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sabato, Aprile 20, 2024

Porto di Lacco Ameno, quando il nuovo è peggio del vecchio

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EDITORIALE DI GAETANO DI MEGLIO | C’è da mettersi le mani nei capelli. Dopo le sette figure di merda rimediate con Perrella nell’ultimo anno, il comune di Lacco Ameno ne combina un’altra a dir poco folle. Chiariamolo subito, se non avessimo letto quanto evidenziavano i commissari di gara e non avessimo valutato come azzardato l’agire del dott. D’Andrea, oggi ci troveremmo solo davanti ad un privato spregiudicato. Ma non può essere così perché, purtroppo, l’amministrazione di Lacco Ameno ha mostrato una enorme partecipazione che crea imbarazzo.

Si erano esposti per un imbroglione?

Se non avessimo visto le immagini di tutta la maggioranza impegnata a rimediare l’ultima figuraccia sul porto per cacciare Perrella ed essere umiliata dall’avvocato della parte, oggi potremmo parlare, solo, di un privato spregiudicato. Ma non è così.

Timbri e firme non autentiche e il RUP non ha voluto controllare

La stessa cosa, più o meno, è successa con la gara del nuovo Rizzoli. L’ASL ha scoperto il trucco e ha denunciato l’azienda che aveva inviato le “carte false”. Per il porto di Lacco Ameno, invece, il RUP ha messo il piede sull’acceleratore e, ignorando che la commissione gli aveva ordinato di “verificare la validità del contratto di avvalimento della Cesino & C nella forma e nei contenuti” insieme a tante altre cose, ha provveduto all’affidamento anche se non definitivo. Non staremo qui a richiamare le doglianze di Perrella, ma continuiamo a chiederci con quale sistema amministrativo e quale qualità amministrativa Pascale e gli altri stanno guidando il comune di Fungo. Quale comune riesce a mettere infila tutti questi fallimenti senza un licenziamento e senza un atto di dimissioni collettivo?

Credibilità istituzionale addio

Con quale credibilità il Comune di Lacco Ameno, oggi, si presenta al popolo e afferma di voler gestire il porto? Giovanni De Siano, artefice politico di questo disastro, si riempie la bocca di fare “come Serrara”, ma Caruso ha vinto in ogni tribunale e non si è visto annullare neanche mezzo atto!
Non staremo qui ad aggiungere altre parole, ci basta sapere che il potenziale nuovo gestore del porto di Lacco Ameno ha presentato carte false e un avvalimento sconfessato direttamente dal protagonista. Sarebbe bastato che D’Andrea si fosse comportato da RUP e non avesse subito le pressioni della politica e agito come voleva la politica. Perché, se la politica non ha fatto pressioni, sarebbe più che giusto che D’Andrea sia rimosso ad horas dal posto che occupa attualmente che sia messo nelle condizioni di licenziarsi. Di certo non può continuare ad occupare la poltrona che oggi occupa.
I lacchesi devono ringraziare Perrella che è ha richiesto l’accesso agli atti e ha scoperchiato il vaso di Pandora del porto pubblico di Lacco Ameno.
La cosa peggiore è che non vi potete neanche dire allievi di Domenico De Siano. Lui il porto se l’è preso in maniera impeccabile, amministrativamente parlando (in attesa del penale, ovviamente). Voi non siete capaci né di toglierglielo, né di prendervelo.

2 COMMENTS

  1. perrella ragazzo per bene conosce bene la materia dopo ragazzo d ischia .imprenditore con le qualita.non ci sta nientr da dire

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