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martedì, Aprile 16, 2024

PER TE, PEPPE. AMICO NOSTRO

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Sandra Malatesta e la quinta A geometri 1970 | Io ero convinta che la mia classe del geometra fosse una classe diversa, invincibile, che chissà la vita ci avrebbe chiamati insieme tutti nello stesso momento perché insieme abbiamo sempre condiviso tutto. Invece oggi il nostro caro Peppe Sollino ci ha lasciati e non penso più alla mia classe nella sua interezza. Noi avevamo un patto silenzioso, dovevamo proteggerci e aiutarci.

Ero tanto giovane, quasi ancora bambina con trecce e calzettoni quando scelsi di iscrivermi al geometra. Entrai in una classe di tanti maschi tutti più grandi di me, alcuni anche di due o tre anni. Per fortuna trovai una ragazza e in due mi sembrò tutto più semplice. Ma in seconda lei cambiò e rimasi sola con loro anche se ci fu una strage di bocciati a giugno e dovettero unire le due sezioni formando la seconda A geometri. Essere l’unica donna è stato un privilegio e Peppe Sollino fu il mio amico di banco da quel momento. Peppe non si spostava mai nemmeno se qualcuno gli diceva: “Ti do questo o quello, mi fai stare un poco vicino a Sandra?” Ma lui non si muoveva.

Peppe Sollino era bravissimo a scuola studiava con costanza ed era fantasioso nel creare prospetti nei nostri lavori in sala disegno. Lui era saggio già a 14 anni. La cosa che in questo momento sta facendo soffrire tanto tutti i miei amici di quella classe è la sorpresa improvvisa che non ci aspettavamo. Stavamo sognando il nostro incontro dai cinquant’anni dal diploma ma il Covid ci fermò. Non siamo riusciti mai a lasciarci. Ci siamo rivisti per tre incontri dopo anni con alcuni prof che ci hanno insegnato non solo nozioni, ma tanto altro. Prima dell’esame di stato mi alzavo alle sei del mattino per andare a studiare a casa di Peppe con il fresco e spesso alcuni muratori vedendomi passare mi dicevano: “Signuri aro iat a chest ora?”.

Studiavano tanto perché l’esame di stato era pesante e non volevamo fare brutta figura. Peppe era un cattedratico di alto livello, stimato e spesso presente a conferenze a livello nazionale.Il territorio, le varie piante, la cura con le piante, il rispetto dell’ambiente, lui conosceva tutto in modo approfondito. Eppure non era un secchione ma come tutti noi partecipava ai vari momenti di allegria dell’intervallo. La moglie Tina Cardone è mia amica da anni e anni e successe che stando con me conobbe Peppe e poi dopo anni si sposarono e nacquero due figlie. Anche Tina ha insegnato Scienze ma alle scuole medie.Io ora non voglio dire tutte le cose che ha fatto studiando e insegnando o i libri che ha scritto, noi ora abbiamo perso il nostro amico con quel senso dell’ironia che ogni tanto fermava la nostra irruenza. Io gli volevo bene, io sono stata anni ogni mattina per cinque ore con lui io e la mia classe magica sentiamo un peso sul petto.

Tutti noi ci sapevamo, conoscevamo di noi, e io sono stata trattata come una regina sempre. Caro Peppe amico nostro di quella quinta A geometri che sapeva di essere un blocco unico. Non succede spesso sai? Si lo sai perché hai insegnato come me. Può essere mai che se veniva mio padre vice preside, chiamato da qualche prof per punirci nessuno di noi parlava? Può essere mai che compresa me rispondevo: “Babbo non so niente”. Può essere mai che siamo stati sospesi tutti per un giorno ma siamo rimasti uniti. Si Peppe tu sei parte di tutti noi e anche se eri giunto a conoscere tanto e tanto, eri sempre per noi Peppe Sollino nostro amico di quella classe con un’unica donna che è stata amata e che ora si sente persa. Eppure dobbiamo essere forti proprio perché tu lo eri, ma credimi Peppe, posso sembrare una che non cresce, che è esagerata, ma piango e piango quasi come se tu potessi vedermi. La nostra classe magica senza di te non lo è più. Ciao caro amico tutti noi ti salutiamo fieri di averti avuto come amico di classe e come amico nella vita…

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