fbpx
venerdì, Marzo 29, 2024

Officina Sant’Anna. Funiciello: storia di “famiglia”, storia di Festa

Gli ultimi articoli

 

Gli appuntamenti del venerdì con i racconti di “Officina Sant’Anna” sono ripresi con un appassionante appuntamento interamente dedicato alla figura di Vincenzo Funiciello.

Noto artista del collage e della tecnica della pittura ad olio, Funiciello, esponente di spicco di una famiglia di creativi, ha lasciato la sua impronta indelebile nel tessuto sociale dell’isola.

A parlarne agli amici di Officina Sant’Anna è Raffaele Funiciello, nipote dell’artista e, a pieno titolo, erede di quella che è una vera e propria tradizione creata negli anni da Vincenzo Funiciello.

“Zio Vincenzo è stato assieme a pochi altri – dichiara Raffaele Funiciello – uno degli ideatori della Festa di Sant’Anna con le barche addobbate. Una Festa che sentiva particolarmente propria e in cui profondeva tutto il suo impegno e la sua passione, elementi ancora ben vivi nei ricordi di quanti sono stati fortunati a vivere alcune edizioni della Festa al suo fianco.”

Vincenzo Funiciello, dal carattere particolare e dal gran buon cuore, era uno dei classici “maestri” aperti al prossimo e sempre disponibili a condividere e formare le nuove generazioni. Non sono rare, infatti, le immagini che, in bianco e nero, lo ritraggono al centro di tanti giovani che ne osservano le tecniche e si cimentano nel ritaglio o nel fissaggio di pezzi di Barche o altro.

“Quello che è e che è stata la Festa è stato già detto, e molto, bene, da Luca Mazzella e da altri che mi hanno preceduto – aggiunge Raffaele Funiciello – quello che posso aggiungere sono alcuni miei ricordi personali un po’ sbiaditi dal tempo. Ero ancora un bambino quando, per mano di mio papà Salvatore, andavo tutti i pomeriggi dietro alle chiazze all’esterno del deposito materiali che aveva mio padre per la sua attività per aiutare zio Vincenzo nella preparazione della Barca. L’orario era sempre rigorosamente dopo le 17.00 perché non si doveva disturbare la quiete pubblica. Erano davvero altri tempi.”

Con le parole ed i racconti dettagliati di Raffaele, Officina fa un salto negli anni in cui la Festa stessa era in piena crescita e i luoghi subivano piccole trasformazioni.

“Per zio Vincenzo la Festa di Sant’Anna durava quasi tutto l’anno, intervallata dalla festa dell’uva e dal carnevale. C’era prima la fase dell’idea, seguita da quella del bozzetto, fasi tenute gelosamente segrete. Vi era poi il recupero materiali: quasi tutto doveva essere materiali di riciclo sia per rispetto dell’ambiente ma anche per una economia interna. Riusciva a coinvolgere tutti i ragazzini di Ischia Ponte già da dicembre nella raccolta delle carte patinate dei cioccolatini e caramelle ricevuti in dono per Natale e delle carte d’argento all’interno dei pacchetti di sigarette di genitori e parenti.”

Un anno completo attorno alla Festa quello di Funiciello che lo vedeva impegnato su più fronti, ma soprattutto sul coinvolgimento dei giovani e sulla sensibilizzazione delle nuove generazioni al riciclo, all’inventiva e al mettersi in gioco per la propria isola, tramandando storie, usanze e tradizioni.

Una scuola a cielo aperto, un metodo formativo che ha segnato l’isola e i giovani che lo circondavano. Vincenzo Funiciello, assieme ad altri, può essere indicato come un simbolo dell’isola e della Festa, figura che incarna in sé, forse, l’essenza propria della Festa, cui ha spesso partecipato con barche fuori concorso dalle meravigliose fattezze.

“Dopo la sua scomparsa il comune decise di dedicargli un premio all’interno della Festa – continua Raffaele – un modo per tenerne vivo il ricordo all’interno dell’evento.”

Un incontro, questo dedicato alla figura di Funiciello che, per forza di cose, non ha potuto non tenere conto dell’evoluzione della Festa che ha visto un mancato ricambio generazionale tra costruttori ed organizzatori.

“Se prima alla Barca si potevano avvicinare quasi tutti, ora con le tecniche utilizzate ai giorni nostri e le dimensioni molto elevate delle Barche stesse, è difficile che un ragazzo si avvicini alla costruzione, c’è bisogno di persone qualificate per determinati lavori.”

Torna, così, prepotentemente il tema della cultura della Festa, della preparazione di anno in anno dell’evento clou dell’estate isolana che non è assimilabile a null’altro: non è una festa d’estate, non è un ritrovo, non è una evasione… è tutto questo e molto di più. La Festa, come insegna Funiciello è creatività e rispetto per l’isola e le sue tradizioni e sfumature; è il tramandare valori ed insegnamenti forse un po’ sbiaditi al giorno d’oggi.

La Festa di Sant’Anna è un modo di vivere l’isola e la sua storia, Ischia Ponte e i suoi vicoli. E’ lo stare insieme e il progettare per mesi idee da realizzare il vero cuore pulsante della Festa, capace di attirare giovani, insegnar loro alcuni trucchi del mestiere e lasciare una traccia storica da tramandare.

Gli incontri di Officina Sant’Anna continuano venerdì 5 febbraio con una serata dedicata ad un altro grande personaggio delle passate edizioni della Festa. Sempre alle 19.00. Sempre ad Ischia Ponte.

1 COMMENT

  1. Non sarebbe il caso di dedicare una strada ad Ischia Ponte a Vincenzo Funicielo ed anche a Mario Mazzella ed Aniellantonio Mascolo?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos