Al Comune di Ischia la parola “produttività” è diventata una barzelletta amara. Dal 2023 i dipendenti non hanno visto un euro dei premi legati al merito e alle performance, e con loro sono rimaste bloccate anche le progressioni economiche e di carriera. Due anni di promesse, incontri, tavoli tecnici, stati di agitazione e comunicati ufficiali. Ma la sostanza non è cambiata: l’ente è fermo, impantanato tra burocrazia interna, rimpalli di responsabilità e una gestione politica che sembra di dare risposte concrete.
La misura, ora, è colma. Le organizzazioni sindacali territoriali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fp hanno convocato per giovedì 16 ottobre, dalle 7.45 alle 14, un’assemblea generale del personale comunale, che si svolgerà – salvo diversa disposizione – nell’aula consiliare del Municipio. L’ordine del giorno è lapidario: “discussione delle problematiche dei lavoratori, mancata liquidazione delle indennità accessorie 2023 e 2024, varie ed eventuali”. In altre parole, un grido di esasperazione che coinvolge tutto il corpo dipendente, dai vigili urbani agli impiegati del comune.
Durante le ore dell’assemblea non saranno garantiti i normali servizi: chiusi gli uffici comunali, dal protocollo al tecnico, dall’elettorale all’anagrafe, con inevitabili disagi per cittadini e professionisti. La polizia municipale sospenderà il servizio di vigilanza davanti alle scuole, determinando possibili disservizi anche nella gestione della viabilità nelle ore di punta. I sindacati hanno annunciato la presenza di rappresentanti provinciali, a conferma di un’iniziativa che ha superato i confini locali e che punta a smuovere la stasi amministrativa con una presa di posizione forte.
Il malcontento non nasce dal nulla. Già mesi fa i dipendenti avevano proclamato lo stato di agitazione, dopo che la produttività 2023 era rimasta ferma nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale. In quella fase, davanti al Prefetto, si era raggiunta un’intesa: gli arretrati sarebbero stati saldati entro settembre 2024, subito dopo la firma del contratto decentrato. Ma, come spesso accade, tra il dire e il fare ci si è infilato il solito pantano.
Secondo quanto trapela dagli ambienti interni, il nodo principale riguarda il nucleo di valutazione nominato dal sindaco per esaminare le performance dei dirigenti. Senza questa fase, non si possono calcolare né liquidare i premi ai lavoratori. Il problema, dicono i corridoi del Municipio, sarebbe nato quando sono state bocciate le valutazioni “uguali per tutti” elaborate dal nucleo, ritenendole ingiuste. L’argomento è delicato: perché – è la posizione che circola in ambienti vicini alla Giunta – non si può equiparare, in termini di punteggio e premi, chi dirige l’anagrafe a chi si occupa di bilancio o ragioneria. Una questione di “pesatura delle responsabilità” che però, di fatto, ha bloccato tutto.
Intanto i dipendenti restano in attesa, con stipendi fermi alla parte fissa e nessuna integrazione accessoria. Per molti settori, questo significa la perdita di somme consistenti maturate nel tempo, che vanno a incidere su motivazione e clima interno. La polizia municipale, ad esempio, è tra i comparti più penalizzati: senza valutazioni e produttività, restano ferme anche le progressioni di carriera e i riconoscimenti economici individuali.
L’assemblea del 16 ottobre, dunque, non è una formalità. È l’ennesimo segnale di una macchina amministrativa che rischia la paralisi: tra valutazioni bocciate, accordi saltati e promesse rinviate, il Comune di Ischia dà l’immagine di un ente stanco, dove la produttività è più un ricordo che un obiettivo. E mentre si discutono carte, regolamenti e punteggi, i cittadini resteranno per qualche ora senza servizi e con la solita, desolante certezza: a pagare le inefficienze della burocrazia sono sempre loro.










