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venerdì, Aprile 19, 2024

Preside Giuseppina Di Guida: “La scuola “salvata” dalle scuole”

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Giuseppina Di Guida – Dirigente dell’I.I.S. “C. Mennella” di Ischia | Da sei mesi si dibatte in tutte le sedi , istituzionali e non, sul futuro della scuola ai tempi del Covid-19. L’attenzione sul tema non nasce solo per le implicazioni didattiche che il lockdown ha comportato , né solo per le problematiche inerenti la sicurezza che si sono innestate sulla cronica mancanza di spazi educativi e di arredi adeguati ai nuovi bisogni formativi.
Si discute di scuola ovunque perché la posta in gioco è molto alta, altissima oserei dire. Sono in gioco il futuro di un’ intera generazione e con esso il futuro del nostro Paese.
Il Covid- 19 ha acceso inoltre i riflettori sul ruolo della genitorialità, con pesanti ricadute sull’occupazione, in special modo quella femminile.

A distanza di sei mesi dall’inizio della pandemia, le misure imponenti decise dal Governo per la ripartenza in sicurezza sono di fatto disallineate rispetto ai tempi della scuola:
Le maggiori criticità che incideranno sull’organizzazione e sull’erogazione del servizio educativo sono: la realizzazione di interventi di edilizia leggera che attendono le autorizzazioni degli EE.LL., la ricerca di nuovi spazi per i quali bisognerà produrre Avvisi pubblici con i relativi tempi tecnici, l’incertezza sugli organici del personale scolastico e i tempi di consegna dei banchi monoposto.
Eppure il 14 settembre sta per arrivare e le scuole riapriranno. Come riapriranno? Perché riapriranno?

Riapriranno con gli spazi preesistenti al Covid-19, riorganizzati in base alle disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico, igienizzati e sanificati come da indicazioni ministeriali. Riapriranno con il personale a disposizione per garantire il diritto all’istruzione di tutti e di ciascuno. Riapriranno con la consapevolezza che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (Costituzione Italiana, Art. 1) e che senza formazione dei giovani anche la democrazia è a rischio.
Riapriranno perché il Patto formativo con le famiglie e con gli studenti non è stato mai “sospeso”, neanche durante il lockdown, grazie alla Didattica a distanza e a tutte le azioni di accompagnamento che le scuole hanno saputo attivare, con uno sforzo significativo da parte dei Dirigenti, dei docenti e dei genitori.
La domanda a cui bisogna dare risposte in questo momento è un’altra: a quante classi, a quanti studenti sarà data la possibilità di varcare la soglia degli edifici scolastici ogni giorno al suono della campanella e vivere in presenza la ricchezza della relazione educativa con i propri docenti?

Quali misure organizzative saranno in grado di mettere in campo le scuole per organizzare un tempo scuola ritmato da variabili imprevedibili?
Quanto si riuscirà ad incidere sulla dispersione scolastica, già a livelli allarmanti?
Molto dipenderà dalla capacità delle scuole, nella loro autonomia, di riorganizzare l’offerta formativa e con essa anche l’utilizzo degli ambienti di apprendimento di cui dispongono. Moltissimo dipenderà dall’accoglimento delle richieste comunicate dai Dirigenti Scolastici al MIUR e agli EE.LL. attraverso le numerose rilevazioni (l’ultima è del 17 agosto).
La scuola riaprirà… con l’impegno di tutti, è una certezza e un imperativo categorico.

1 COMMENT

  1. mentre quella di Barano affonda con due reggenze(anche amministrativa) di dubbia procedura ,da accertare…….puzzano di ritardo

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