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venerdì, Aprile 19, 2024

Paolo Mosè, dall’«U Surragliev» al Tribunale passando per l’edicola

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Mentre l’isola è ancora scossa dalla notizia dolorosa della morte di Paolo Mosè, si accende la macchina dei ricordi e dell’omaggio. Un omaggio dovuto ad un uomo che ha dedicato la sua vita al racconto di un’isola. Un racconto fatto di pagine di giornale e di un lavoro delicato tra la strada e il palazzo di giustizia. Una storia giornalistica iniziata nel 1980 con “Il Settimanale d’Ischia” terminato Il Dispari, il quotidiano nato come reazione al furto storico dell’editoria isolana ad opera di certi figuri poco onorevoli.

Peppe D’Ambra: “Vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo”

“La scomparsa di Paolo Mosè – scrive Peppe D’Ambra – ci lascia di fronte a un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo e della cronaca giudiziaria. Partecipo con grande commozione al dolore della famiglia e sono sicuro che la redazione de “Il Dispari” di cui era il punto di riferimento oltre il ruolo di vicedirettore, saprà rinnovare e sostenere con forza l’impegno di portare avanti con grande determinazione l’opera da lui avviata nel campo del giornalismo. Paolo era la penna della giustizia. Un giornalismo che ha saputo varcare i confini locali. Se ne va un amico caro, un professionista appassionato, un giornalista di lungo corso col quale nei primi anni del mio e del nostro impegno giornalistico ho collaborato più volte e ho avuto modo di conoscere e di apprezzare”.

Sandra Malatesta: “In piazza mi disse: ora siamo colleghi”

“Paolo Mosè era un giornalista nato. Una volta – ricorda Sandra Malatesta, penna delicata e speciale della redazione de “Il Dispari” – gli dissi che forse sua madre, chissà, nel DNA aveva questo gene e lui sorrise in quel modo delicato che lo caratterizzava. Era diventato uno dei bravi nel suo campo che era quello giudiziario. I suoi articoli minuziosamente descrivevano ogni passaggio di sentenze, di cause, di arresti. Non so se fosse avvocato, ma conosceva bene le leggi e aveva modo di scrivere di un buon avvocato. Un uomo educato che ricordo con affetto. Sempre legato a Domenico Di Meglio e a Gaetano, suo figlio, è stato un pezzo forte di questa redazione. Un marito, un padre e un nonno orgoglioso e fiero di quei suoi affetti. Lui lavorava tanto e non voleva sbagliare nemmeno una virgola di quello che scriveva. Lo incontrai a Barano mesi fa e mi disse: “Siamo colleghi ora” io sorrisi e risposi: “Che dici Paolo, tu sei giornalista, io ogni tanto racconto ricordi e amo sognare, meglio dire siamo amici di Gaetano” e lui mi sorrise dicendo che i miei racconti, spesso, lo riportavano a ricordi felici. Ti penso così Paolo e sono commossa. Mi stringo alla tua famiglia e alla redazione de Il Dispari e, soprattutto a Gaetano che, ha avuto in te un amico vero, quello che c’è sempre. Riposa in pace Paolo”

Il gruppo di San Pietro: “uomo intelligente serio e semplice di cuore”

Tutto il gruppo della spiaggia di San Pietro stringe forte e partecipa al dolore assurdo e improvviso che ha colpito la famiglia di Paolo Mosè, nostro amico da anni. Lui abitava all’inizio di Via Roma in quel portone che tutti conosciamo come “U Surragliev”. Paolo era nato a Napoli ma suo nonno, Don Antonio Mormile, sempre di origine napoletane viveva qui a Ischia. Lasciamo ai giornalisti di parlare del suo lavoro fatto talmente bene da averlo portato ad emergere nel suo campo. Noi vogliamo ricordarlo con la moglie e i figli sulla nostra spiaggia quelle volte che poteva lasciare il lavoro ed erano rare volte. Un uomo intelligente serio e semplice di cuore. Caro Paolo, sei andato via in un attimo e questo rende tutti frastornati come se non fosse vero. Un fulmine a ciel sereno che ci fa stare tristi. Coraggio a voi che lo avete amato noi vi pensiamo e condividiamo il vostro dolore. Sandra Malatesta, Salvatore Manzi Maria Teresa Barile e tutto il gruppo della spiaggia di San Pietro

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