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Non con Mario Rui e un Insigne così | #4WD

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Daily 4Ward di Davide Conte del 23 novembre 2021

Torno a parlar male di Spalletti e De Laurentiis e non certo perché ieri il Napoli è venuto meno al secondo appuntamento di fila per restare solo al comando e lasciare il Milan alle spalle anche di un solo punto e l’Inter a distacco immutato.

Nella partita persa domenica al Meazza sono venuti fuori, ancora una volta, i limiti atavici della rosa, gli stessi che ho denunciato con forza da queste colonne prima dell’inizio del campionato, con un allenatore che da perfetto aziendalista sta friggendo i pesci con l’acqua, facendo finta che entrambi gli ingredienti fornitigli dal suo presidente, in barba alle sue pretese iniziali, consentano di lottare concretamente per un obiettivo caro ai tifosi ma indifferente per la società e che il problema sia solo il timore di affrontare adeguatamente gli appuntamenti importanti.

La rosa, oggi ulteriormente penalizzata dalla sfortuna con i tre casi Covid e gli infortuni non indifferenti di Osimhen e Anguissa, non bastava, non basta e non basterà a reggere l’urto di due competizioni, degli imprevisti (mai pochi) e della Coppa d’Africa a gennaio; e anche quando è al completo, si è costretti a fare i conti con giocatori tutt’altro che all’altezza come Mario Rui (lodevole ma quasi del tutto inutile il suo innegabile impegno), altri che dovrebbero poter rappresentare una valida alternativa ma che, pur recuperati, non vengono impiegati (Ghoulam) e, dulcis in fundo, con la maggior completezza delle principali competitor degli azzurri.

E come per i mancati acquisti, il tecnico toscano è colpevole per responsabilità oggettiva anche rispetto alla gestione di Insigne. Premesso che un professionista dovrebbe dare il massimo fino all’ultimo giorno in cui è sotto contratto, indipendentemente dal rinnovo, è altrettanto innegabile che se il capitano del Napoli è diventato un problema anche in campo, così come fu per Hamsik in un dato periodo, bisognerebbe avere il coraggio di stimolarlo attraverso la panchina.

Votta a venì Natale…

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