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lunedì, Dicembre 4, 2023

«NON PRENDO CAFFE’» Franco Regine: «La stalla di Del Deo si è aperta e i buoi iniziano a scappare»

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A due mesi e mezzo dalle elezioni l’ex sindaco spiega la candidatura con Stani Verde. «E’ importante la mia presenza per mettere a disposizione di questa coalizione l’esperienza». Il futuro: «La prima cosa da correggere saranno i comportamenti nei confronti dei cittadini, che non si dovranno più sentire vessati». La stilettata: «All'indomani della sua elezione, nonostante la messe di voti che gli avevo portato, dal primo Consiglio comunale ha iniziato a bombardare l'Amministrazione Regine»

Incontriamo Franco Regine per parlare delle prossime elezioni amministrative a Forio.

– Il 14 e 15 maggio si vota. Il tuo nome sarà scritto sulla scheda elettorale oppure si dovrà scriverlo? E’ questo che fa la differenza…
«Credo dovrò insegnare a scriverlo perché i giochi ormai sono fatti e io manterrò l’accordo che ho con Stani Verde. Su questo non c’è alcun dubbio, questa volta non ci saranno “cup di teatro”. E’ importante la mia presenza per mettere a disposizione di questa coalizione l’esperienza, insieme ad altri amici anche vecchi amministratori come Franco Monti, Antonio Trofa, Nello Di Maio e quant’altri per dare ai cittadini la possibilità di vedere in questa coalizione una certa esperienza amministrativa e un certo modo di amministrare che si distaccano notevolmente da quello attuale. Il 14 e il 15 maggio saranno le giornate della Liberazione a Forio.

L’entusiasmo monta giorno dopo giorno e mi rendo conto che aumentano sempre di più le adesioni nei confronti del candidato sindaco Stani Verde, che viene visto come elemento di rottura rispetto a questa Amministrazione. Che ora ha un problema: la stalla si è aperta e i buoi iniziano a scappare, perché il buon Francesco ha finito di bluffare mettendo il mio nome in ogni trattativa quando io non l’ho mai incontrato da quando è iniziata questa kermesse elettorale, né intendo incontrarlo, proprio per non dare adito a dubbi».

– Grazie per avermi regalato un titolo. La stalla si è aperta, nel senso che Del Deo sta continuando a perdere pezzi…
«Sì. E vedo sempre più iniziative da parte dell’attuale maggioranza nei confronti del leader dell’opposizione. Ed infatti ho suggerito a Stani di stare molto attento anche a chi accettare o meno nella nostra coalizione, onde evitare un domani, se si dovesse andare ad amministrare, di trovarsi in difficoltà».

I DELFINI

– Mi hanno dato la colpa di aver bruciato un nome, accusandomi di aver scoperto le carte su Renato Regine, perché lo volevano tenere un po’ più riservato…
«Renato è un ottimo elemento E’ un ottimo politico che io ho avuto in Amministrazione nella prima era di Franco Monti nel 2000 con il buon Nicola Perla e altri. Quindi lo conosco. Ha tentato in maniera molto sincera di formare un terzo Polo perché in un primo momento non si riconosceva né nell’attuale amministrazione, né nella coalizione che sosteneva Stani. Poi lungo il percorso si è reso conto che la formazione di un terzo Polo era una mera chimera. Dunque ora penso stia riflettendo e mi auguro che possa aderire alla nostra coalizione, come stanno facendo anche altri gruppi».

– Tra i tanti “figli”…
«Quelli che sono in circolazione attualmente sono quasi tutti i figli miei…».

– Parlo del pluridecorato…
«Se ti riferisci a Nicola Monti, è stato un mio delfino per tanti anni e gli attribuisco molti meriti politici. E’ uno dei pochi che ragionano in termini politici e non affaristici elettorali. Lui quando prende in carico un problema lo porta avanti e riesce a risolverlo. Gli ho affidato il porto e lì c’è la risoluzione brillante del nuovo del nuovo approdo».

MEGAPROGETTI ELETTORALI

– Vi ritrovate in questa rinascita del PD?
«Sì. In effetti veniamo tutti dalla stessa estrazione, chi socialista, chi ex DS o PD, insomma dal centro-sinistra, dai nostri genitori a oggi. Ma adesso stiamo discutendo di aspetti amministrativi e di una coalizione che possa dare una speranza a questo paese di risorgere sia sotto il profilo amministrativo che sotto il profilo comportamentale. Questo ho detto a Stani: la prima cosa da correggere saranno i comportamenti nei confronti dei cittadini, che non si dovranno più sentire vessati. Tant’è vero che ormai non protestano nemmeno più. Eppure se fai una passeggiata a Panza ti rendi conto del dissesto stradale…».

– Forse perché Panza sta servendo una lezione finale, una vendetta…
«Un piatto freddo. Ai miei tempi però avevano la forza di scendere con i forconi e sfilare contro la mia Amministrazione. Ma io accettavo l’interlocuzione, anche se veniva da un fronte contrapposto. In politica bisogna sempre dialogare, anche con chi ha idee diverse dalle tue. E’ questa la democrazia, nel momento in cui il popolo che ti elegge, se amministri male deve avere anche la forza e la possibilità di protestare. Invece ora a Forio non protesta più nessuno e non penso che le cose vadano così bene, quindi evidentemente un motivo ci deve essere. Penso che ormai siamo al game over. Siamo a due mesi e mezzo dalle elezioni e l’Amministrazione metterà in moto di tutto e di più pur di conservare il potere. Sta presentando anche dei progetti faraonici che probabilmente faranno la fine di tutti gli altri non portati avanti, come il depuratore».

– Un po’ come hai fatto tu…
«Ma io non mi dovevo ricandidare. Quella delibera aveva lo scopo di dare un servizio al paese, cosa che in 10 anni l’attuale amministrazione non ha inteso proseguire. Però io voglio mettere sull’avviso i foriani: fra pochi giorni usciranno fuori tanti di quei mega progetti… Per non parlare del fango che è sotto gli occhi di tutti. E’ un caso emblematico e non vorrei dire sintomatico della situazione. Sicuramente una scelta scellerata, che grida vendetta e probabilmente l’unica cosa che si potrà fare sarà coprirlo con una distesa di calcestruzzo per sotterrarlo e realizzare un parcheggio. Ma è una vergogna che sia situato vicino a una struttura sportiva ad altissima frequentazione giovanile».

LA RICERCA DEI VOTI

– Regine è rimasto male di non essere stato indicato…
«Io a Renato gliene ho parlato…».

-No, parlo del piccolo Regine…
«Il piccolo non ha costruito la sua candidatura negli anni che è stato alla corte di Re Francesco. Si è sempre defilato da impegni amministrativi che lo mettessero alla prova, perché fare il presidente del consiglio comunale non è la stessa cosa che fare il vicesindaco o l’assessore. E’ anche vero che Francesco non ha voluto costruire un’altra figura che gli potesse fare ombra, però faceva comodo non avere impegni o responsabilità amministrative, quindi Michele ha poco da dolersi. Certamente era una di quelle menti che io indirizzai all’epoca nella Torre Saracena come presidente e lo scoprii come amministratore. Aveva le capacità, l’intelligenza, la furbizia anche di poter ambire a un ruolo essendo un avvocato, una persona competente e seria, poteva sicuramente assumersi un impegno diverso ed essere investito di questa candidatura».

– Torniamo ai buoi. Vediamo un po’ se possiamo chiarire meglio, perché se chiariamo quelli che sono usciti da Francesco ovviamente chiariamo anche quelli che sono entrati da Stani. Ci puoi dare qualche dettaglio?
«Devi chiedere a Stani, perché è lui che sta conducendo le trattative come candidato sindaco. Al momento opportuno saranno loro stessi a dichiarare di essere passati armi e bagagli alla corte di Stani».

– Ti stai muovendo parecchio, stai chiedendo il voto a tutti…
«Ho fatto il sindaco per 10 anni, il vicesindaco per altri 5 e il consigliere comunale per 40, quindi conosco un po’ tutto il paese e non vorrei fare una figuraccia nella mia ultima esperienza, visto che non mi candido a sindaco come le altre volte, ma a semplice consigliere. E’ chiaro che vorrei fare quantomeno una figura dignitosa, cosa che sarà molto difficile vista la frammentazione e il numero di liste che appoggiano Stani. Con una simile frammentazione, che interessa tutte le famiglie, sarà difficile entrare anche in quelli che erano i nostri feudi elettorali. Ma è normale che in questa situazione debba chiedere il consenso sulla mia persona. Non vedo perché dovrebbe dare fastidio. Io porto acqua al mulino di tutti, non solo al mio. Non ho alcuna ambizione. Mi auguro solo di essere candidato a consigliere e rieletto».

– Parliamo della quota rosa.
«E’ difficile. Sto individuando una serie di figure femminili che mi debbano accompagnare in questa campagna, ma è molto più facile trovare l’elemento maschile che non quello femminile. E deve essere un elemento femminile anche di spessore e qualità, che possa rappresentare la quota rosa non in quanto tale ma in quanto espressione di intelligenza politica».

QUATTRO EX SINDACI CONTRO DEL DEO

– A questo punto sarebbe anche inutile, ma te lo chiedo. Che ne pensi del mandato di Francesco?
«Stai parlando con chi per ben due volte ha appoggiato le candidature di Francesco e 5 anni fa ero seduto al tavolo di ragionamento con Stani e gli altri ex amici. Lasciai il tavolo perché non mi convinceva all’epoca appoggiarlo con una lista insieme a Gianni Mattera. Quindi non posso pensarne che bene. Però c’è il riscontro degli ultimi 5 anni, perché all’indomani della sua elezione, nonostante la messe di voti che gli avevo portato, dal primo Consiglio comunale ha iniziato a bombardare l’Amministrazione Regine, criticando tutto quanto avevamo fatto. Dopo il sostegno ricevuto, non avrebbe dovuto farlo».

– In questi giorni al tavolo di ragionamento con Stani ti sei incontrato con Franco Monti.
«Sì. Gli ho fatto anche gli auguri per l’assoluzione nel processo Pegaso».

– Due mondi diversi oggi insieme a lavorare per una terza Forio o per una quarta…
«Questo la dice lunga sulle difficoltà che ha Forio per mettere insieme Franco Regine, Franco Monti, Antonio Trofa, che sono stati tre sindaci. Non so Gaetano cosa farà, ma potrebbe darsi che si associ. Quattro sindaci del passato. Vuol dire proprio che Francesco ha espresso il peggio di sé stesso negli ultimi anni».

– Con Monti e Trofa non vi siete risparmiati nulla. Il minimo erano le denunce.
«Tuttavia oggi vediamo la necessità di metterci insieme pur di risollevare le sorti di questo malandato paese. Andando anche contro le nostre storie passate. Abbiamo intelligentemente superato quei vecchi attriti pur di dare al paese una speranza di rinascere sulle ceneri del presente».

LA SINDROME DELL’EGOCENTRICO

– Condivido il giudizio che Francesco non ha brillato e non mi è piaciuta l’intera gestione. Però estendendo l’analisi alla intera isola noto che Forio ha reagito nella maniera migliore rispetto agli altri comuni.
«Perché Forio ha delle potenzialità maggiori. Sono convinto che abbia delle potenzialità ancora inespresse e Francesco è stato bravo ad inserirsi nelle linee di finanziamento a livello nazionale ed europeo per finanziare una serie di iniziative. Stendiamo poi un velo su come sono state realizzate e come sono stati spesi questi soldi, ma comunque Francesco ha il merito di aver portato a Forio una serie di denari per poi spenderli in maniera malaccorta. Ha sofferto della sindrome dell’egocentrico, di colui che ritiene che su se stesso possa accentrare e sommare tutte le virtù».

– Parlavo della difficoltà anche amministrativa. Non è che lo voglia giustificare, però è probabile che abbia avuto questo atteggiamento anche per evitare errori.
«Ma non ha fatto crescere nessuno. Lo stesso vice sindaco è cresciuto elettoralmente ma non politicamente. Io davo deleghe a tutti i consiglieri, anche ai non eletti».

– Però qualcuno ti potrebbe dire: tu hai dato deleghe a tutti, tanto che la tua amministrazione era così frastagliata che è scomparsa completamente e non si è ricandidata.
«Abbiamo avuto difficoltà nella scelta del candidato tra Monti e Mattera, che incarnavano due posizioni politiche diverse».

– Francesco non ha costruito nessuno, ma mi sembra che sia un po’ la stessa storia di Domenico De Siano e di Giosi Ferrandino.
«Ognuno di questi soggetti pensa di essere eterno in politica, come Francesco, che fino alla fine si è augurato il terzo mandato. Perciò non ha scelto fino ad oggi, e quando lo ha fatto ormai era tardi per dare un imprimatur che potesse essere condiviso da tutti».

– In una delle prime interviste che abbiamo fatto mi dicesti che non ti saresti candidato e che ti davi alla musica…
«Sia chiaro, se volevo ambire a fare il sindaco avevo tutte le carte in regola e tutta la mia vecchia amministrazione che mi avrebbe appoggiato. Ma ho fatto una scelta di vita, proprio per continuare a stare nel sociale, nella musica, nella professione e nella famiglia. Ho ritenuto che una candidatura che mi consentisse di essere un po’ più defilato e non essere più frontman mi garantisse anche una migliore qualità di vita, perché so cosa significa fare il sindaco in un paese così difficile come Forio. Devi stare 24 ore su 24 sul pezzo. E l’ho detto a Stani.

Mi auguro per lui non 5, ma 10 anni di grande sofferenza personale. Io farò il consigliere e lo aiuterò a risolvere qualche problema, se avrà bisogno di consigli sarò pronto a darglieli nella maniera più disinteressata possibile. Non chiedo e non voglio niente. Voglio solo dare una mano a risolvere quei problemi che quando ero sindaco ho lasciato inevasi. Questo è il mio sogno nel cassetto».

– Mario Savio ha detto che crei zizzania.
«Sono stato forse uno dei pochi in questo dibattito politico a mettere un po’ di sale nella minestra. Ma con Mario era un po’ difficile parlare di politica, mi stanno chiamando ogni giorno per farmi fare il loro candidato sindaco. Mi può smentire come vuole, le telefonate sono lì. Io non prendo però ufficialmente caffé con nessuno, perché ho la gastrite e preferisco fino al 14 e 15 maggio pensare solo a raccogliere i pochi voti che mi sono rimasti. A detta di Mario di voti non ne ho più, quindi sarà una sfida anche con lui…».

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