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martedì, Aprile 23, 2024

Nessuna novità, a Casamicciola il caos del porto regna sovrano

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Ida Trofa | Lo abbiamo scritto e riscritto per le infrastrutture, le aree demaniali marittime a Casamicciola c’è la necessità di capire il senso delle parole pianificazione territoriale e pubblica utilità. Da anni si pone l’urgenza di regolamentare il braccio portuale, l’avamporto, usati ora come parcheggio, ora come pista per andare e venire sotto bordo ai battelli in operativa. Un pericolo costante. Dall’altra parte il paese non dispone di aree destinate ai traffici portuali. Non ci sono stalli per NCC, non ci sono stalli per la bigliettazione dei passeggeri, non ci sono aree idonee per gli imbarchi né parcheggi.
Imbarcare a Casamicciola continua ad essere una mission impossibile.
“Non c’è niente di nuovo rispetto a quanto già scritto, anche attraverso le pagine del suo quotidiano ormai incessantemente da oltre un anno. Il piazzale deve poter essere fruito da tutti. Per adesso non è così e non va bene!” sottolinea il comandante del porto di Casamicciola Terme, Vincenzo Coppola.
“Il nostro impegno è rivolto a migliorare la sicurezza e l’operatività portuale. Se riusciamo è già tanto. Per il resto ci sono le altre istituzioni”.
Il messaggio è chiaro. L’idea non è certo dell autorità marittima che non può modificare la destinazione d’uso di aree che non ricadono in ambito portuale in senso stretto ma nelle immediate adiacenze e quindi sul demanio marittimo. Ogni decisione in tal senso può essere presa solo dal Comune quale autorità Concedente e che gestisce le aree demaniali.
“Ad ogni modo pare di capire che il Comune vuole rivedere l’utilizzo di quell’area e quindi siamo pronti per un confronto nel pieno spirito di leale collaborazione.“ – ci aveva spiegato altresì il Capo del Circondario Alessio De Angelis.
Il sindaco in prima persona aveva promesso, in occasione dell’incontro sul tema privatizzazione del Piazzale Italia 90, nell’estate 2015, un immediato intervento di regolamentazione.
La Capitaneria di Porto quale organo competente si è espressa per ciò che afferisce il suo ruolo. Infatti mentre la Regione ha il compito di chiarire la destinazione e la funzionalità degli spazi, il titolare dell’Ufficio Locale Marittimo, che da mesi pone un problema logistico e di regolamentazione drastica degli spazi asserviti al braccio portuale, ha definito nel dettaglio le necessità. Si attende che il Comune chiarisca la sua posizione, dando seguito alle dichiarazioni d’intenti fatte dal suo rappresentante istituzionale il sindaco Giovan Battista Castagna che in sede di conferenza dei servizi assicurò formalmente il suo impegno in tal senso. Ovvero regolamentare e rivendicarne l’uso pubblico in Regione. Promesse mai concretizzatesi.
Per il Maresciallo Coppola invece parlano i fatti e le aree in primis non sono libere ed in secondo luogo sono oggetto di allagamenti e fenomeni marini particolarmente pericolosi. Sul fronte piazzale, in più incide in maniera ineluttabile l’effetto tappo causato proprio alla radice del molo. Per Capo Coppola la zona va riqualificata certamente, ma nell’ottica di decongestionare il porto da quello che attualmente rappresenta un vero e proprio assalto. L’arrembaggio di veicoli che sistematicamente si ammassa proprio davanti al terminal e negli spazi finiti nel mirino dei privati. Il reggente del locamare ha palesato verbalmente ciò che aveva già inviato nella sua precedente nota alla regione dove le esigenze di una sistemazione organica e funzionale del sito è più che evidente.
Il Piazzale Italia 90 invece è catalogato nei territori che nessuno sa.
O meglio formalmente non esiste nessun autorizzazione all’uso di detta area. I TAXI sono sprovvisti di regolare autorizzazione. Sullo stazionamento “abusivo” dei TAXI. Nessuno ha mai regolamentato gli spazi. Senza atti ufficiali la Capitaneria potrebbe anche sottoporla a sequestro multando quanti vi si trovano senza idoneo titolo.
L’ingegnere Castagna dovrebbe formalizzazione in fretta la richiesta esclusiva all’uso degli spazi. L’intera zona non è regolamentata e ciò pone gli ignari fruitori dinanzi a seri rischi. Occorre mettere le cose in chiaro e penna in carta con un documento formale al fine di definire le sorti delle aree “Terminal” e scongiurare ogni altro interesse terzo. La Regione ha piena ed esclusiva competenza.
La zona va riqualificata certamente. Parliamo di un’area strategica fondamentale per decongestionare il traffico viario e portuale e sopratutto per creare spazi fruibili a tutti. Un area che serve e non può essere destinata visto l all’uso di pochi.
Non si comprende invece il comune dove crede che i veicoli e gli imbarchi debbano destinarsi. Quale il senso dello sviluppo organico dei servizi che dovrebbe avere il paese!
Al comandante del Porto Vincenzo Coppola, ora, anche il compito di definire l’impatto della concessione e chiarire il seguito anche dopo la previsione delle nuove strisce blu.
La questione è già stata posta alle autorità locali. Gli amministratori cittadini che tacciono sugli interessi della comunità, affinché nel silenzio, il singolo, i gestori delle strisce, traggano benefico dall’uso esclusivo dei beni comunitari.
Se il comune si decidesse una volta per tutte a formalizzare gli atti dovuti per la regolamentazione della stessa area anche in favore degli operatori del settore turistico, dai taxi agli Ncc, passando per i viaggiatori, per finire alle merci, si metterebbe a riparo da ogni interesse privatistico la comunità che attende da anni la regolamentazione del settore e delle zone asservite alla portualità e ai traffici.
Atti dovuti che non giungeranno mai e che invece costituirebbero la svolta.
Lo stesso TV Coppola ha richiesto alla Regione Campania la indicazione specifica sulla linea SID, la linea di confine dei tratti e siti demaniali. E’ stato uno dei primi atti del suo insediamento, un atto il cui valore ed il merito della storica primogenitura va dato al capo del Locamare Casamicciola che offre un assit prezioso ai governanti locali. Manca la volontà e forse la capacità di coglierlo. Sulla scorta del riscontro sui confini e le competenze dettate dalla SID oltre ai piazzali fronte porto, al posteggio dei TAXI, si potrebbe anche definire, una volta e per tutte la questione demanio e la questione Caprichio fu de Calise.

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