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sabato, Aprile 20, 2024

Procida, Bacoli e Monte di Procida guardano avanti

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Leo Pugliese | L’incontro in regione per definire gli “asset” territoriali da qui agli anni che verranno, è stato anche l’occasione per riabbracciarsi metaforicamente. Ambrosino, Pugliese e Della Ragione tre sindaci che hanno in comune la giovane età.
Numerose in questi anni le iniziative promosse assieme e che in vista di Procida Capitale della Cultura 2022 saranno molto più contingenti.
Del resto lo stesso dossier che ha visto Procida vincere fa espresso riferimento all’intero contest dei campi flegrei che vedrà protagonisti i territori che segnano le zone interessate.
Dino Ambrosino in un selfie ripercorre questi anni:
“È passato qualche anno da quella del 2016, quando eravamo a Roma per la parata della Festa della Repubblica. Appena eletti, tutti giovani, e carichi di voglia di fare.
Oggi siamo nel pieno di un’emergenza inimmaginabile e continuiamo a progettare la rigenerazione dei nostri territori. Abbiamo chiesto alla Regione l’escavo dei nostri approdi, per attrezzarci bene per i prossimi appuntamenti.
Ne abbiamo fatta tanta di strada e siamo più “maturi”. Ma conserviamo sempre lo stesso spirito di unità che ci ha portato a lavorare insieme per i Campi Flegrei. Presto arriveranno occasioni per tutta l’area vasta e ci faremo trovare pronti”.
Per quanto riguarda l’isola di Arturo l’scavo del porto commerciale di Marina Grande resta uno di quelle opere da mettere in cantiere.
La necessità di un intervento aveva rivestito carattere di urgenza già nel marzo del 2009, in occasione del sinistro occorso alla motonave “NAIADE” della società CAREMAR, adagiatasi sul fondale sabbioso del lato di levante del porto nel corso delle routinarie manovre di evoluzione in uscita.
La pratica, istruita dalla stazione appaltante, Regione Campania, di concerto con il locale Ufficio Circondariale Marittimo e con la superiore Capitaneria di porto di Napoli, non sortì l’effetto sperato, protraendo nel tempo il problema del verificato fenomeno di insabbiamento di buona parte degli specchi acquei all’interno del bacino portuale di Procida, peraltro classificato Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.).
In effetti, già con nota indirizzata al Comandante del porto di Procida datata 22.10.2010, la società di navigazione CAREMAR aveva dettagliatamente relazionato le diverse problematiche di governo registrate dai comandanti delle unità scalanti Procida, con mirato riguardo alla presenza di fondali, in specie sui fasci laterali di atterraggio in porto, estremamente ridotti.
In tempi più recenti, come ricorderanno i nostri lettori, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida nel 2017 su mandato della Regione Campania, chiedeva alla società I.G. Service s.r.l., di eseguire, con il supporto di apposita unità navale, operazioni di campionamento ed analisi fisica, chimica, microbiologica e chimica dei sedimenti marini del porto commerciale di Marina Grande. Quelle attività programmate sono erano propedeutiche a qualsiasi ipotesi di escavo dell’area portuale che, come risaputo, presenta bassi fondali in più punti.

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