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venerdì, Aprile 19, 2024

“Non sostare sotto i loculi, pericolo distacco marmi” pericolo al cimitero di Lacco Ameno

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Ida Trofa | Non sostare sotto i loculi, pericolo distacco marmi” un cartello scritto a pennarello per evidenziare, tra un nastro giallo e rosso e l’altro, l’ennesimo rischio crolli e cedimenti al “Camposanto di Vico”. Non c’è pace, dunque, per il cimitero di Lacco Ameno dove dal terremoto, passando per le piogge e rischio idrogeologico, da mesi ormai c’è la minaccia di un possibile crollo a mare el versante nord ovest. A nulla è valso il faraonico investimento per la messa in sicurezza del costone di Montevico pagato dalla Città Metropolitana in favore del comune del Fungo. Un evidente danno alle strutture portanti del perimetro santo hanno fatto crollare alcuni loculi.
Sono ben cinque i crolli registratisi alle spalle della Torre di Vico. Il custode Giovangiuseppe Monti segnala al responsabile, l’Arch. Vincenzo D’Andrea e all’Ente locale il “pericolo per la pubblica e privata incolumità” in una nota protocollata ieri con la quale si segnala il pericolo evidente specie nell’appropinquarsi del periodo dedicato ai defunti.
L’ente locale sta cercando di tamponare e chiama ad intervenire i proprietari degli stessi. Un’operazione difficile qualora dovesse evidenziarsi che i crolli ed il distacco dei marmi, che ora lasciano in bella mostra le spoglie mortali di quanti hanno scelto il sacro luogo per il proprio riposo eterno, sia stato causato dal cedimento strutturale del muro ci confine con la scarpata franata e riattata da qualche mese.
INTERVENTO IN DANNO PER IL VERSANTE FRANATO, LA RETE DI INERBIMENTO NON SANA IL RISCHIO
Il Cimitero è ormai un pallino fisso su cui si stano profondendo molti degli sforzi amministrativi. Sul fronte da poiché settimane era giunta un’opera improcrastinabile un importante intervento in ordine alla messa in sicurezza del costone franato lo scorso inverno a seguito del sisma di agosto e dei successivi eventi meteorici che ne hanno messo in crisi la stabilità.
La Guardia costiera, cosi come la Polizia Municipale e l’ufficio Tecnico locale hanno “accertato che le condizioni del costone a ridosso dei loculi cimiteriali, reso già instabile dall’evento sismico e oggetto dei crolli del mese di gennaio 2018 era interessato da un progressivo e costante dilavamento e che il margine tra la scarpata e il muro di recinzione si è ulteriormente ridotto. Ad esito del sopralluogo si è constatato che in caso di piogge consistenti ed altri eventi meteorici intensi, si potrebbero verificare ulteriori distacchi di massi o arbusti dalla scarpata determinando un aggravamento delle condizioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. Una situazione gravissima come denunciato anche attraverso le pagine del nostro giornale in quanto un ulteriore aumento della superficie di rottura sarebbe potuta arrivare alle fondazioni del muro perimetrale e conseguentemente ledere la staticità della muratura cimiteriale.
Evidentemente la geostuoia antierosione è giunta tropo tardi ed un controllo alle fondamenta di quel muro ora più che mai sembrerebbe doveroso.
Una situazione di crisi che ha reso necessario interventi di somma urgenza a cura del Comune in danno della inadempiente Città Metropolitana di Napoli, al fine di garantire la pubblica e privata incolumità. Tutto per eliminare lo stato di pericolo per la pubblica e privata incolumità: si è trattato di interventi poderosi di stabilizzazione del versante consistenti, sinteticamente, nella pulizia della pendice mediante disbosco della vegetazione e distacco in sicurezza delle porzioni instabili, l’applicazione di rivestimento costituito da rete metallica più stuoia fissato al terreno con ancoraggi in acciaio collegati in testa con fune, trasporto a discarica autorizzata del materiale di risulta. Ad eseguire le opere la Dolomiti Rocce per un importo complessivo di 167.933,00 euro. La società specializzata in lavori di consolidamento e bonifica montana ha già operato con alterne fortune su diversi siti isolani. Gli impegni, le spese, la documentazione ed i progetti ci sono, bisognerà vedere ora su campo (santo) la reale attuazione delle opere proposte in atti. Le premesse con i crollo delle lapidi dalle nicchie sono tutt’altro che buone.

www.ildispari.it

1 COMMENT

  1. di che parlate ????-nella foresta i lupi ululano alla luna e il vento porta via la loro voce -a Lacco Ameno verso chi bisogna urlare????? sono decine di anni che tutto e’ abbandonato nelle mani di incompetenti che vengono giostrati come i pupi siciliani .Chi sono stati i custodi negli ultimi anni ?chi si è interessato in qualità di politico del cimitero?ai posteri l ardua sentenza.verrebbe voglia di invitare i proprietari delle nicchie interessate di lasciare tutto com è e passare la giornata dei morti in queste condizioni per mettere a nudo la vergogna dei politici locali

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