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venerdì, Aprile 19, 2024

“Not in my name”e la toponomastica di Barano. Pan Assoverdi: “Come si fa ad accostare Jannelli a Berkeley e Paisiello?”

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Ma non è solo polemica. Peppino Mazzella: "esprimo riconoscenza personale per l'avv. Mario Buono"

L’Onomastica è l’insieme dei nomi propri di persona o di luogo, di una lingua o di una determinata area sociale, geografica o etnica. Uno studio che a Barano, da poco, ha aperto un dibattito.

Un dibattito tra cose e belle e cose brutte. Tra nomi che fanno dibattito, altri che creano polemiche, altri che creano ammirazione. Altri che hanno segnato la storia.

Giorni fa, con un interessante intervento di Benedetto Valentino, abbiamo portato alla luce una figura che merita una strada, l’editore Giovanni Napoleone. Una figura che ha segnato la storia dell’isola d’Ischia. Una storia di cultura, di libertà e di informazione.

Tra i 18 nomi l’amministrazione di Barano ha scelto per rinnovare la sua toponomastica c’è quello che ricorda il parroco Livio Baldino.

Secondo la delibera comunale fu dapprima parroco di Serrara, quindi divenne direttore spirituale del Seminario Regionale di Catanzaro. Successivamente ricoprì l’incarico di vice-rettore del Seminario regionale di Benevento e nel 1964 divenne parroco di San Sebastiano Martire in Barano, ruolo che ha ricoperto per trentuno anni, sino alla sua morte. Dal 1970 al 1972 è stato anche vicario del Cardinale Urso presso la Diocesi di Ischia, a seguito del trasferimento del vescovo Tomassini. Ha altresì insegnato religione cattolica nella scuola elementare di Barano.

Una figura nota a molti. Don Livio rappresenta, per parecchi, un pezzo di vita. Per altri, invece, parentesi nere. Per alcuni un grande ricordo (come abbiamo testimoniato poche settimane fa con un lungo amarcord della figura del parroco) per altri meno.

Tra racconti personali e ricordi diretti, ovviamente, la valutazione cambia da persona a persona. Forse una maggiore condivisione e una più larga partecipazione delle “nomination” avrebbe facilitato un dibattito diverso.

E così, se per l’avvocato Mario Buono arriva l’endorsement di Giuseppe Mazzella, allo stesso tempo arriva la critica di Pan Assoverdi in merito alla strada intitolata al prof. Jannelli. Partiamo dall’endorsement.

«W Barano. La storia è nelle strade. Intendo esprimere come giornalista locale e cultore di storia e presidente emerito del Centro Studi Su L’isola (2000-2008) la più antica istituzione culturale dell’Isola d’Ischia fondata nel 1944 il più profondo e sincero ringraziamento all’amministrazione comunale di Barano d’Ischia per la nuova numerazione civica e toponomastica cittadina con 173 strade e 5532 mattonelle disegnate dagli artisti De Nigris e Di Leva delle “Ceramiche Keramos” di Casamicciola con 18 nuove denominazioni di strade dedicate ai grandi uomini di Barano di cui oggi “Il Dispari” riporta i nomi ed il breve cv. La storia locale si conserva nel nome delle strade delle piazze e degli edifici pubblici. Solo così la storia è “vivente”. Solo dal percorso di vita dei precursori si costruisce l’avvenire dei successori. In particolare esprimo riconoscenza personale per l’avv. Mario Buono (1904-1987) che ha reso eccelso e prestigioso il ruolo dell’avvocatura dando onore al titolo di “avvocato” contenitore per forma e sostanza di cultura e di etica impareggiabile con altre professioni liberali. Ricordo il mio maestro di vita e richiamo il mio articolo dopo la sua morte contenuto nel mio libro “Tempi d’Ischia” (1988 Editoriale ischia) dalla pag. 12 alla pagina 16 e lo splendido scatto di Gaetano Di Scala del suo ritratto che appare delle 27 foto del libro di cui una interamente a lui dedicata. Solo se prendiamo esempio dal percorso di vita dei grandi uomini possiamo costruire un’isola d’Ischia degna di loro alla luce dei mutamenti del mondo.»

Diverso tenore e diversa posizione, invece, è quella che vede protagonista il prof. Giovanni Jannelli. Pan Assoverdi se lo chiede in questi termini.

«Come si fa ad accostare Jannelli a Berkeley e Paisiello? Fa decisamente storcere il naso agli ambientalisti la decisione dell’Amministrazione Comunale “filo socialista” di Barano, di dedicare una strada (oltre che a figure del calibro del filosofo George Berkeley, del compositore Giovanni Paisiello, dell’avv. Mario Buono, ecc.) al prof. Giovanni Jannelli, già preside scolastico e dirigente provinciale della Federcaccia di Napoli.

Per l’associazione “Pan Assoverdi” di Ischia: “Senza voler intaccare la memoria di una persona scomparsa da 13 anni, sono ben altri i demiurghi che meriterebbero la dedica di una strada. Paragonare l’ex rappresentante dei cacciatori con personaggi di risonanza mondiale appare una forzatura. Simili onorificenze non possono che essere riconosciute a personalità che si sono distinte per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico, letterario”

Un remake delle polemiche che furono sollevate dagli ecologisti nel 1999, allorquando il Comune di Forio conferì la cittadinanza onoraria all’ex direttore didattico, esaltandone le doti di educatore (in segno di protesta, il delegato della “P.A.S.” si dimise dalla “consulta zoofila intercomunale”, presieduta da Alessandro Impagliazzo).

Di contro, il compianto ex consigliere regionale della Campania, Antonio D’Acunto – anch’egli originario di Barano – definì Jannelli “un esempio poco edificante per i giovani”, in tema di rispetto per gli animali e ne chiese l’allontanamento persino dalla Federcaccia. Difatti, ricordano gli ambientalisti, Jannelli in gioventù fu condannato, in sede penale, per malgoverno di animali e, in tempi più recenti, per atti di bracconaggio (condanna confermata dalla Cassazione).

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