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giovedì, Aprile 18, 2024

Ostetricia e Ginecologia al “top” con il dott. Stradella

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Ida Trofa | Meno di un mese fa giungevano dal II Policlinico di Napoli, direttamente dal dipartimento Materno Infantile, importanti novità per il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Rizzoli.
Una nuova figura, dopo la lunga reggenza del dottor Attilio Conte, è giunta, infatti, a completare il puzzle del sempre più smarrito staff della UOC di Ostetricia-Ginecologia del presidio di via Fundera.
Si tratta del Dottor Stradella Luigi, già dirigente medico, con un curriculum, dicono gli atti interni dell’ASL NA 2 Nord, ad elevata professionalità in Ostetricia e Ginecologia acquisita proprio presso il Nuovo Policlinico, oltre che attraverso il possesso di un master di II livello di Management Sanitario. L’incarico riguarda la “Fisiopatologia della Riproduzione ed educazione demografica”.
C’è entusiasmo, ci sono attese e tante speranze in questa nuova nomina che un obbiettivo lo ha già raggiunto: evitare che si perdesse il Punto Nascite. E’ il dottor Stradella, attorniato sai suoi collaboratori al termine delle celebrazioni per il Natale con il Vescovo Mons. Pietro Lagnese a fare il punto della situazione.

Dottore Stradella, il suo arrivo ha portato già un’ottima notizia: il recupero del Punto Nascite. Un risultato quasi incredibile?
“Io sto cercando di evitare che vi sia un esodo da parte di molte donne verso la terraferma. Certamente alla paziente che ha il suo medico curante non possiamo mettere nessun paletto, ma cerchiamo di far capire che la nostra professionalità è tale che le donne possono vivere meno il disagio di andare fuori per partorire o essere operate sotto un punto di vista ginecologico.
Poi abbiamo aperto l’ospedale verso il territorio. Da gennaio faremo pap test, green pap test… entriamo a pieno titolo nella rete oncologica, siamo indirizzati a fare la patologia della cervice.”

L’azienda ospedaliera ha puntato su di lei e lei ha accettato lasciando un ospedale come il Policlinico. Una sfida o un nuovo entusiasmante progetto di vita?
“Il mio entusiasmo c’è tutto perchè mi sono messo in gioco e nello stesso tempo è una sfida. Sono stato 36 anni al Policlinico, alla Seconda Univeristà di Napoli. Negli anni abbiamo affrontato tante sfide, ma questa forse è la più importante di tutte perchè siamo su una isola. Il mare non è sempre un amico e noi dobbiamo essere sempre pronti alle evenienze. Aiutare a mettere al mondo nuove vite è sempre un progetto grande, importante ed entusiasmante.”

Parliamo di numeri. Da zero ricoveri all’overbooking in un mese?
“Vi è stato un incremento dal mi arrivo. Quando sono arrivato a reparto vi erano solo due pazienti. Oggi abbiamo invaso noi gli altri reparti. Le nostre pazienti per mancanza di posti letto nostri sono ospitati in altri reparti. Sto anche lottando contro l’incidenza dei parti cesari e quindi vi è un aumento dei parti spontanei.”

C’è un ritornano ai parti spontanei e sopratutto alle nascite sull’isola. Una inversione del trend quasi incredibile anche alla luce del recente terremoto che aveva fatto perdere ogni speranza.
“Da chi ha vissuto sulla propria pelle il terremoto del 1980, da irpino capisco perfettamente quel che può rappresentare una nascita in questo momento. Ho visitato le zone del sisma e ho visto che non vi sono solo fratture negli edifici ma anche nei cuori di chi è stato colpito dal sisma stesso. Anche il nostro impegno può rappresentare un primo passo verso la ricostruzione”.
Nuove vite, il magico incanto tra madre e figlio che si compie. Un miracolo inspiegabile a parole che per lunghi mesi si è temuto dovesse avvenire sempre più lontano da questa terra. Ora nuove energie, nuovi uomini e un reparto operativo di comprovata capacità. Le premesse ci sono tutte. L’auspico è che finalmente il Rizzoli compia l’auspicata svolta sempre più preside di frontiera, sempre più ospedale capace di andare incontro alle esigenze della sua gente e di chi sceglie l’isola come sua meta d’elezione.

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