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giovedì, Aprile 25, 2024

Plastic free? No, polistirolo ovunque! Il mare di Lacco è inquinato

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Ida Trofa | Lacco-Casamicciola : il mare pieno di plastica e polistirolo, così avveleniamo il pesce che mangiamo e ci ammaliamo.
I sindaci giocano a fare gli intellettuali del “plastic free” mettendo in piedi la pagliacciata delle plastiche al bando sull’isola verde quando, invece, la realtà è un’altra.
Stesso porto, stesso litorale, stessa spiaggia, stesse svolgere e insenature, stessa plastica e stesso polistirolo. Il dramma del nostro mare e delle nostre coste è sotto gli occhi di tutti eppure a nessuno sembra interessare.
Tra il 22 e il 23 febbraio scorso, a causa di una violenta mareggiata e grazie alle inopportune opere di protezione della costa lacchese, il porto turistico della Marina di Capitello Scarl è stato devastato. Infrastrutture, strutture, imbarcazioni e pontili galleggianti in plastica e polistirolo sono andati completamente distrutti.
Da allora il tratto le acque e la costa tra Lacco Ameno e Casamicciola sono invase dal materiale altamente inquinante finito alla deriva nel disinteresse generale.
Tutto benché le autorità marittime, il capo del Circondario Marittimo, TV Andrea Meloni abbia ordinando la bonifica dei siti agli enti e alle strutture, pubblica e private, coinvolte.
Invece nel menefreghismo più totale, nel silenzio assordante dei più, si perpetra l’ennesimo scempio ambientale. Ci si volta dall’altra parte il privato gestore responsabile dello scalo, Giuseppe Perrella, fa finta di nulla e, insieme con lui, il primo cittadino Giacomo Pascale, fanno come le scimmiette…
Ironia delle sorte è proprio il “Barone” Pascale a farsi portavoce e bandire dell’ennesima trovata pubblicitaria.
Dopo il terremoto, evidentemente, i sindaci hanno travolto gusto nel salire sull’inutile palcoscenico della ribalta mediatica, facendosi portavoce di iniziative fine a se stesse.
Sabato 16 marzo, a Lacco Ameno nel corso di “Fondamentali”, il convegno-seminario pubblico sui fondali dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, Giacomo Pascale, ha presentato l’iniziativa dell’ordinanza anti-plastica, consegnandola agli atti al Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, dott.ssa Maria Carmela Giarratano. Un gesto tanto simbolico quanto inutile e vuoto che, purtroppo, ad Ischia non certifica null’altro che il buco cosmico e l’incapacità di chi gestisce le sorti di questa comunità, certifica l’inerzia e la pochezza di chi ci amministra o, meglio, sarebbe il caso di dire disamministra.
Di fatto non segna l’inizio di una nuova epoca di consapevolezza ambientale, anzi.
Il rapporto di Greenpeace sulla plastica in mare e nelle acque interne dimostra che per l’80% si tratta di imballaggi di prodotti di multinazionali da noi sono gli enti pubblici con le loro estensioni privati, gli amichetti posti alla guida ed alla “cassa“ delle risorse strategiche del paese a causare i disastri peggiori.
Si assumano le loro responsabilità ed intervengano anche le autorità marittime. Tolleranza zero.
Il porto di Lacco Ameno è andato distrutto, i relitti derivanti da quelle infrastrutture disintegrantesi sotto i colpi della natura e dell’incapacità umana ora inquinano le nostre principali ricchezze ambientali, quantità indescrivibili di minuscoli pezzettini di polistirolo distribuiti sul bagnasciuga, incastrati tra gli scogli sotto la ex statale 270. Quei pezzettini erano distribuiti in svariate centinaia di metri, segno evidente di una trasformazione causata dalla corrente marina che continua a portare alla deriva quel che resta dei pontili e dello scalo del Fungo.

Lacrime di coccodrillo e lacrime di Sirena
Mentre i sindaci con una iniziativa fantozziana (che non si realizzerà mai oltre il libro dei sogni del direttore Miccio e le tarantelle di Ghirelli) piangono lacrime di coccodrillo sulle plastiche, ritornano ai fatti, l’abbandono di rifiuti come plastica e polistirolo provoca il cosiddetto fenomeno delle “lacrime di sirena”. Le plastiche non spariscono nel nulla, ma diventano sempre più pericolose perché spezzettandosi in pezzi sempre più piccoli, Lacco Ameno è praticamente invasa da palline bianche, vengono assorbiti dall’ecosistema marino e scambiati per cibo da pesci, tartarughe ed altri animali.
Molti di questi muoiono, mentre quelli che riescono a sopravvivere e, che poi vengono pescati, finiscono sulle nostre tavole. Così avveleniamo il pesce che mangiamo, così ci ammaliamo noi. Eppure giochiamo ancora a fare gli ambientalisti da convegno nei giorni in cui tutto il mondo si mobilita con Greta Thunberg. Non chiedete ai vostri concittadini, ai vostri figli risposte e soluzioni al casino che avete combinato voi!
L’isola di Ischia mette al bando la plastica e vieta l’utilizzo dei monouso plastici, di fatto dovrebbe mettere al bando i suoi esponenti istituzionali, inetti, i capoccioni messi ai vertici degli enti che ci rappresentano. Gli stessi che lasciano mega balle di polistirolo e qui tal di plastica galleggiare lungo la costa nord.
La sanzione prevista, in caso di accertata inosservanza, a chi vende plastica ad Ischia per renderla sempre più verde arriverà (siamo certi che è un bluff) fino a 500 euro.
Per i criminali che invece lasciano prodotti altamente nocivi e tossici nelle acque tra il Fungo e la Nizzola non è previsto altro che la solita inerzia istituzionale, il vago non so che di chi dovrebbe, in primis le autorità competenti, metterli difronte alle proprie responsabilità.

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