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venerdì, Aprile 19, 2024

Paolo May, “dal TANGANICA al TITICACA”. I suoi racconti in un libro

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Buongiorno Paolo, grazie per essere in redazione a parlarci del tuo ultimo lavoro.
“Siamo a Marzo, il mio ultimo lavoro è stato la potatura degli alberi da frutta. Ho incominciato con i mandorli, poi ho attaccato con gli agrumi e …”

Stoooop. Parlami del tuo ultimo libro pubblicato.
“Che poi neanche questo è un lavoro, come non lo è la scultura, la campagna ed altro. Bene: “dal Tanganica al Titicaca” … aspetta, qui ci vuole una descrizione “terza”, anche se non oggettiva, quella di Ciro Cenatiempo, non oggettiva perché siamo amici e ci vogliamo bene, ma certamente migliore e più adatta dell’eventuale mia.
“Due grandi laghi, due mondi lontani si svelano con realismo, ironia e una manciata di filosofia
green. Partendo da Ischia, un viaggiatore creativo ed un giovane che ha scelto di vivere in Perù, padre e figlio, ci guidano con testi veloci – e una visione alternativa – alla scoperta di culture esotiche e asimmetriche tra Africa e Sudamerica.
Poi ci sorprendono con 56 foto inedite, a tratti folgoranti”. Saluto e me ne vado?”

No, aspetta. Cosa è per te il viaggio?
“Intanto il viaggio è cosa diversa dalla vacanza, questa è divertimento e riposo, il viaggio è curiosità e ricerca di paesaggi e culture, ma anche di se stessi. E, poi, il viaggio è metafora della vita, anzi, meglio, è una vita in più.”

Come si dovrebbe quindi viaggiare secondo te?
“Appunto, si dovrebbe viaggiare come si dovrebbe vivere: leggeri, aperti, generosi, curiosi, con un minimo di prudenza ma con la costante consapevolezza che comunque il viaggio è destinato a terminare.”

Zainetto e bottiglia d’acqua?
“Zainetto, bottiglia d’acqua e sorriso. Una carta di credito non la disdegnerei.”

Il posto dove più ti piacerebbe vivere?
“Certamente Ischia, terra, casa, laboratorio, la mia Itaca. “

Dove possiamo trovare il tuo ultimo libro?
“A parte che nelle due librerie di Ischia e Forio, al Sebon e nel Deco’ di Fiaiano , poi certamente quando sarà possibile, a Nitrodi e nel Parco Castiglione dove espongo i miei lavori in estate…covid permettendo. Ma io sono un inguaribile ottimista.”

Paolo, detto fra noi, ma perché avendo a disposizione Camilleri, Follet, Levi e tanti altri una persona normointelligente dovrebbe comprare un libro tuo?
“Intanto il ” detto fra noi” mi pare eccessivamente pessimista per un’intervista, poi la domanda meglio che a me avrebbe fatta a chi ha gia’ comprato il libro.
E poiché due o tre di questi folli li ho trovati, una risposta l’ ho avuta: il nostro libro è stato
comprato prevalentemente per farne regalo.
La cosa si spiega e lo posso fare tranquillamente in quanto il merito non è mio ma dell’ editore, quindi materialmente di Anna Parlato e Ciro Cenatiempo che con una attenzione ed amore per la stampa, per le parole e le immagini hanno creato un piccolo gioiello, un oggetto bello in sé stesso da conservare, coccolare e donare a chi si ritiene meritarlo.
In fondo un lampadario sarebbe inutile e forse la lampadina darebbe anche più luce; un libro oggi potrebbe anche essere “virtuale”, senza copertina, senza attenzione per i dettagli e senza amore.
“Dal Tanganica al Titicaca” non è un libro da divorare, ma da sfogliare e leggere senza fretta, comunque un oggetto ben curato.”

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