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venerdì, Aprile 19, 2024

“…non ascoltate le chiacchiere sulla sanità”. Il disastro sanità nella denuncia di un amico: Vito Pero

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Parole dure contro medici, ASL, Regione e chi ignora i cittadini: "oggi non ho visto nessuno e dico nessun sindaco incatenarsi fuori al palazzo regionale per ottenere la risoluzione dei nostri problemi qui sull’isola..."

VITO PERO | Ciao a tutti gli amici
mi chiamo Vito Pero, ho 45 anni, 3 figli di 12, 10, 4 anni, e ho deciso di raccontare la storia di quello che mi è successo spinto dal fatto che in questi giorni di campagna elettorale sto ascoltando tante chiacchiere a vuoto dei diversi candidati alla carica di consigliere.
Era la notte del 9 maggio 2018 ed ero da poco tornato a casa dal mio locale e come abitudine mi misi sul divano a guardare la televisione. Dopo circa 30 minuti iniziai a vedere doppio, vedevo 2 televisori, così preso dallo spavento chiamai mia moglie che in quel momento, erano circa le 3 di notte, stava dormendo.

Mia moglie accorse subito e vedendo che sul mio volto erano comparsi, chiari ed evidenti, i segni dell’ictus si spaventò e chiamò mio fratello che abita al piano di sotto e che ovviamente accorse subito.
Mio fratello vedendo anche lui che avevo chiari ed evidenti i segni dell’ictus mi disse di stare calmo, di non muovermi dal divano e nel frattempo chiamò il 118.
Il 118 impiegò circa un’ora per arrivare e tutti sanno che in questi casi il tempo è prezioso.
Arrivati a Lacco Ameno mi imbattevo in un tizio che tutti chiamavano Dottore il quale, nonostante i segni clinici chiari ed evidenti dell’ictus in corso e nonostante le forti insistenze di mio fratello che lo informava del mio stato di Iperteso dall’età di 13 anni, mi trattava con superficialità e pressapochismo. Io lo supplicavo di mandarmi a Napoli poiché sapevo che il nostro piccolo Ospedale Rizzoli non è attrezzato per gestire casi del genere e invece il tizio, perché chiamarlo medico è un insulto alla nobile professione del medico, continuava a tergiversare asserendo che non si trattava di Ictus ma di semplice stress e che da lì a poco sarei tornato a casa sulle mie gambe.
La cosa grave è che il radiologo gli ripeteva in continuazione che non gli piaceva la Tac e che bisognava fare qualcosa senza ottenere risultato.
Dovette scendere un terzo medico che non appena mi vide disse a questo Tizio di non perdere ulteriore tempo e di trasferirmi subito a Napoli perché avevo un ictus in corso. Sfortuna volle che tutte e 3 le idroambulanze erano rotte così fu chiamato l’elicottero per il mio trasferimento a Napoli perdendo ulteriore tempo prezioso.

Alle 9 del mattino, dopo circa 6 ore, arrivai ai Cardarelli e nonostante avessi subito firmato l’autorizzazione all’intervento dovetti aspettare altro tempo prima di entrare in sala operatoria perché stava avvenendo il cambio turno.
Finalmente alle 11 del mattino, dopo oltre 8 ore di attesa (nei casi di ictus l’ideale sarebbe intervenire nella prima ora o al massimo entro 3 ore dall’evento) mi operarono e l’intervento non riuscì. Il medico che mi aveva operato disse ai miei familiari di prepararsi al peggio poiché secondo la loro scienza mi restava un’ora circa di vita ma fortunatamente lassù, in cielo, qualcuno mi vuole bene e così non è stato.
Oggi a distanza di oltre 2 anni da quella maledetta notte la mia vita è totalmente cambiata e sono costretto a fare terapie per mezza Italia per cercare di migliorare la mia situazione che mi vede invalido al 100% e condannato a vita sulla sedia a rotelle dall’incompetenza di tizi che si fanno chiamare medici. Vergognatevi.
Nonostante tutto, io non mi arrendo e lotto ogni giorno per poter ottenere un minimo di indipendenza tipo andare da solo in bagno.
In questi giorni ho sentito i diversi candidati alle elezioni regionali parlare dei problemi atavici che attanagliano l’isola quali la depurazione, i trasporti marittimi e terrestri, la sanità, le demolizioni, la naspi ecc e si dichiarano tutti pronti a risolverli, tutti pronti a fare passerelle sull’isola promettendo di avere la bacchetta magica ma ad oggi non ho visto nessuno e dico nessun sindaco incatenarsi fuori al palazzo regionale per ottenere la risoluzione dei nostri problemi qui sull’isola. Questi piccoli politicozzi si accontentano delle briciole mentre i nostri sacrosanti diritti di isolani sono messi sotto i piedi e calpestati continuamente.

Mi rivolgo alle mamme di quest’isola bellissima chiedendole se sono consapevoli di portare i loro figli non a fare i bagni al mare ma nei loro stessi bisogni e la chiusura di alcuni tratti di mare lo dimostra.
Meditate gente, meditate, soprattutto ora che andrete a votare. Io da cittadino che rispetta il diritto/dovere del voto e nonostante sia fortemente a rischio, andrò ugualmente a fare il mio dovere e voterò per chi si batte per i diritti degli ischitani da sempre e non solo in questo periodo.

Con l’augurio che questa mia testimonianza possa scuotere le coscienze faccio a tutti i candidati isolani un in bocca al lupo sapendo che purtroppo non sarà eletto nessuno ma che saranno come al solito portatori di voti per altri che poi continueranno a decidere delle nostre vite e dei nostri destini.
Spero di sbagliarmi, ma non penso. Vi saluto affettuosamente con la speranza che la mia disavventura non capiti più a nessuno.

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