fbpx
martedì, Aprile 16, 2024

Processione di San Michele, tra fede e tradizione

Gli ultimi articoli

Elena Mazzella | Intreccio di tradizioni che si fondono tra mare e terra, amalgamandosi negli occhi rapiti di grandi e piccini: sono queste le emozioni sempre nuove e rinnovate di una festa che si tramanda nei secoli.

Anche quest’anno la storica e suggestiva processione via mare legata al Santo Patrono del piccolo borgo di Pescatori di Sant’Angelo, San Michele Arcangelo, ha suscitato emozioni indescrivibili tra i numerosi partecipanti alla processione via mare di barche, lance e gozzi.

La festa di San Michele, l’arcangelo più importante della liturgia cristiana, al quale il popolo di pescatori di S.Angelo si è sempre affidato nei secoli per scongiurare le tante insidie del mare, è da tempo immemore l’appuntamento più importante e sentito del mese di settembre ad Ischia.

Tutti gli abitanti di Sant’Angelo si mobilitano per venerare degnamente il loro protettore con Messe ricorrenti, saluti della banda musicale e processione che parte dalla piccola chiesa della Madonnella: tutti momenti che i residenti, ma anche i tanti turisti che soggiornano al borgo, vivono molto intensamente.

Il pathos e la bellezza dei luoghi tutt’attorno, caratterizzati da casette di pescatori dai tetti a “carusella” dai colori pastello sulle facciate che delle abitazioni diroccate su per la collina, raggiungibili dalle stradine strette che sono la testimonianza inconfondibile del tipico stile di architettura mediterranea, hanno fatto da cornice all’evento tanto atteso per un anno intero.

La processione via mare resta da sempre il momento “clou” della festa, il momento più bello da vivere assieme alla folla di fedeli assiepata sui taxi boat della cooperativa locale o sugli scogli della baia. Non solo sulle lance dei barcaioli di Sant’Angelo, ma anche su altre decine di imbarcazioni grandi e piccole che hanno seguito la traversata di San Michele da Sant’Angelo fino a “Cava Petrelle”, in fondo alla spiaggia dei Maronti, grandi e piccini si sono ritrovati catapultati sotto un cielo colorato ed esplosivo. Ad accompagnare il Santo lungo tutta la traversata, infatti, un tripudio di fuochi pirotecnici resi ancor più suggestivi dalle calde luci del tramonto, espressione di sommo e venerabile saluto al loro Angelo custode da parte di tutti gli alberghi, i bar e i ristoranti della baia.

La storica traversata, partita alle calde luci del tramonto dello scorso pomeriggio, nell’ultima giornata che ha chiuso il lungo cartellone di festeggiamenti, dal piccolo molo di pescatori dove il poeta Pablo Neruda amava sostare negli anni della sua permanenza nel paesino di S. Angelo, si è diretta a Punta Chiarito fino alle Petrelle, lasciando i numerosi partecipanti letteralmente senza fiato.

Tra mare e terra, tra colori e suoni, suggestioni ed emozioni, la traversata via mare ha fatto ritorno alla banchina per continuare la passeggiata per le vie del borgo illuminato per l’occasione da migliaia di lampetelle, fino alla bellissima chiesa sulla collina al santo dedicata. Un’atmosfera di pathos e suggestione che ha ammantato l’intero borgo e lasciato incantati i tantissimi presenti accorsi da tutta l’isola per vivere la festa di fine estate che, nell’era dei social network, ha avuto ancor più risonanza grazie ai tantissimi i contributi video e foto postati sul web quale testimonianza virtuale della grandiosità di questa esplosione pirotecnica che ha letteralmente acceso l’intera baia dei Maronti e il borgo di pescatori.

Ancor più esplosivo il culmine della serata, impreziosito dall’esibizione della Banda Musicale in piazza con un concerto lirico sinfonico che ha anticipato lo spettacolo piromusicale ai piedi dell’isolotto che domina il borgo introdotto dal musical “San Michele l’angelo dell’apocalisse” con due attori principali interpreti di San Michele e Lucifero. Gran finale con lo spettacolo di fuochi d’artificio a cura della Pirotecnica Santa Chiara accompagnati dall’esibizione dal vivo dei bottari su medley realizzato dal dj Jo Satta.

Soddisfatti il sindaco del comune di Serrara Fontana Rosario Caruso e l’assessore al Turismo Emilio Giuseppe Di Meglio che dichiarano:
“Siamo orgogliosi di aver programmato un cartellone di eventi così intenso, in grado di contribuire alla diffusione di uno degli eventi-clou dell’intero anno per l’isola d’Ischia, la Festa di San Michele Arcangelo”. E davvero ricco quest’anno il programma che ha amalgamato musica, tradizione, fede ed enogastronomia che si sono intrecciati in un lungo week end di eventi, inserito nel cartellone del progetto “Dal Monte Epomeo al borgo marinaro di Sant’Angelo. Un viaggio tra arte, musica, cultura e tradizioni”, organizzato dal Comune di Serrara Fontana con il sostegno della Regione Campania.

Il denso cartellone di eventi sotto la direzione artistica di Giu Divina iniziato il 26 settembre con il Triduo di Preparazione alla Festa del Santo Patrono, ha caratterizzato questa strepitosa edizione della festa patronale alla quale le anime del borgo di Sant’Angelo lavorano ed attendono per un anno intero.

Grande successo e apprezzamenti di pubblico in piazzetta la sera di sabato 28, per il concerto introdotto da Valerio Sgarra  e angelo Ricci, di Enzo Gragnaniello con il Solis String Quartet, “In viaggio coi Poeti”: appuntamento ischitano di un progetto in cui Jacques Brel, Tom Waits, Chico Buarque, Leonard Cohen e tanti altri poeti della musica diventano ideali compagni d’avventura in una passeggiata d’autore, compiuta e raccontata con spirito libero e il doveroso rispetto che si deve, in ogni circostanza, alle cose più belle.

Emozionante l’esibizione di Peppe Barra, tra i più straordinari interpreti contemporanei della tradizione musicale partenopea, che ha incantato centinaia di persone la sera di domenica: un gradito ritorno sull’isola alla quale resta visceralmente legato, con omaggio a San Michele, che come ha sottolineato, è “un santo a cui sono da sempre devoto”.

Devozione, quella verso il Santo Michele Arcangelo che storicamente risale al tredicesimo secolo quando, già vicino alla cima dell’isolotto di Sant’Angelo (la cosiddetta “Torre”), era presente un piccolo monastero di benedettini con annessa una torre di avvistamento. Intorno al 1432 i monaci dovettero abbandonare il posto lasciandovi però il culto ormai fortemente radicato per l’Arcangelo Michele che, sia per i bombardamenti degli Inglesi del 1808, sia per l’espansione del villaggio verso la marina, venne trasferito nel villaggio dove esisteva già la cappella di “Santa Maria a Terra” (nell’attuale località “Madonnella”). Intorno al 1850 fu poi costruita la nuova ed attuale Chiesa parrocchiale e l’adiacente cimitero che sorgono su un terreno di proprietà della famiglia Iacono, il cui figlio sacerdote can. Giuseppe fu il primo parroco di S. Angelo fino al 1912. Fu proprio lui a chiedere e ad ottenere con forza il riconoscimento di Parrocchia nel 1905 per la comunità di S. Michele (comprendente anche la rettoria della Natività di Maria Ss. in Succhivo) che nel 2005 ha quindi festeggiato il suo primo centenario come comunità parrocchiale. 
A seguire, per altri 50 anni esatti (1912 – 1962) toccò a don Luigi Trofa guidare la giovane comunità santangiolese, prima dell’arrivo del sempre dinamico e amatissimo don Vincenzo. Il semplice tempio che domina tutta la baia dei Maronti ricalca le linee architettoniche locali anche se l’attuale complesso è il risultato di aggiunte e rifacimenti. Sulla facciata destra della chiesa vi era il vecchio campaniletto a tre archi ravvicinati, affiancati al vertice da cartocci sagomati funzionanti da contrafforti degli archetti. In tempi recenti al di sotto degli archi è stato posta una raffigurazione di San Michele in maioliche. Sulla sinistra del portale vi è il nuovo campanile. La Chiesa parrocchiale al suo interno presenta una sola navata che termina con un’abside appena accennata. Sull’altare centrale vi è una pala dell’Ottocento raffigurante San Rocco e l’Assunta. Ai lati dell’abside ci sono due nicchie, le quali contengono le statue della Madonna Addolorata e del Cuore di Gesù.; a destra vi è un altro piccolo altare con una statua lignea del settecento di San Michele Arcangelo. Nella sacrestia è conservato un bel dipinto raffigurante la Madonna con Bambino d’autore sconosciuto assieme a due ex – voto, un dipinto su tavoletta e l’altro su vetro: rappresentano salvataggi miracolosi di santangiolesi in mari burrascosi. 

foto orlando faiola

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos