi lavoratori e hanno un buon rapporto con la parte vitale dell’isola, ma, al di là dei pasticci estivi, ciò che non emerge ancora è una politica turistica e culturale chiara dell’amministrazione.

6 Sei all’assessore Carlo Massa. Non era facile dimostrare nei fatti le aspettative che il fedele scudiero del compianto dott. Cioffi aveva suscitato. Ci sta riuscendo in gran parte con il giusto attivismo e con grande impegno, proprio in un momento “critico” per la Sanità isolana. Avrà, però, – dato il carattere non sempre serafico – la intelligente tranquillità di ingoiare, ancora, qualche rospo in silenzio?

6 Sei all’avv. Antonio Intartaglia, presidente del Consiglio Comunale. Sta svolgendo con diligenza e dignità istituzionale il suo ruolo. Consegna, infatti, con prudenza, le sue critiche e i suoi dissensi solo al chiuso delle debite stanze. Potrebbe divenire il punto di equilibrio e di saggezza di cui abbisogna la squadra di governo?

7 Sette ad Andrea Scotto, la nuova star del Facebook made in Procida. E’ scaltro, picchia a destra e sinistra, colpisce duramente senza offendere troppo. Di chi si tratta? La caccia è aperta: è sicuramente un laureato, forse in legge – un altro fake lo chiama avvocato – ed ha informazioni di prima mano sulla politica isolana. Divertente.

7 e ½ Sette e mezzo a Sara Esposito Giangiulio. L’impegno sul decoro urbano continua e i risultati continuano a vedersi. Ma sembra un po’ esaurito il grande entusiasmo iniziale. Forse si è voluto, troppo presto, affrettare una autonomia istituzionale dallo strapotere del volontariato, sul tema. Che fretta c’era, maledetta Primavera?

8 Otto al consigliere delegato Barti Scotto di Perta. Veni, vidi, vici! Si era “fidato” di alcuni amici e invece gli era andata male elettoralmente, anche perché, tutto sommato, puzzava un po’ di zolfo e non era amato da chi orientava le preferenze all’interno. Poi, entrato per il rotto della cuffia, ha mostrato capacità amministrative da veterano e serenità nei rapporti con la cittadinanza. Ottime le sue performance nell’edilizia scolastica: buon sangue non mente!

8 e ½ Otto e mezzo a Menico Scala. Il capogruppo di opposizione continua con grande attivismo, a farsi carico di molti problemi amministrativi. Ha pazienza e saggezza. Porterà lontano?

9 Nove alle iniziative associative e di volontariato, al fianco dei procidani. Il Tribunale dei diritti del malato e Cittadinanza Attiva con il Comitato per i Trasporti Pubblici incalzano, giustamente, le istituzioni, per sostenere il diritto alla salute e della mobilità dei cittadini procidani. La partecipazione è più vera e autentica quando è spontanea e lontana dalle stanze del potere.

10 Al popolo procidano. Al contrario di ciò che qualcuno prevedeva – anche tra i nostri editorialisti – i procidani sono sempre sensibili nella difesa dei propri diritti.  Sono stati generosamente al fianco del Sindaco e del Consiglio Comunale, trascinati in una battaglia che ci auguriamo abbia un epilogo decente. Procida c’è sempre e merita rispetto.

N.C. Non classificato Giovanni Villani. Beh, sarebbe facile sparare addosso a uno che alza le tasse e si preoccupa, in maniera arcigna, di farle pagare. Diciamo che il suo ruolo è il meno facile tra tutti. Meriterebbe un voto alto per la pazienza e l’equilibrio e un voto bassissimo per i risultati prodotti finora. Attendiamo il consuntivo economico del primo anno di mandato per capire se le sue previsioni sono state rispettate. Con i numeri non si scherza!

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