fbpx
venerdì, Marzo 29, 2024

N.U. a Cava, è pareggio! Il parcheggio N.U. non c’è più e il Tar dichiara improcedibile il ricorso degli albergatori “riuniti”

Gli ultimi articoli

Nel 2017 gli albergatori della zona avevano chiesto l’annullamento del progetto. I tempi lunghi della giustizia hanno portato a un nulla di fatto. Dopo che Del Deo ha spostato la sua attenzione su Zaro per il centro di raccolta comunale, è stata dichiarata la sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione. Ma chi si era costituito a sostegno del Comune per il rigetto di quel ricorso, ha cercato di ottenere invece una censura dei giudici amministrativi proprio sul progetto a Zaro. Richiesta respinta, semmai sarà necessaria una nuova azione giudiziaria

Ugo De Rosa | La vicenda del famoso parcheggio per gli automezzi della nettezza urbana a Cava dell’Isola, il cui progetto era stato varato da Del Deo nel 2016, si conclude innanzi al Tar quando ormai è cessata la materia del contendere. Almeno per l’area di Cava.
Contro quel famoso progetto erano insorti gli albergatori foriani, guidati dall’allora presidente dell’Associazione Albergatori dell’Isola d’Ischia Ermando Mennella. Ovvi i motivi dell’opposizione a quella scelta, ritenuta in contrasto con la normativa in materia e con il Piano Territoriale Paesistico, ma soprattutto dannosa per l’immagine del paese e dunque per l’economia turistica. Nel ricorso si evidenziava anche: «E ciò è tanto più grave se sol si considera che, nello stesso comune di Forio, alla via degli Agrumi, già esiste un ampio piazzale ove vengono eseguite le operazioni di conferimento, stoccaggio e travaso dei rifiuti e dove, in considerazione dello spazio a disposizione dell’ente ben potrebbe essere allestito un centro di raccolta…».
La giustizia italiana, si sa, è lenta. E dunque quel ricorso presentato nel 2017 è stato superato dalle successive scelte dell’Amministrazione Del Deo, che ha varato il centro di raccolta comunale dei rifiuti a Zaro.

A proporre ricorso all’epoca erano stati Ermando Mennella e gli albergatori e titolari di attività turistiche della zona Andrea Monte (Hotel Providence), Maria Buono (Hotel Capizzo), Daniel Verde, (“Villa Bianca s.n.c.”), Giovanni Mazza (Albergo Semiramis), Francesco Verde (Albergo Casa del Sole), Caterina Doria Colonna (La Citarea), Anna Maria Monti (Hotel Citara), Vito Trofa (Hotel Terme Villa Teresa), Gaetano Iacono (Hotel Terme Galidon); Anna Verde (Appartamenti Baia di Citara); Francesco Impagliazzo (Hotel Sorriso Resort e ristorante Oasi,); Amalia Nacca (Hotel Ideal); Maria Luisa Di Meglio (Hotel Terme Royal Palm), Giuseppe D’Ambra (Giardini Ravino); Renate Junker (Hotel Riva del Sole) Lucia Beringer (Giardini Poseidon).
I ricorrenti chiedevano alla prima Sezione del Tar Campania l’annullamento della delibera di Giunta e di tutti gli altri atti con i quali era stato approvato «il progetto dei lavori di adeguamento del piazzale ubicato in Forio alla via G. Mazzella, noto anche come “Parcheggio di Cava dell’Isola”, da destinare alla sosta per i veicoli della nettezza urbana e per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani». Progetto che comunque era stato già dichiarato temporaneo in attesa di individuare un’area per la definitiva realizzazione del centro di raccolta comunale.
Si sono poi registrati il deposito di documentazione da parte del Comune di Forio, costituitosi in giudizio, e un ricorso per motivi aggiunti. Come pure un intervento ad opponendum di Guido Del Deo, Anna Maria Ferrandino e Vito Castagliuolo, «con il quale hanno chiesto il rigetto del ricorso, in particolare confutandone la parte in cui i ricorrenti sostengono che in Via degli Agrumi esiste un ampio piazzale ove già sarebbero eseguite le operazioni di conferimento, stoccaggio e travaso dei rifiuti e che ben potrebbe ospitare, a loro avviso, un centro di raccolta permanente». Si sa che l’area di Via degli Agrumi negli anni è già stata oggetto di diversi ricorsi e interventi della magistratura.

Sta di fatto che già a luglio 2018 la legale rappresentante dei Gardini Poseidon aveva depositato dichiarazione «di sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione». Proprio perché nel frattempo Del Deo aveva “abbandonato” Cava per concentrarsi sul centro di raccolta a Zaro. Anche se lo stop ufficiale al progetto è arrivato solo a marzo scorso. Ma le intenzioni dell’Amministrazione erano comunque ben chiare.

Ed infatti i giudici amministrativi regionali hanno dichiarato il ricorso improcedibile proprio «per sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione». Riportando in sentenza che «In data 6 aprile 2020, l’amministrazione comunale ha, infatti, depositato nota con la quale ha reso noto che l’area oggetto delle delibere impugnate, non è stata più adibita a parcheggio dei mezzi di trasporto per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani né lo potrà essere. Con la delibera n. 40 del 30 marzo 2020 aveva disposto “di revocare la precedente delibera G.M. n. 157 del 20.12.2016”. Sicché è evidente che, col venire meno della delibera alla base della decisione di allestire il parcheggio dei veicoli per la raccolta dei rifiuti in via Mennella, area nota anche come “Parcheggio di Cava dell’Isola”, viene meno l’interesse alla decisione del ricorso». Ovviamente i giudici intendevano via Mazzella…

NIENTE DA FARE PER ZARO
Sta di fatto che proprio in relazione al progetto per Zaro, si è registrata una nuova iniziativa degli interventori ad opponendum, che il 18 maggio scorso hanno presentato una memoria in cui «dissentono dalla eventuale conclusione della causa con dichiarazione di estinzione del giudizio per cessata materia del contendere ovvero per l’improcedibilità dello stesso. Fanno presente, al riguardo, che il Comune di Forio avrebbe individuato una nuova zona, in località “Zaro”, precisamente in via degli Agrumi, per realizzare un’area di trasferimento dei rifiuti urbani e, comunque, per le attività connesse alla gestione del servizio di nettezza urbana; per questo avrebbe approvato il progetto ed ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i beni ambientali di Napoli. Di quanto sopra, gli interventori, in data 18 febbraio 2020, hanno depositato diversi documenti».
Prima chiedevano il rigetto del ricorso contro il parcheggio a Cava dell’Isola, poi volevano sfruttare lo stesso ricorso per opporsi al progetto a Zaro. Una questione di ubicazione e di interessi specifici… Ma dal Tar è arrivato il diniego: «La richiesta tuttavia non può essere presa in considerazione. Gli interventori infatti fondano il loro interesse oppositivo in atti successivi, coi quali l’amministrazione avrebbe individuato un’area diversa da quella dell’odierno ricorso, ai fini del trasferimento dei rifiuti e del parcheggio dei veicoli destinati alla raccolta. Questi atti, sebbene s’inseriscano nell’ambito della vicenda per cui è causa, ne estendono l’oggetto specifico, come definito col ricorso».

E i giudici ne spiegano chiaramente i motivi: «Ove i ricorrenti ritenessero che eventuali atti successivi, volti alla revoca della deliberazione n. 157/2016 nonché all’individuazione di un nuovo sito di stoccaggio rifiuti e per il parcheggio dei veicoli, siano lesivi delle proprie posizioni, non avrebbero altra scelta che impugnarli in autonomo giudizio, ai fini del loro annullamento».
A sostegno di tale decisione, in sentenza si cita la giurisprudenza in materia: «Come chiarito da costante e condivisa giurisprudenza, nel processo amministrativo all’interventore ad opponendum è preclusa la possibilità di estendere o comunque alterare il thema decidendi, definito dal ricorso principale ed eventualmente da quello incidentale, dovendo svolgere un’attività difensiva volta ad ottenere, mediante l’illustrazione e la puntualizzazione di argomenti, il rigetto del ricorso». In parole povere: se ti opponi al ricorso e difendi il Comune, non puoi poi nel medesimo giudizio spostare il tiro su altre questioni, sia pur attinenti, accusando stavolta l’Ente. Una sentenza che non dice se Del Deo avesse torto o meno, visto che non era possibile scendere nel merito. E chi volesse opporsi al progetto del centro di raccolta a Zaro, dovrà farlo con un nuovo e diverso ricorso. Alla fine, considerato l’esito della vicenda, il Tar ha compensato le spese (solo il contributo unificato rimane a carico dei ricorrenti) ritenendo che si ravvisino «le eccezionali e giuste ragioni». Perché in sostanza nessuno ha vinto e nessuno ha perso.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos