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venerdì, Marzo 29, 2024

PMLI: “E’ ora di stroncare la vergogna di Rio Corbore”

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L’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI, in collaborazione con rappresentanti di varie associazioni ambientali, alcuni concessionari balneari e l’avv. Mauro Buono, ha promosso un incontro per affrontare l’annoso problema degli scarichi fognari che invadono da decenni, Rio Corbore, un alveo ultrasecolare a cielo aperto,  che per anni, ha raccolto le acque piovane e tanto altro ancora, provenienti dal limitrofo comune di Barano, per sfociare sulle spiagge di Ischia ed a mare.

L’alveo fu coperto  negli anni ottanta e questo intervento permise a tanti di scaricare abusivamente, le proprie fogne, certi di non essere visti.

Da oltre trent’anni, Rio Corbore è la più grande vergogna dell’isola d’Ischia: immagini su immagini hanno fatto il giro del mondo, servizi televisivi di reti locali, regionali e nazionali. articoli e foto hanno denunciato quanto accade nell’alveo e su ciò che si riversa, soprattutto in occasione di qualche pioggia, a mare ed in particolare sulla spiaggia antistante l’Hotel Parco Aurora, accanto allo stabilimento balneare “Paradiso”, che si trasforma puntualmente, in un vero e proprio inferno ambientale.

La condotta di Rio Corbore ha inizio a Piedimonte, poco distante dal locale cimitero.

Lungo il percorso, il Rio si arricchisce di tutto e di più. Fino a venti anni fa, sulla spiaggia giungevano suppellettili di ogni tipo come frigoriferi, cucine, lavabi, vasi, bidet, e materiali vari di risulta; poi fu sistemata una rete metallica per bloccare almeno il percorso di questi oggetti che fecero scrivere ad un giornale locale dell’epoca “Supermarket a cielo aperto alla foce di Rio Corbore”. Qualche giorno fa, la stampa locale ha pubblicato le immagini non di questi materiali ma anche di topi morti! Uno spettacolo indegno che altrove avrebbe costretto le autorità a chiudere gli stabilimenti balneari ed a vietare la balneazione.

Ma ad Ischia tutto procede con la massima tranquillità. I sindaci Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso, rispettivamente di Ischia e Barano sono anche le massime autorità sanitarie dei loro comuni. La politica fallimentare di questi politici borghesi ha impedito la bonifica dell’alveo e non ha permesso di porre fine definitivamente ad una vergogna che è sotto gli occhi e il naso di tutti.

L’incontro, che con estrema tenacia, è giunto dopo trent’anni di denunce, di pubblicazioni, di comitati popolari, è servito a studiare le iniziative più opportune, non esclusa quella di tipo legale, per sensibilizzare i concessionari dell’intera costa ischitana, la popolazione, i lavoratori d’albergo e della ristorazione, per accendere i riflettori sulle responsabilità dei sindaci, dell’EVI, ente  isolano preposto al sistema idrico e fognario, della Capitaneria, dei sindacati balneari; perché si comprenda che video e foto degli scarichi hanno fatto già il giro del mondo, deturpano gravemente l’immagine dell’isola e costituiscono un grave danno per chi opera nel settore turistico.

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