E’ uno dei migliori portieri che la storia del calcio isolano abbia mai prodotto, oltre ad essere il migliore fra quelli ancora in attività. Si, perché anche se in questo momento è svincolato, Luigi Mennella non ha nessuna voglia di appendere i guantoni dell’agonismo al chiodo dopo l’ultima stagione passata alla Nuova Ischia senza ottenere la promozione in Eccellenza. Abbiamo intervistato Luigi, che oltre a parlare a tutto tondo del calcio nostrano ci ha anche confidato la possibilità che possa tornare in pista davvero fra pochissimo.
Mennella, in prima battuta le voglio chiedere cosa le resta di questa balorda estate, fatta da compravendite di titoli che, alla fine, stavano per lasciare Ischia senza calcio. Sono passate tante settimane da quei giorni incredibili, cosa pensa e cosa le ha lasciato l’azione dei suoi vecchi dirigenti?
“Era in essere un programma, che doveva anche essere a lungo termine, poi è cambiato tutto. Ovviamente, questo è un dato di fatto. C’è stata prima l’acquisizione di un titolo di Eccellenza e subito dopo la cessione. E’ normale, credo, che uno ci rimanga un po’ male perché eravamo partiti due anni fa con un progetto nuovo, che dopo soli due anni è terminato nel modo in cui sappiamo”.
Prima che scomparisse tutto, che il titolo dell’Isola di Procida fosse venduto a Pozzuoli, si era accordato con i dirigenti per poter far parte ancora del progetto, oppure non era stato fatto ancora nulla fra lei e loro?
“Eravamo arrivati agli ultimi dettagli dell’accordo e non credo ci fossero problemi di sorta. Poi si aspettava perché non si sapeva cosa fare, perché forse i dirigenti già sapevano che le cose avrebbero potuto andare in modo diverso. E’ andata così”.
In questo momento, dopo i fatti accaduti, è svincolato. Quanto è stato vicino durante l’estate, se lo è stato, ad approdare ad un club isolano e perché poi la cosa non è andata in porto, se ce lo può rivelare?
“In estate c’è stato solo un interessamento del Mondo Sport, ma inerente alla possibilità che Isidoro Di Meglio andasse ad allenare il club del presidente Mattera. Mister Di Meglio era stato contattato ed aveva fatto il mio nome, quindi la dirigenza del club termale mi aveva contattato. Poi, non è andato nulla in porto perché, come sappiamo, il Mondo Sport ha ingaggiato Nunzio Gagliotti per la sua panchina. Nessun altra isolana mi ha cercato, evidentemente hanno preferito fare scelte diverse. Ora sono in attesa, perché voglio lasciare in calcio a modo mio. Se dovesse arrivare una chiamata la valuterò, perché non voglio lasciare il calcio così”.
Infatti, a più riprese durante la passata stagione ha detto che quello che si stava per chiudere non sarebbe stato il suo ultimo campionato da calciatore. Ma, nel caso arrivasse una chiamata dalla terra ferma sarebbe disposto ad accettarla dopo averla valutata?
“Si, voglio fare un altro anno e poi dopo smettere, devo essere io a decidere quindi. Comunque, ho avuto contatti con una squadra della terra ferma ed a giorni mi dovrebbero far sapere se la cosa è fattibile o meno. Questo contatto c’è stato con una squadra di Eccellenza. Abbiamo fatto una chiacchierata, hanno chiesto ed avuto la mia disponibilità ad andare e fra qualche giorno dovrebbero farmi sapere se la cosa si può fare oppure no. Vedremo”.
Dopo i brutti fatti estivi, è nata la Rinascita Ischia Isolaverde. I tifosi dell’Ischia, creando una associazione, hanno fatto si che i colori gialloblu non scomparissero dopo quasi 100 anni. Come vedi questa coraggiosa iniziativa? Possono davvero farcela?
“E’ importante che si sia fatto qualcosa e che soprattutto non si sia fatto sparire quella che era l’Ischia dopo quasi 100 anni di storia. Hanno fatto una bella iniziativa. Speriamo che il progetto sia a lungo termine e non a breve termine. Io auguro a tutti quelli che partecipano tutto il bene possibile, perché sono stato calciatore ma sono tifoso dell’Ischia. Quando si fa una cosa per il calcio a Ischia è sempre ben fatto. Bisogna lasciar perdere il chiacchierare se la cosa è fatta bene o fatta male, sarà il tempo a dire se una cosa è fatta bene o male. Sbagliando si impara, lasciamo fare. Poi, è vero che la Promozione e la Prima Categoria non sono la Lega Pro, però c’è buona volontà per provare una risalita. Faccio il mio in bocca al lupo alla Rinascita, credo che tutto venga fatto nel miglior modo possibile. Poi, si vedrà dove potrà arrivare”.
In questo periodo di parziale attività, sta sicuramente seguendo il campionato – magari anche attraverso la visione delle partite – del Barano e del Real Forio, che non hanno iniziato proprio bene la stagione. Come vede le due isolane rispetto al raggiungimento dell’obiettivo salvezza?
“Il Barano è riuscito a fare 4 punti in 4 partite, quindi deve riuscire a dare continuità a questi ultimi buoni risultati positivi, anche se la sua rosa è un po’ incompleta. Ultimamente hanno perso anche un buon giocatore come Biondi, quindi avrà un po’ di problemi. Il Barano sicuramente non ha la rosa dell’anno scorso. Potrebbero prendere qualche svincolato anche se di buoni ce ne sono pochi. Forse aspetteranno il mercato di dicembre per prendere calciatori di categoria. Per quanto riguarda il Forio, invece, il discorso è diverso. La squadra è molto giovane e sfortunatamente il calendario gli ha messo di fronte tutte le migliori nelle prime giornate. Comunque credo che la sua bella figura in campionato la farà, nonostante tutto, perché a tratti gioca davvero bene. E’ anche vero che ai tanti giovani possa mancare un tantino di esperienza. Diamo tempo al Real Forio, è presto per valutare. Appena arriveranno le squadre alla sua portata dovrà però fare risultato. Auguro alle due isolane di raggiungere presto l’obiettivo”.
La sua Scuola Portieri è una iniziativa che sembra andare a gonfie vele. Vuole parlarcene?
“Si, certo. Per la Scuola Portieri devo ringraziare innanzitutto la Scuola Cacio Lacco Ameno che mi ha dato la possibilità di rinnovare la collaborazione con loro. Ci sono altre due società che dovrebbero entrare a collaborare, inoltre c’è Franco Verde come collaboratore. I ragazzi sono aumentati e sono entusiasti, questo è quello che mi fa più piacere. Le persone stanno vedendo come lavoriamo e come trasmettiamo la passione per il ruolo. Al campo siamo tre giorni a settimana, martedì, giovedì e venerdì, gli orari dipendono dai doppi turni che fanno i ragazzi a scuola”.