Lo scorso 20 luglio era il terzo giorno di viaggio per il nostro Giuseppe Alessandro Porraro.
Leggiamo insieme il suo meraviglioso diario.
“Il 3, in genere e sempre un numero che è importante per me, sia nel bene che nel male.
Oggi tra le tante sfighe e la tanta fatica è stato anche un giorno che mi ha dato tanto, più di quanto potessi immaginare.
Il passo della Cisa, si sa è tosto, il punto più difficile di tutto il viaggio, ma grazie ad esso ho avuto modo di scoprire quanto ci siano ancora persone di cuore e pronte a darti supporto, anche non conoscendoti.
E questo che rende questo viaggio così bello, così importante, così fondamentale.
Sì, Fondamentale.
Perché credo che ognuno di noi debba fare un viaggio simile, che ci aiuti a riscoprire la semplicità e quanto poco basti per essere felici e sentirsi liberi, seppur stanchi o a tratti demoralizzati, quello che resta alla fine è la felicità e la soddisfazione, che anche se con un piccolo aiuto, grande o piccola che sia, ti porta alla metà.
Una parte di me e arrabbiata di non essere riuscito a completare tutta la tratta con le mie gambe, ma l’altra parte, quella razionale è felice e ancora più grata, perché alla fine dei conti non ho fatto solo una tratta, ma un esperienza a 360 gradi con il luogo e chi lo vive.
GRAZIE A TUTTI!
Grazie a tutti quelli che mi hanno dato supporto lungo il tragitto, ma specialmente a Giuliano e Lara, una coppia meravigliosa. Senza il loro aiuto probabilmente ora sarei ancora sulla Cisa camminando
E domani? La domanda è sempre la stessa, ma per fortuna la risposta cambia sempre!
Quasi dimenticavo, grandi Gabriel e Matteo! (grazie come sempre!)”.