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venerdì, Aprile 19, 2024

Pietrame “bastardo” sul Pontile Aragonese. La Soprintendenza… conferma

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In una nota alla Pan Assoverdi, la Bovier e la Cinquantaquattro attestano il “guaio” fatto al pontile. La replica: “no comment”

Gaetano Di Meglio | Era il 21 maggio quando la Pan Assoverdi, con puntualità e con attenzione, aveva sollevato più di un dubbio sullo scandalo che si stava perpetrando al Pontile Aragonese che collega Ischia Ponte con il Castello.

Una storia, l’ennesimo scandalo firmato da questa amministrazione con la complicità del 2custode dl vincolo, la Soprintendenza di Napoli che, condividendo le responsabilità e le scelte avevano provato a distruggere il pontile Aragonese.

A Maggio, senza timori, l’associazione ambientalista aveva denunciato: “All’uopo – tralasciando ogni considerazione sull’approccio, a dir poco superficiale, con cui sarebbe stato “analizzato” ex ante un progetto di tale importanza ed impatto sul territorio e che rischia di inficiare le “radici storiche” dell’antica “Inarime” (Eneide, IX, 717) – appare pleonastico ricordare che, ai sensi dell’art. 6, comma 10, del vigente P.T.P. dell’Isola d’Ischia (D.M. 8 febbraio 1999; G.U. n. 94 del 23-4-99): “Per i centri storici, anche nel caso di lavori pubblici, sono consentiti esclusivamente interventi manutentivi, di restauro o risanamento conservativo”. Ex adverso, per disposizione (pare!) del Comune d’Ischia, i meravigliosi basoli lavici ivi esistenti, ancora in ottimo stato, di color nero (che si integrano perfettamente con le limitrofe scogliere) – consimili a quelli adornanti la vicina Isola di Procida – sarebbero già stati parzialmente sostituiti da anti-estetiche dozzinali lastre di pietra, d’incerta provenienza, di color biancastro, totalmente avulse dal panorama circostante! Sembra incredibile che detta iniziativa – secondo quanto riferisce la dirigenza dell’Ufficio Tecnico del Comune d’Ischia e lo stesso Sindaco, Enzo Ferrandino – sarebbe stata (inizialmente!) avallata dal responsabile di zona della Soprintendenza Metropolitana di Napoli, arch. Paola Bovier”.

Passano i mesi e, con poco stupore, arriva la risposta dell’Ente che avrebbe dovuto difendere la bellezza del Pontile. “Con riferimento alla nota prot. 10978 del 10/07/2019 di Codesta Associazione, si comunica che lo stato dei luoghi dei parapetti del pontile che conduce al Castello Aragonese di Ischia, presenta delle copertine e sedute in pietra molto eterogenea e di diversa natura lapidea.
Ancora sono presenti blocchi vesuviani, in numero esiguo, intervallati da pietra locale e da conglomerato misto (si allegano foto dello stato dei luoghi).
L’intervento di restauro in atto è finalizzato a salvaguardare la pietra lavica esistente, ove non consunta oltre il limite del riuso ed a ripristinare le copertine in pietra lavica con rifinitura a mano, in sostituzione delle lastre di altro materiale lapideo, inserendo nuovi blocchi lavici che possano creare una visione unitaria e decorosa”
Alla nota firmata dal Rup, l’arch. Paola Bovier e dalla Soprintendete, Teresa Elena Cinquantaquattro la replica della “Pan Assoverdi” è un laconico “no comment”!
Quel che emerge dalla nota ufficiale del “custode del vincolo” è grave. La Bovier e la Cinquantaquattro hanno confermato che oggi, sul Pontile Aragonese sono presenti massetti in pietrame commisto.

E che quello che oggi vediamo è il risultato di un intervento che siamo riusciti a bloccare con tanti sforzi con prime pagine, articoli e tanto altro. Un intervento voluto dall’amministrazione Comunale e concordato con la stessa Soprintendenza!
Ma chi li ha permesso che sul Pontile Aragonese trovasse spazio e installazione un comune “pietrame bastardo”? La Soprintendenza? Il Comune? Sì, è proprio così.
Quello che prima era un’opera di pregio, realizzata con pietrame di pregio, oggi è un progetto tirato su in maniera raffazzonata come solo il comune di Ischia sa fare. Quello che prima era tutto uguale. Quello che prima era un pregiato basolato vesuviano omogeneo, oggi è un spettacolo indecoroso, realizzato dall’intervento del Comune di Ischia e della Soprintendenza di Napoli!

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