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venerdì, Aprile 19, 2024

Parcheggio della Siena, Enzo all’attacco. Bruno Molinaro contro Santaroni e Scotto

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Gaetano Di Meglio | In vista dei dolori e delle mazzate che stanno per arrivare (e li subiremo tutti) lo scontro per il parcheggio della Siena si complica di parecchio.
In vista della camera di consiglio fissata per il prossimo 8 marzo, il comune di Ischia ha deciso di difendere i propri interessi e quelli della propria comunità affidato all’avvocato Bruno Molinaro il mandato per intervenire, ad opponendum, nel ricorso al TAR presentato dalla Turistica Villa Miramare S.P.A. contro la Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.

“Con il presente atto – si legge -, interviene nell’emarginato giudizio il COMUNE di ISCHIA, in opposizione al proposto ricorso, sia in ragione della conclamata qualità di soggetto controinteressato ingiustificatamente non evocato in giudizio dalla società ricorrente, sia al fine di impedire, nell’esercizio della doverosa attività di vigilanza di cui all’art. 27 del d.P.R. n. 380/01, la esecuzione, in zona di eccezionale valenza paesaggistica e ambientale (posta all’ingresso dello storico borgo di Ischia Ponte), di opere difformi dai titoli assentiti, nonché in violazione del P.R.G. e del P.T.P. vigenti, tali da comportare grave vulnus ai valori dell’ordinato assetto del territorio e della sovraordinata tutela paesaggistica ex art. 145 d.lgs. n. 42/04”.
“L’intervento – continua l’avvocato Molinaro che già in passato aveva prima messo alle strette e poi ko, Santaroni e suoi tecnici – viene proposto con il patrocinio del sottoscritto difensore, il quale, nel riservarsi ogni più ampia difesa nel prosieguo del giudizio, eccepisce la irricevibilità e, comunque, la manifesta infondatezza del gravame. Conclude, pertanto, sin d’ora, perché codesto Ecc.mo T.A.R., respinta ogni contraria istanza, eccezione e difesa, voglia, in via preliminare, rigettare la incidentale domanda cautelare, stante il palese difetto del “fumus boni iuris” e del pericolo di danno grave ed irreparabile, e, nel merito, dichiarare irricevibile il ricorso o, comunque, respingerlo per manifesta infondatezza, con ogni altra consequenziale statuizione anche in ordine alle spese del giudizio”.

Lo scontro al TAR diventa sicuramente più difficile da superare. Una svolta importante che vede Santaroni con le punte spuntate e con Paolo Ferrandino che potrebbe iniziare a girare a vuoto rispetto al passato (recente o remoto che sia).
Il gravame più serio, però, forse, non è il ricorso al TAR (che anche ha il suo peso) ma per quelle che sono le risultanze dei controlli eseguiti in queste settimane e dalle relazioni che i Vigili Urbani, l’ufficio tecnico di Ischia e i tecnici della Procura hanno collezionato per il Pubblico Ministero che sta indagando.
Sulla scrivania del magistrato inquirente, è molto probabile che arrivi una realtà fino ad ora “mitigata”, al millimetro, con il progetto presentato. Le sorprese che si potrebbero avere sono tante, numerose e per misurarle non basta il decimetro che suggerisce Gigiotto Rispoli, bensì ci vuole almeno una piccola “rullina”. Cose che il DPR 380 punisce severamente.
Al TAR, l’avvocato Nando Scotto ha messo in evidenza tutte le cose “errate” della Soprintendenza, ma la conclusione e la lettura delle motivazioni aprono una nuova finestra interessante e fermano una dead line che non sapevamo, il 30 settembre 2023.

Il fumus è nei motivi di ricorso. Quanto al periculum – scrive Scotto -, oltre alla data di efficacia del P.d.C. che verrà a scadenza il 30.6.2023, si rileva che l’intervento edilizio è realizzato con il sostegno da parte di INVITALIA che con nota da ultimo trasmessa ha fissato al 30 settembre 2023 la data ultima per il completamento dei lavori e l’ottenimento dei permessi amministrativi per l’agibilità e l’esercizio, con le indicate conseguenze in caso di inadempienza che comporterebbero la revoca del contributo e la restituzione di quanto già erogato con la conseguente sicura crisi della società ricorrente.
In ipotesi – scrive ancora il legale di Santaroni – di perdurante efficacia dell’atto impugnato verrebbe infatti posto a rischio l’equilibrio economico della impresa, che si troverebbe costretta a recedere dall’impegno assunto con INVITALIA (MISE), a seguito della stipula del contratto di sviluppo CDS000419 – Tutti i colori del benessere – nell’ambito della misura di sostegno di cui D.M. (MISE) del MISE 09/12/2014 di completare i lavori entro il 30 settembre 2023.
Il tutto tenuto conto della ambiguità del provvedimento impugnato che pare disporre la sospensione dell’intera opera e non solo dei lavori relativi al piano di copertura. Infine, l’atto di sospensione incide negativamente sulla soddisfazione dell’interesse pubblico volto a garantire le aspettative dei cittadini di Ischia Ponte, e delle imprese commerciali dello stesso Borgo, che vedono nel parcheggio multipiano la risposta alle ultra ventennali richieste di bonifica della zona dall’insopportabile caotico traffico veicolare. La tutela cautelare è fondata.”

Il ricorso di Scotto e le pretese della Turistica Villa Miramare S.p.A. si fondano, sugli atti realizzati (o non realizzati) dal comune di Ischia e che, in qualche modo, potrebbero autorizzare il prosieguo dei lavori. Una verità, quella sulla carta che, stando ai rumors, sembrano non essere più gli stessi dello scorso anno. Ma per questa parte di storia, bisogna attendere gli atti.
La svolta e la nomina di Bruno Molinaro da parte del Comune di Ischia arriva nel momento opportuno. Una difesa degli interessi dell’ente (fino ad ora, diciamo, fermo) “Come anticipato in punto di fatto le contestazioni elevate dalla Soprintendenza nel merito sono in ogni caso infondate e contrastano con la condotta tenuta dal Comune – attacca Scotto nel suo ricorso – nel prosieguo del procedimento per cui è causa. È noto, infatti, che il Comune di Ischia non ha dato seguito all’ordine di sospensione delle opere, determinandone di fatto l’inefficacia, poiché nei mesi seguenti all’accertamento del marzo 2022, all’esito di numerosi colloqui svoltisi presso l’area tecnica, si è pervenuti alla conclusione che non vi fosse alcuna discrepanza tra le opere eseguite e gli allegati progettuali. Di qui, e data l’intervenuta inefficacia dell’ordine di sospensione, il Comune di Ischia ha interrotto ogni attività inibitoria nei confronti della società ricorrente stante la dimostrata legittimità della edificazione rispetto alla progettazione depositata presso gli uffici comunali. La piena compatibilità delle opere rispetto ai grafici progettuali allegati al p.d.c. e successive varianti è dimostrata dalla perizia tecnica/parere pro veritate a firma del Prof. Ing. Francesco Rispoli”

3 COMMENTS

  1. Per la serie
    Esopo news
    L’attualità di Garibaldi

    Nel 1858, su richiesta inoltrata personalmente dall’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, il poeta Luigi Mercantini (autore della osannata ode “La spigolatrice di Sapri”) scrisse il testo (e Alessio Olivieri lo musicò), di quella canzone che fin dalle scuole elementari ci insegnarono a cantare insieme all’Inno di Mameli e alla Leggenda del Piave.
    La canzone inizialmente intitolata “Canzone italiana”, fu in seguito conosciuta come “Inno di battaglia dei Cacciatori delle Alpi” o “Inno di Garibaldi”.
    Per me è passato tanto tempo dagli anni delle elementari eppure ne ricordo ancora il verso iniziale (e tanti altri):
    “Si scopron le tombe, si levano i morti.”

  2. Ed ecco a voi uno altro scheletro ,che resterà per decenni, sull isola che fu la più bella al mondo

  3. Mi chiedo a chi aspetta il Prefetto a sciogliere il consiglio comunale d’Ischia.
    Sul tema vogliamo aprire un dibattito politico pubblico?
    Io sono pronto…

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