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venerdì, Aprile 19, 2024

POKER MORTALE. Ecco il Ponte Paolo, addio Vecchia Foce. La regola dell’asfalto: via un pezzo di pineta

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Tanti anni fa si cantava: “hanno ucciso l’Uomo Ragno non si sa neanche il perché avrà fatto qualche sgarro a qualche industria di caffè”. Oggi potremmo parafrasare questi versi e dirci, senza dubbio: “hanno ucciso la Pagoda e sappiamo chi e perché”. L’ha fatto l’amministrazione di Ischia con Enzo Ferrandino sindaco e Paolo Ferrandino assessore.

Un’opera pubblica con un grosso punto interrogativo tecnico, con una grave pregiudiziale storica e, soprattutto, con una folle visione di paese. Ma prima di arrivare al punto, partiamo da un fatto: a breve, stando all’ultimo fabbisogno dell’ente di Via Iasolino, il fratello di un funzionario regionale addetto ai porti, potrà essere assunto a tempo indeterminato al comune di Ischia grazie al concorso, sotto i riflettori della magistratura, che ha visto l’assunzione di Lucrezia Galano a Lacco Ameno.

Ischia, infatti, scorrerà quella graduatoria sapendo che c’è quel candidato e, per questo, ha modificato il proprio fabbisogno. Che poi abbia aggiunto qualche posto per accontentare qualche first lady e qualche altro raccomandato è contorno. Questo contorno, però, ci introdurre in questa che è una strategia mortale che darà l’ultimo colpo alla vecchia foce del porto di Ischia e alla Pagoda.

Nessuno avrebbe mai pensato che alla Pagoda, al Porto di Ischia, qualcuno avesse mai potuto autorizzare il taglio e la distruzione di metri e metri di pineta e di verde per fare spazio al grigio asfalto di un potenziale parcheggio! Il tutto in nome di un progetto folle: la realizzazione di un ponte che colleghi la Banchina Olimpica con la pompa di benzina. Pochi metri di ponte che saranno lo sfregio all’intera zona. Le foto bastano raccontare lo sfregio che stanno realizzando al verde pubblico del nostro porto. Ma mi piace, però, ricordare ai lettori un paio di dettagli.

Questa opera pubblica dal valore di oltre 300 mila euro, definita irrealizzabile dalla ditta che aveva vinto la gara, oggi viene realizzata dalla seconda classificata che, ovviamente, avete preventivato un’offerta più alta. Vabbè, voi direte, pur di fare i lavori, avranno fatto due conti e ci saranno rientrati, ma perché la ditta Baldino, la vincitrice, non ha mai iniziato i lavori? Perché non ha neanche installato l’area di cantiere?

Vi riporto quattro frasi estrapolate dalla determina con cui il comune di Ischia rescinde dal contratto con la Baldino e si avvia al nuovo affidamento. Quattro frasi, un poker mortale, che, senza nessuna valutazione tecnica nel merito, sembra passato come una nuvola passeggera.

01 L’esecuzione della palificata – secondo Baldino – comporta una serie di criticità che la rendono di difficile e onerosa esecuzione se non del tutto irrealizzabile

02 Per ottenere la quota di –2.0 nello specchio acqueo prospiciente la foce, è previsto l’esecuzione di uno scavo subacqueo la cui identità in progetto non è ben chiara

03 Le soluzioni progettuali non risolvono il grave problema che renderebbe impraticabile per lunghi periodi il percorso realizzato mediante la costruzione del ponticello vanificando uno degli esiti attesi.

04 Infine – continua lo stralcio della difesa dell’impresa – per quanto attiene alle quantità delle lavorazioni presenti nel computo metrico, a parere della scrivente, non tutte coincidono con le quantità reali necessarie.

A questi rilievi, il comune ha puntualmente replicato nello stesso atto adducendo, però, solo motivi amministrativi e non tecnici. In poche parole, le motivazioni che hanno spinto la ditta Baldino a rinunciare all’appalto e correre anche qualche rischio aziendale sono stati disattesi. Al conto, come vi abbiamo riportato nei mesi scorsi, infatti, mancano quasi oltre 120 mila euro di lavori. Una cifra che ha bloccato la Baldino e che ha trovato nella ditta “Geniale”, invece, un interlocutore che ha superato i tanti problemi tecnici. Ovviamente, staremo qui a raccontare quante varianti saranno approvate nei prossimi mesi.

Sul fatto che oggi sembra che sia superato e che le doglianze della Baldino siano false, non c’è nessuna prova. Anzi, restiamo con lo stesso dubbio di qualche mese fa: e se avesse avuto ragione Baldino?

E’ vero che il progetto originale non consente la realizzazione dell’opera? E’ vero che l’opera risulta essere “difficile e onerosa esecuzione se non del tutto irrealizzabile”? Ci troveremo con un disastro al porto? Pensiamo proprio di si…

Nel frattempo, però, abbiamo già iniziato a pagare il conto: addio metri di pineta. E così, dopo lo sfregio delle pineta degli Atleti, oggi abbiamo anche quello della Pagoda. Sembra che Enzo e Paolo stiano compiendo una missione: distruggere il nostro paese.

4 COMMENTS

  1. Per la serie Esopo news.
    NELL’ALBO DELLE DECISIONI SCELLERATE.

    Quando nel 1951, con una circolare del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste si stabilì che la “Festa dell’Albero” si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, nel tratto di pineta illustrato nelle foto, si svolse, mentre era Sindaco d’Ischia Telese (Vincenzo illuminato dalla visione di un’isola verde), la cerimonia di piantumazione di alcuni alberelli di pino.

    Se non ricordo male, tutte le classi della scuola elementare Marconi di Ischia furono presenti a quel gesto di civiltà che caratterizzava il profondo rispetto per la natura, la consapevole importanza del valore turistico di un’isola ricoperta da lussureggiante vegetazione, e la benefica influenza sulle condizioni di vita della nostra comunità.

    Io c’ero e, insieme insieme ad altri alunni, piantai un pino.

    Se à vero che il degrado morale di una comunità si evince sempre dalla mancanza di rispetto per le proprie tradizioni, dalla distruzione dei propri simboli e dallo scempio del territorio in funzione della speculazione edilizia e/o commerciale e/o politica, ora Ischia sta scrivendo una ignobile pagina che ne ha poche di uguali nella sua storia.

    Però le firme, che certamente NON sono del POPOLO, rimarranno nell’albo delle decisioni scellerate.

  2. Che scandalo…gli ambientalisti dove stanno…hanno dato l OK per l esecuzione di un opera di M….
    poi si incriminano i cacciatori per gli incendi estivi…i criminali sono altri e l articolo PARLA

  3. Per la serie Esopo news.
    NELL’ALBO DELLE DECISIONI SCELLERATE.
    Quando nel 1951, con una circolare del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste si stabilì che la “Festa dell’Albero” si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, nel tratto di pineta illustrato nelle foto, si svolse, mentre era Sindaco d’Ischia Telese (Vincenzo illuminato dalla visione di un’isola verde), la cerimonia di piantumazione di alcuni alberelli di pino.
    Se non ricordo male, tutte le classi della scuola elementare Marconi di Ischia furono presenti a quel gesto di civiltà che caratterizzava il profondo rispetto per la natura, la consapevole importanza del valore turistico di un’isola ricoperta da lussureggiante vegetazione, e la benefica influenza sulle condizioni di vita della nostra comunità.
    Io c’ero e, insieme insieme ad altri alunni, piantai un pino.
    Se à vero che il degrado morale di una comunità si evince sempre dalla mancanza di rispetto per le proprie tradizioni, dalla distruzione dei propri simboli e dallo scempio del territorio in funzione della speculazione edilizia e/o commerciale e/o politica, ora Ischia sta scrivendo una ignobile pagina che ne ha poche di uguali nella sua storia.
    Però le firme, che certamente NON sono del POPOLO, rimarranno nell’albo delle decisioni scellerate.

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