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Procida. Giornata mondiale del rifugiato. Se ne discute al comune

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«Accogliere è un viaggio in cui si imparano tantissime cose»

Leo Pugliese | Lunedì 5 luglio 2021 alle 10,30 presso la Sala consiliare si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato.

Quest’anno la ricorrenza assume per l’isola di Procida un significato particolare, termina infatti, il primo triennio del progetto SAI (Sistema Accoglienza e d’integrazione, ex SPRAR) e ne comincia uno nuovo, grazie alla scelta dell’amministrazione di proseguire lungo il cammino della tutela del diritto di asilo, grazie alla nostra comunità che ha sostenuto concretamente questa scelta.

“Accogliere è un viaggio, in cui si imparano tante cose e in cui non bisogna pensare di avere la mappa in mano”.

L’iniziativa sarà realizzata da LESS Cooperativa Sociale, ente gestore del progetto SAI sull’isola di Arturo, e dal Comune di Procida con la collaborazione attiva di Legambiente Campania, Legacoop Campania, Libera Campania e Coop Culture.

Mentre nel mondo si celebra questa giornata sulla rotta mediterranea, una delle più pericolose al mondo, si continua a morire nel tentativo di raggiungere l’Italia, la Spagna, la Grecia o Malta, per sfuggire a guerra, persecuzioni, conflitti e cercare di ricostruirsi una vita migliore. Nei primi mesi del 2021 si stima che siano 807 le persone morte o disperse in mare (dati al 14 giugno 2021).

Sono 32 mila i migranti arrivati sulle coste meridionali dell’Europa, in gran parte via mare e partendo soprattutto dalla Libia, poco più di 2.500 sono arrivate via terra, dalla Grecia e dalla Spagna.

L’identikit del rifugiato secondo l’Unhcr: da dove arrivano, i minori, le donne

Molte hanno bisogno di protezione internazionale a causa della loro situazione personale o per ciò che hanno vissuto durante il viaggio, in particolare in Libia: sono vittime di traffico di esseri umani, hanno subito estorsioni, violenze di genere, minacce. Molti sono minori soli.

I principali Paesi di origine sono Bangladesh, Tunisia, Siria, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Sudan, Egitto, Afghanistan.

Tantissimi i minori, il 24,7% del totale, in gran parte non accompagnati. Le donne sono il 9% (dati Unhcr al 14 giugno).

L’Italia ha accolto 16.819 persone, con un aumento del 200% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando si registrarono 5.585 arrivi (dati Unhcr al 14 giugno e ministero dell’Interno).

Giornata mondiale del rifugiato 2021: la situazione di salvataggi, respingimenti, centri di detenzione in Libia

Di tutte le persone salvate o intercettate nell’area di ricerca e salvataggio della Libia, solo una minima parte è stata portata in luoghi sicuri grazie all’intervento di ong. La maggior parte è stata riportata in Libia, in centri di detenzione: l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), stimano che sono oltre 13 mila quelle intercettate dalla guardia costiera libica e riportate in Libia nel 2021, un numero superiore a quelle intercettate e riportate indietro in tutto il 2020.

L’ultimo caso, denunciato da Organizzazione internazionale per le migrazioni e Unhcr, riguarda oltre 270 persone che il 14 giugno sono state soccorse in acque internazionali dalla Vos Triton, una nave battente bandiera di Gibilterra, e consegnate alla guardia costiera libica. Il giorno successivo sono state riportate in Libia, nei centri di detenzione.

Ecco perché, secondo l’Unhcr, bisogna fare di più per salvare vite nel Mediterraneo centrale, aumentando la capacità di ricerca e salvataggio, rafforzando la protezione nei Paesi lungo il viaggio verso la Libia, affrontando le cause che costringono le persone a fuggire e favorendo l’accesso a vie sicure e legali. Smettendo di riportare in Libia chi viene salvato in mare.

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