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Daily 4ward di Davide Conte del 28 ottobre 2022

Ieri, su Facebook, ecco l’ottimo corrispondente ischitano di “La Repubblica”, Pasquale Raicaldo, con un suo post: “Nel suo libro “Mediterraneo inaspettato”, appena edito da Mondadori, il divulgatore scientifico Mario Tozzi cita Ischia come “modello di turismo sbagliato”. 

Scrive: “Quando l’isola è entrata nel mirino del turismo di massa, l’infrastrutturazione si è fatta esponenziale, con il risultato di soffocare gli elementi naturali del territorio e ricoprire tutto di cemento. Così le infrastrutture rischiano ora il crollo – Ischia non è Rimini – e le infiltrazioni mafiose sono diventate una regola. La ricchezza diffusa che consentiva a tutti di sopravvivere con la pesca, l’agricoltura, l’affitto di una camera e la piccola ristorazione non esiste più”. E ancora, lasciandosi a mio avviso prendere la mano: “Un’isola come Ischia se non avesse le terme aperte tutto l’anno e i congressi medici, sarebbe già scomparsa dagli itinerari del turismo di qualità, quelli del visitatore che resta più a lungo, si affeziona e ritorna, opposto al ‘mordi e fuggi’ incrementato proprio dalle nuove condizioni”. Che ne pensate?

Ecco cosa ne penso, caro Pasquale: è stato un grave errore invitare Tozzi a Ischia ad aprire la quarta edizione del festival “STORIÆ, archeologia e narrazioni” dall’11 al 19 giugno scorso (chissà se pagandolo o meno, o solo ospitandolo, magari consentendogli di pubblicizzare la sua opera). Il tempo ristretto tra la lettura del Tuo post, un breve commento e la necessità di scrivere questo pezzo in tempo per la pubblicazione non mi ha consentito il buon fine della ricerca di alcuni miei articoli in cui, da consigliere di minoranza, ebbi modo (sempre da solo, s’intende) di sottolineare l’ingiustificato accanimento di questo signore (si fa per dire) contro la nostra Isola in diverse sue esternazioni pubbliche. Ma li troverò!

Oggi come allora, Pasquale, le sei amministrazioni locali, le associazioni di categoria e gli operatori, lo lasceranno impunito. Perché questo è ciò che meritano i lecchini e i codardi, ma non Ischia!

1 COMMENT

  1. L’ischitano è come l’uomo che ha la moglie racchia. Non può che parlarne bene ed esaltarla ma tutti i giorni sogna la moglie degli altri. Però non ammetterebbe mai le bruttezze della propria moglie. Ora non si può dire che Ischia è “racchia” ma negare le sue evidenti storture facendo i difensori d’ufficio è quanto meno paradossale visto che gli stessi giornali tutti i giorni le evidenziano! Però se lo dicono gli altri, apriti cielo!

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