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venerdì, Aprile 19, 2024

Pascale, un sindaco che cura le “stelle”. Consiglio (lampo) per gli acquisti metropolitani

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Ida Trofa | Mentre l’attenzione di questi giorni è concentrata sulla elezione del nuovo presidente della Repubblica (speriamo che sia femmina), è utile fare una riflessione su quanto sta accadendo sulle nostre sponde. Praticamente nulla. Eccetto un po’ di sbattimento e qualche mossa per darsi il tono giusto e far credere, a chi ancora ha la forza di starli a sentire, che contano o possono contare qualcosa nello scacchiere regionale e nazionale. Puf!

L’ultima testimonianza di questa nullità arriva nel post consiglio comunale di Lacco Ameno. Un consiglio lampo (2 minuti scarsi) e in pieno gelo. Non il gelo legato alle temperature rigide di questo polare gennaio, quanto quello che si registra, da qualche tempo, tra gli esponenti politici della piccola Lacco Ameno che in questa particolare congiuntura storica vive il suo momento più basso.
Un solo punto all’ordine del giorno per i consiglieri comunali, tutti riuniti nell’aula consiliare di Piazza Santa Restituta eccetto due consiglieri: Monti per la maggioranza e De Siano per l’opposizione. Dettagli a parte, è stato una parentesi rosa tra due buchi neri il riconoscimento delle isole minori “area interna ultra periferica ed omogenea” in conformità con i dettami dell’Ancim, l’associazione nazionale comuni isole minori di Francesco Del Deo.
Una seduta partita al buio di amministrazione Pascale che non sa più dove sta andando e terminata al buio del post consiglio con lo stesso Pascale intenzionato a diffondere i suoi ultimi consigli per gli acquisti metropolitani. Al termine del consesso per la maggioranza Pascale, il sindaco ha riservato un momento intimo, off record, per i suggerimenti di voto in vista delle imminenti elezioni del 20 febbraio (in serata slittati al 13 marzo, ndr) alla Città Metropolitana. Sempre che tutti gli uomini del Barone vadano o abbiano modo di andare a votare, si tratta di un’imbeccata in favore di un certo consigliere “cinque stelle”.

Giacomo Pascale ha perso, da tempo, la speranza di elezione oltre comune, non essendo stato inserito in alcun listino provinciale e, nonostante i tentativi di fare “carriera”, ora si deve accontentare di essere un supporto esterno e di sperare nei favori politici di un potenziale amico. Basterà? Che peso può avere nel bottino d’insieme il voto di Lacco Ameno nel complesso di un voto ponderato per eleggere gli uomini e le donne della prossima città metropolitana? È lapalissiano: un peso quasi o del tutto ininfluente. La principale novità della sindacatura 2.0 di Pascale, è evidente, sta nel fatto che egli ha incorporato nelle totale mancanza di responsabilità istituzionale del Palazzo la cura per lo sviluppo personale e il sottosviluppo della cittadinanza attiva.

Non gli resta che l’ANCIM
Non gli resta che l’ANCIM. Non gli resta che percorrere l’onda lunga dell’amico foriano. Almeno il favorevole riconoscimento della proposta in favore delle Isole minori “Area interna ultraperiferica ed omogenea” potrebbe, una volta finalizzato l’iter a livello governativo favorire gli obiettivi della Strategia Nazionale delle Aree Interne, avviata nel 2014- 2020 e confermata per il periodo di programmazione 2021-2027, di limitare lo spopolamento nelle aree interne del paese e di innescare processi di rilancio socio economico.
Considerato che le Isole minori, i loro 35 comuni, come recita il manifesto ANCIM, necessitano anche di una diversa ponderazione del costo dei servizi essenziali e di finanza dedicata ed integrata per permettere azioni e progetti che le facciano uscire da una condizione di mero sviluppo stagionale. Necessitano anche di maggiore flessibilità e snellimento procedurale.
“Considerato che la pandemia ha ulteriormente aggravato le carenze dei suddetti servizi essenziali, come i servizi sanitari e i trasporti, contribuendo alla tendenza all’abbandono da parte dei residenti, e all’allontanamento da parte dei turisti e dei cittadini temporanei“.

L’inserimento dei 35 Comuni delle Isole minori nella Strategia delle Aree interne e la loro definizione di Area interna omogenea ed unitaria di sviluppo potrebbe costituire un fattore importante di crescita. L’iter dovrà essere sottoposto al vaglio del Ministro per il Sud e la coesione territoriale e ai relativi uffici, per le conseguenti valutazioni.

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